L’esordio del musicista John Nisticò nella letteratura con un volume autobiografico edito da Titani Editori presto in libreria: “Solamente Padri e Figli”.
Nisticò dirige il suo sguardo in ambienti rappresentativi del Diritto di Famiglia, trattando le vaghe ipotesi contro ogni paternità’, soffermandosi, dunque, con personali riflessioni che includono la necessità di misure di prevenzione e assistenza psicologica in materia di affido esclusivo del minore, come fatto “isolato” che investe tanti padri separati. La pervicacia raggiunta per amore con impegno e dedizione nel corso di questi difficili anni lontano dalla figlia, ha reso possibile l’ idea di volersi raccontare per mettere in luce che nonostante il “dolore” bisogna tornare a “vivere” la propria normalità di esseri umani, seppur traditi così forte, ma capaci di mettere un punto fermo alla propria esistenza.
di Gianfranco Simmaco – dalla Redazione Catanzarese del Quotidiano l’Italiano
CATANZARO – “Solamente Padri e Figli” il titolo del libro di John Nisticò presto in uscita. Un incontro a tu per tu con la propria “esperienza” di padre, scrivendo di sé e di chi oggi non c’è.
Trascorsi ben 18 anni da quando divenne genitore tra mille difficoltà affrontate con coraggio, emerge il volto “umano” di una storia tutta da conoscere. In queste memorie paterne, il percorso viene documentato mediante una serie di atti originali e articoli di stampa, elementi cardine e ben commentati dallo stesso autore, che riesce a discernere il proprio dolore da quella dignitosa immagine di se stesso.
Il tempo così trascorso tra aule di Giustizia, Politiche Sociali fino al ritorno presso il Tribunale Per I Minorenni di Catanzaro, luogo terminale in cui molti dubbi restano aperti alla curiosità del lettore e magari esperto in materia giurisprudenziale.
Essere padre ha un significato così profondo da esigere l’ impegno reso altrui per fatti di cronaca che, magari, si sarebbero potuti evitare facendo opere condivise e sensibilizzazione anche attraverso la lettura.
Nisticò dirige il suo sguardo in ambienti rappresentativi del Diritto di Famiglia, trattando le vaghe ipotesi contro ogni paternità’, soffermandosi, dunque, con personali riflessioni che includono la necessità di misure di prevenzione e assistenza psicologica in materia di affido esclusivo del minore, come fatto “isolato” che investe tanti padri separati. La pervicacia raggiunta per amore con impegno e dedizione nel corso di questi difficili anni lontano dalla figlia, ha reso possibile l’ idea di volersi raccontare per mettere in luce che nonostante il “dolore” bisogna tornare a “vivere” la propria normalità di esseri umani, seppur traditi così forte, ma capaci di mettere un punto fermo alla propria esistenza.
Anche se fino a poco tempo fa il ruolo dei padri per la crescita dei figli veniva trascurato rispetto a quello delle madri, recentemente, come si vede dai congedi di paternità e dalla crescente tendenza a coinvolgere i padri nelle fasi della gravidanza, facendoli partecipare con la futura mamma ai corsi pre-parto ed assistere in prima persona al concepimento, le scienze dell’educazione riconosco la realtà del potere evocativo della figura del padre e il suo ruolo fondamentale per l’educazione e la formazione del carattere dei figli.
Se la mamma rappresenta il porto sicuro presso cui rifugiarsi, il cui amore verso i figli appare incondizionato ed illimitato, il papà rappresenta il modello di forza e autorità, il cui amore va ricercato e che, una volta assicurato, contribuisce a dare un senso di sicurezza, protezione ed accettazione di sé, fondamentali per lo sviluppo sereno dei bambini e, con la crescita, per il loro inserimento sicuro all’interno della società.
Da parte sua, per soddisfare e non deludere le aspettative dei figli ed accrescere il loro senso di autostima e la loro sicurezza, ogni padre deve dedicare loro tutte le sue attenzioni, ascoltarli mentre raccontano la loro giornata a scuola, comprendere le loro passioni per la musica o per gli sport e cercare di conoscerli intimamente in tutte le sfumature del loro carattere, come piccoli individui.
Oltre ad ascoltarli un buon papà ha il compito di comunicare con loro ed esprimergli un senso di affetto e di famiglia. Per questo, una cosa molto importante è raccontare chi siamo ai nostri figli, per farci conoscere e ricordare: può essere bello ed educativo raccontargli i ricordi della propria infanzia, i rapporti con i nonni, le storie di quando si era giovani o di quando abbiamo conosciuto la loro madre e i nostri migliori amici, per donargli un senso di identità familiare di cui faranno tesoro una volta cresciuti.
In questo può aiutare anche sfogliare insieme dei vecchi libri di foto del passato, per fargli vedere come era il suo papà quando era piccolo, che i suoi occhi e il suo sorriso erano uguali a quelli del suo bambino e che quindi in futuro crescerà e diventerà molto più simile a lui quando era giovane.
Tutto questo è stato negato al protagonista del libro autobiografico a firma di John Nisticò. Una storia reale trasportata sulla carta di un volume che non potrà non suscitare tanti dubbi, tanti interrogativi su una problematica attuale e scottante.
ALTRE NOTIZIE DA CATANZARO – Cogliamo occasione per ricordare che giovedì 6 luglio alle ore 21, sul lungomare, località Giovino, al Miraya Experience, con l’attore Cristiano Caccamo e il cantautore Eman.
Il 7 luglio a Gagliano, piazza Fontana, la proiezione de “Il Divin Codino” di Letizia Lamartire, alla presenza del protagonista Andrea Arcangeli.
L’8 luglio, nel centro storico, nel locale Feel, Focus con l’attore Francesco Colella.
Il 10 luglio a Pistoia, viale Isonzo, per la visione di “Aspromonte, la terra degli ultimi” di Mimmo Calopresti. A dialogare con il pubblico tornerà Colella, protagonista del film.
L’11 luglio nel quartiere Aranceto, in via Teano, con “L’afide e la formica”. Sarà presente il regista Mario Vitale e il produttore Luca Marino.
Il 12 luglio a Santa Maria, nel piazzale della chiesa Santa Maria di Zarapoti, per “Shiva Baby” di Emma Seligman; il 13 luglio a Lido, in via Pola, per “Close” di Lukas Dhont e il 14 a Largo Pianicello per “Margini” di Niccolò Falsetti.
Il 15 e il 16 luglio si chiuderà con gli ultimi due focus. Sabato, ancora nel centro storico, da Feel, con i registi Aldo e Severino Iuliano e domenica al Miraya Experience con l’attore Alessio Praticò.
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