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L’omaggio a Donizetti opera del calabrese Ierace nel cuore di Bergamo

di Romano Scaramuzzino (dalla redazione bergamasca) Viene definito il simbolo di Bergamo, il monumento dedicato al cittadino illustre, nato in…

By L'Italiano , in Arte Rubriche , at 27/04/2021 Tag: , , ,

di Romano Scaramuzzino (dalla redazione bergamasca)

Viene definito il simbolo di Bergamo, il monumento dedicato al cittadino illustre, nato in questa città nel 1797, Gaetano Donizetti, noto compositore a livello mondiale.

Il capolavoro artistico si trova accanto al Teatro Donizetti stesso, in particolare, presso il Largo Gianandrea Gavazzeni, in Piazza Cavour.

Camminando lungo il Senterione (bellissimo viale, molto ampio, della città bergamasca), è già possibile vedere l’opera.

 Il monumento, antistante un laghetto con dei cigni, è in marmo statuario ed è formato da un largo sedile semicircolare, dove si vede, seduto, il musicista con lo sguardo rivolto verso la Musa Melopea, che suona la cetra.

Non tutti sanno, però, che l’omaggio al grande artista è opera di un calabrese, lo scultore Francesco Jerace, nato a Polistena (provincia di Reggio Calabria), nel 1853.

In realtà i fatti si svolsero in modo particolare, dato che la città di Catania aveva preso accordi, con il Jerace, al fine di creare una scultura in onore del compositore, Vincenzo Bellini, nato proprio in quella località siciliana.

Ma, poiché, l’amministrazione catanese non si mise d’accordo con l’artista calabrese sulla spesa da elargire per l’opera, Jerace, anche per non perdere la propria giusta ricompensa economica, decise di non concedere la sua opera alla città sicula.

Intanto, in quel di Bergamo, si avvicinava la data del centesimo anniversario della nascita del Donizetti.

I bergamaschi, allora, emisero un bando per la realizzazione di un monumento dedicato al loro rinomato concittadino.

E non sarà la cronaca attuale della storia a raccontarci la prosecuzione di questa vicenda, ma quella contemporanea del Jerace stesso.

Infatti nell’edizione del Gennaio 1895 (anteprima che alleghiamo in quest’articolo), del Bollettino Mensuale del Circolo Calabrese in Napoli

l’omaggio a Donizetti, opera del    calabrese Jerace

nel cuore della città l’unità dell’Italia tutta

viene raccontato, a pagina 40, ciò che riportiamo, in parte, anche in immagine, ovvero che Francesco Jerace partecipò al concorso, utilizzando lo stesso modello ma scambiando il volto di Bellini con quello di Donizetti.

Il risultato fu che Jerace vinse!

Il monumento fu inagurato il 26 settembre del 1897.

Nella mia ricerca, al fine di scrivere quest’articolo, è stato veramente piacevole leggere, in un sito web bergamasco, che queste serie di congiunture furono una sorta di benedizione sia per l’artista calabrese che per la città di Bergamo.

Scoprire questo episodio, di questa città , per chi non lo conoscesse già, ma anche per noi, è come un richiamo dal passato di due voci, di due artisti straordinari, uno bergamasco, l’altro calabrese, che ci invitano ad una fratellanza sempre più salda tra nord e sud dell’Italia.

Abbiamo dei grandi Maestri dietro le nostre spalle.

 Basta indirizzare il nostro sguardo verso di loro, come fa nel monumento   il Maestro Donizetti guardando la sua Musa ispiratrice, per farci consigliare da  essi.

Specialmente in questi tempi così difficili, sarebbe motivante riscoprire chi eravamo e chi potremmo diventare:  una nazione forte e fiera di se stessa.

E vogliamo concludere anche noi, a distanza di tanto tempo, come quegli amici del Circolo sopra citato, con una locuzione latina: Amor patriae nostra lex (L’amore della patria è la nostra legge).

Romano Scaramuzzino

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