Friday, September 22, 2023
Quotidiano Nazionale Indipendente


Lo stipendio di un ospite delle galere italiane passa quasi direttamente dalle sue tasche alle casse dell’amministrazione penitenziaria. Questo significa che non ha nessuna possibilità di mandare soldi a casa e che al contrario le famiglie devono farsi carico delle spese”

‘Oltre il danno anche la beffa – dichiara una donna che vuole rimanere nell’anonimato e ha il marito ristretto nella casa circondariale di Velletri- per andare a trovare mio marito devo rimetterci di tasca mia . Ti fanno pagare anche la busta per mettere i beni di prima necessità.

By L'Italiano , in Cronaca Italiana Rubriche , at 16/04/2023 Tag: , , , ,

di Lorena Fantauzzi per il Quotidiano l’Italiano

ROMA –

Sembrano pochi euro, ma per i detenuti italiani la spending review si è tradotta in una vera e propria mazzata: la “quota di mantenimento” che ciascuno deve pagare per ogni giorno trascorso in carcere è passata da 1,61 euro a 3,62 euro al dì. Ora per ogni anno di detenzione si tratta di 1.321,30 euro. Il problema è che quei pochi che hanno un impiego (poco più di 10mila) guadagnano in media 2,50 euro all’ora: si occupano delle pulizie, della gestione della spesa per gli altri reclusi, della manutenzione ordinaria. È quanto mettono alla luce tante donne che vivono questo calvario.

‘Oltre il danno anche la beffa – dichiara una donna che vuole rimanere nell’anonimato e ha il marito ristretto nella casa circondariale di Velletri- per andare a trovare mio marito devo rimetterci di tasca mia . Ti fanno pagare anche la busta per mettere i beni di prima necessità.

Ti danno una lista degli alimenti ma non è detto che passa tutto quello che cucino malgrado mi attenga alle regole. Questo è uno scandalo che tutti devono conoscere – continua nel suo racconto la donna- l’altro giorno sono andata a colloquio di mio marito e l’addetta di polizia penitenziaria mi ha fatto riportare indietro gran parte delle cose che avevo portato.

Ma questa è ingiustizia? “. Inoltra a tutto ciò l’aggravio di non potersi sedere nell’ampia sala di ingresso da cui accedere per poi andare a colloquio, completamente vuota . Non c’è neppure una sedia e i familiari sono costretti ad attendere fuori in macchina per strada quasi come cani randagi . Se tra i familiari dei detenuti vi sono persone che hanno difficoltà di salute?

Questo non si mette in conto . Ma la busta di un euro e 50 quella viene messa a conto . Continueremo ad informarvi su ciò che la gente non sa a dispetto di quanto si pensi che i detenuti sono a carico dei contribuenti, cari lettori la storia non è questa. Almeno non è quella che vogliono farci credere 

Lorenza Fantauzzi

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