Friday, March 29, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Lega Pro. Torna il grande pubblico al Barbera ma scompare il Palermo

Tredicimila tifosi spingono i rosanero verso un altro successo casalingo ma il risultato finale è un pareggio che forse delude entrambe le contendenti, ognuna per i propri obiettivi


di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – C’era troppa euforia questo pomeriggio al “Barbera”, dopo la brillante vittoria di domenica ad  Avellino; ce n’era tanta che più d’uno, vedendo le lunghe file davanti agli ingressi, ci scherzava su così: “ Minchia, talè quanta gente chi c’è ca fa a cura!..  Appiru a scanciari u stadio p’on supermercato “Tutto a  un euro” (traduco per i non residenti: “Perdirindindina, guarda che fila c’è agli ingressi!… I palermitani hanno scambiato lo stadio per un supermercato “Tuttoauneuro”.

In settimana, infatti, la società, per invogliare i tifosi a rempire lo stadio, aveva deliberato il cosiddetto biglietto ridotto unico: un euro a persona, in ogni ordine di posti.

Tredicimila tifosi da queste parti non si registravano dai tempi dell’ultima serie B, quella finita a schifiu , ai play off contro il Frosinone.

Ora gliene facciano cinque pure a questa!”, sghignazzava un tipastro dal naso adunco e l’occhio volpino.  Alludeva evidentemente alle ultime scorpacciate rosanero casalinghe prima con la Juve Stabia (tre gol), poi con la Turris (cinque gol) e infine con  la Vibonese (tre gol).

E finalmente, dopo tanto gongolare, eccoci dentro lo Stadio (la “esse” maiuscola non è un refuso, ma un atto d’amore), tutti e tredicimila pronti a mangiarsi,  famelici, la penultima della classifica: la Fidelis Andria di Nicola Di Leo.  

E invece…

… E invece, subito vedo una difesa rosanero per quattro quinti diversa da quella che giocò tre giorni fa al “Partenio” e vedo, soprattutto, un Palermo che giochicchia come se, davanti, invece che un avversario affamato di punti per la salvezza, avesse una vittima (pre)designata.

Nel calcio, come in ogni altro sport, in partenza non  puoi mai dire chi vince e chi perde, te la devi giocare, con l’atteggiamento giusto e senza mai perdere il senso della misura. E il Palermo sembra proprio averlo perso, tant’è che la modesta Fidelis Andria col solo accorgimento di una ferrea marcatura ad uomo sul bomber Brunori e la  difesa alta come a mostrar di non aver paura, scombina I piani dei rosanero, che attaccano male, esponendosi ai veloci contropiedi dei pugliesi.  Che al quarto d’ora di gioco, su uno svarione di Crivello,  segnano con Messina,  che finalizza una ripartenza ficcante del duo Riggio-Gaeta… E, nel frattempo, si placa l’iniziale furore dello Stadio. E restano i  soliti ultras della Curva Nord  a picchiar duro sui tamburi come a volersi ribellare ad una realtà che (per loro)  non ha senso.

Tutto sembra… fuori posto, il Palermo che si attorciglia sulle sue inaspettate insicurezze e l’Andria che lo controlla senza rischiare nulla.

Nell’intervallo, sugli spalti, da,  un angolo all’altro, corre un brusio di delusione : “Ma che succede?  Qui pare che si siano scambiati le parti: l’Andria fa il Palermo, e viceversa”.

Se n’accorge Baldini, sempre  sul pezzo, nel bene e nel male. Chissà cosa avrà detto ai suoi negli spogliatoi, certo è che il Palermo, almeno per grinta, finalmente torna ad essere il Palermo. E assedia l’avversario, che si rintana nell’area piccola come una talpa nella sua buca. Brunori, malgrado l’avversario alle costole, dimostra più sprint e finalmente in fase propulsiva Dall’Oglio incide come sa. Infatti, su uno scambio Dall’Oglio-Brunori, scatto e cross di quest’ultimo una mano galeotta ferma quel pallone destinato a Valente… Un  boato fa tremare tutto lo stadio e l’arbitro decreta il penalty, in un turbinio di proteste pugliesi.

Ma questo non è un mercolaedì da leoni, tant’è che Floriano, dopo breve rincorsa,  finte e controfinte, spedisce un pallone molle tra le braccia di Saracco… E l’”OOOHHHH” di delusione della folla gela l’intero Stadio.

E’ il 10’, Baldini corre ai ripari e sostituisce Floriano e Valente rispettivamente con Soleri e Felici. E le forze fresche si vedono subito in campo, anche se c’è troppa frenesia e manca sempre l’ultimo passsaggio. Così Saracco se la cava con qualche uscita coraggiosa con  tutto l’Andria schierato davanti a lui, tipo pullman in sosta. Al 17’ Baldini mescola ancora le carte: entrano Giron per Crivello e Odjer per Damiani e il Palermo ne riceve come una scossa, perché Felici sulla fascia e il ghanese in mezzo hanno un altra velocità. L’ex Lecce, specialmente, sembra quello di una volta, rapido e veloce mette alla frusta il suo avversario che, all’ennesimo fallo  si fa buttar fuori.

Adesso, in dieci contro undici, o mai più… E sull’ennesimo corner (una ventina in totale), stavolta battuto da Felici, stacca di testa Luperini (anche oggi, tra i migliori) e batte Saracco: è il 38’, e il boato che erompe dentro lo Stadio fa tremare di paura i pugliesi e mette le ali ai rosanero.

Tutti all’attacco mentre lo Stadio urla e canta gli inni della vittoria. Che non arriva ma permette ai rosa, al triplice fischio di Monaldi di Macerata, di correre sotto la Curva Nord e prendersi gli applausi, come se avessero vinto .

IL TABELLINO DI PALERMO FIDELIS ANDRIA

PALERMO (4-2-3-1): Massolo; Accardi, Somma, Perrotta, Crivello (63′ Giron); Dall’Oglio (73′ Fella), Damiani (63′ Odjer); Valente (57′ Felici), Luperini, Floriano (57′ Soleri); Brunori. A disp.: Pelagotti, Lancini, Buttaro, Marconi, Doda, Silipo. All. Baldini.

FIDELIS ANDRIA (4-3-2-1): Saracco; Monterisi, Riggio, Alcibiade, Nunzella; Urso (73′ Ortisi), Carullo, Risolo; Gaeta (79′ Legittimo), Bubas (40′ Bonavolontà); Messina. A disp.: Paparesta, Vandelli, De Marino, Legittimo, Graziano, Bolognese, Calamita, Sorrentino. All. Di Bari.

ARBITRO: Monaldi di Macerata (Montagnani-Festa).

MARCATORI: 17′ Messina, 85′ Luperini

NOTE: Espulsi: al 78′ Nunzella (F) per doppia ammonizione. Ammoniti: Riggio, Urso, Nunzella, Monterisi, Saracco (F), Dall’Oglio, Brunori (P). Al 52′ Saracco (F) respinge un calcio di rigore a Floriano (P)

Comments


Lascia un commento