La scugnizza irriverente, che conquistò Fellini
Intervista a Lucia Cassini di Brunetto Fantauzzi Una vita trascorsa a recitare sul palco, dal teatro con gli spettacoli, al…
Intervista a Lucia Cassini di Brunetto Fantauzzi
Una vita trascorsa a recitare sul palco, dal teatro con gli spettacoli, al Bagaglino da subrette, all’ avanspettacolo, alla Tv come presentatrice di successo, comica mattatrice del cabaret.
Brava attrice, cantante, show girl e cabarettista, una carriera ricchissima di esibizioni, incontri con i grandi dello spettacolo nazionale da Massimo Ranieri a Casagrande, a Registi come Federico Fellini e attori come De Sica, Carosone Leo Gullotta, Nino Taranto ad Aurelio Fierro, Mario Merola, Tullio de Piscopo ed altri, Lucia Cassini li ha conquistati tutti.
Dopo tanti anni di carriera non si sente cambiata, è sempre la stessa ragazzina di tanti anni fa, quella “scugnizza irriverente e vivace” che aveva nel cuore il sogno di fare l’attrice è molto soddisfatta perché crede di esserci riuscita. Voleva fare la donna di spettacolo e la cantate ed anche questo suo desiderio si è realizzato.

Artisti si nasce o si diventa artisti?
Si nasce, ce l’hai dentro, è una questione di talento che va perfezionato con lo studio, bisogna fare molte rinunce, da piccola non ho giocato con le bambole, seguire un sogno è un grande sacrificio. Io ho lottato per lavorare con i grandi, da loro si può apprendere tanto, ho recitato in un film con Vittorio De Sica ed avuto una parte in uno di Fellini, ero piccola, ma passavo le ore a guardarli girare, mi piaceva imparare.
L’incontro con Fellini come è nato?
A teatro, io facevo il pupazzo al Bagaglino, a lui piaceva come cantavo.
Tuo padre è stato uno dei tuoi più grandi talent scout è vero?
Sì mio padre era un pianista, ha suonato per gli inglesi, aveva la musica nel sangue ed io ho ereditato da lui questa passione. A 2 anni già cantavo, mio nonno è stato direttore del San Carlo per cui mi portava sempre con lui e mi faceva cantare sul palco, io mi mettevo su un bancone e intonavo “Dove sta Zazà” ed anche “Ho comprato la caccavella” per premio mi davano i babà come paga. Ricordo ancora che una volta mi hanno trovato svenuta con un babà in bocca ed uno in mano. Mi piaceva molto questo dolce ed ancora oggi lo amo moltissimo non a caso sono “ciacioncella”.
Sei sempre sorridente, è il tuo segreto?
Qualcuno ha detto: “La malinconia è la felicità di essere tristi”, io vivo con la malinconia, la porto dentro, soprattutto da quando ho perso una persona che amavo molto, che credeva fortemente in me e mi incoraggiava, il mio compagno Tony Padrone. Tutti gli attori comici provano questa sensazione, soprattutto per le disavventure quotidiane, la malinconia per un attore comico è una vocazione, una necessità da scavalcare con la risata. Nonostante la malinconia io mi emoziono positivamente quando sono con le persone, mi diverto, amo il mio lavoro, conoscere gli altri, aiutare i giovani, scoprire cose nuove e realizzare progetti.
Perché la tua fiction s’intitolava “Ischia for ever” e veniva girata sull’isola?
Ischia è stato in primis il mio luogo di villeggiatura da bambina ed anche luogo in cui in estate

Hai girato per il mondo quanto sono importati le tue radici?-
“Tantissimo, io ho girato, ma desidero sempre tornare a Napoli, il mio sogno era quello di vivere ad Ischia, però mi sono resa conto che è difficile, io sono una donna di mare, ma amo il caos della città.
Quanto sono importanti gli affetti nella tua vita?
Tantissimo, non riesco a vivere senza amare, amo molto, però non sono stata fortunata perché se fosse stato per me sarei rimasta con il mio compagno, ma se ne è andato su una nuvola, mio marito mi ha dato una figlia meravigliosa che lavora come DJ a Roma a Radio M2o, mi ha dato un nipotino, Lorenzo, ed è la mia vita, mi ha aiutato tantissimo da quando ho perso il mio compagno.
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