LE VITTIME DI RIZZO & STELLA
In buona sostanza, gli enti intermedi di area vasta, le Province, e gli enti intermedi di prossimità, le Comunità Montane, si ritrovano senza risorse finanziarie significative, ma soprattutto senza quella credibilità ed efficienza, che un ruolo intermedio così importante e previsto dalla Costituzione, comporterebbe.
L’Opinione di Francesco Chiucchiurlotto – dalla Redazione Politica per il Quotidiano l’Italiano
VITERBO – Quando la qualità della politica e dei suoi protagonisti erano in ribasso; quando le propaggini di quel che si sarebbe chiamato POPULISMO cominciavano a prendere forma con i VAFFA DAYS dell’ illusionista Beppe Grillo; quando la crisi della sinistra post comunista trovava una scorciatoia salvifica con la fondazione del Partito Democratico, è allora, in quel fatidico 2007, che due eccellenti giornalisti, Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, pubblicano un libro inchiesta: LA CASTA.
Circonstanziati casi di spreco di pubblico denaro, corto circuiti giuridico legali, risibili enti autoreferenziali, secondari e periferici, guidati addirittura da una vera e propria Casta …!
Apriti cielo ed apriti portafoglio!; il successo è travolgente ed il numero di copie a 18,00 euro l’una, superano il milione nell’anno, ed il libro diventa pietra angolare di ogni impeto giustizialista e di ogni fustigazione del malgoverno imperante nelle nostre istituzioni.
Ma chi sono oggetto di tanta belluina denuncia e sdegnosa gogna?
Semplice: le Province e le Comunità Montane, quest’ultime anche “in riva al mar”, contraddicendo, secondo gli autori, anche qualsivoglia denominazione toponimistica.
L’intera classe politica italiana, senza distinzione alcuna di appartenenza, è ancora in cerca di credibilità e verginale immagine per il “popolo”, quindi l’occasione offerta dal libro si fa veramente ghiotta per dimostrare di averne ritrovato finalmente i contenuti e la forma.
Le riforme si succedono e quando tocca a Graziano Delrio, dello staff renziano al potere, di occuparsi del riassetto delle istituzioni locali, egli vara una legge, la n°56/14, che pasticcia con una new entry nelle componenti della Repubblica, la Città Metropolitana, toglie risorse e prerogative alle Province che sbiadiscono, ed alle Comunità Montane, che dovrebbero essere sostituite dalle Unioni di Comuni Montani.
In buona sostanza, gli enti intermedi di area vasta, le Province, e gli enti intermedi di prossimità, le Comunità Montane, si ritrovano senza risorse finanziarie significative, ma soprattutto senza quella credibilità ed efficienza, che un ruolo intermedio così importante e previsto dalla Costituzione, comporterebbe.
Non è con ciò che si sia risparmiato qualcosa per ogni intervento in meno, su forestazione, pulizia di argini e sottobosco, vigilanza e guardiania del territorio, sostegno ai Comuni, perché poi ci pensa il dissesto idrogeologico e gli incendi a raddoppiare o triplicare i costi.
Ora pare che stia per partire una nuova stagione riformista che interesserà il TUEL, la Legge sulla Montagna, con sullo sfondo l’Autonomia regionale differenziata.
C’è da stare tranquilli? Nient’affatto: se il nuovo Tuel si limiterà a dotare le Province dei vecchi organi e del vecchio sistema elettorale, senza farne enti di area vasta con competenze su acqua, rifiuti e trasporti, oltre agli attuali, sarà un’occasione mancata ed un danno inevitabile al governo armonico del territorio.
Se poi la Legge sulla Montagna non darà dignità istituzionale alle Comunità Montane, come modello unico di ENTE INTERMEDIO DI PROSSIMITA’, PER LE AREE INTERNE E MONTANE ED I PICCOLI COMUNI, con funzioni delegate dalle Regioni, contribuirà allo spopolamento ed alla sparizione di centinaia di Comuni, depositari di storia, culture e tradizioni preziose per la “nazione”!
Chi oggi è sensibile a queste tematiche e si adopera per affermare, tutto sommato, il semplice dettato dell’art.5 della Costituzione sull’autonomia degli EE LL e sulla loro attribuzione prioritaria della funzione amministrativa?
Non molti, è vero, ma se dal basso salirà “il grido di dolore” dei territori, di cavouriana memoria, la partita può ancora essere vinta!
Francesco Chiucchiurlotto *
*Francesco Chiucchiurlotto, laureato in Giurisprudenza. È stato Sindaco del Comune di Castiglione in Teverina (Viterbo) – Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia A.N.C.I.
Foto sotto: La cover del libro di Rizzo & Stella
Quando la qualità della politica e dei suoi protagonisti erano in ribasso; quando le propaggini di quel che si sarebbe chiamato POPULISMO cominciavano a prendere forma con i VAFFA DAYS dell’ illusionista Beppe Grillo; quando la crisi della sinistra post comunista trovava una scorciatoia salvifica con la fondazione del Partito Democratico, è allora, in quel fatidico 2007, che due eccellenti giornalisti, Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, pubblicano un libro inchiesta: LA CASTA.
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