L’on. Mario Tassone (nCDU): “Col premier eletto direttamente dal corpo elettorale e un Parlamento dipendente dall’esecutivo, un presidente della Repubblica svuotato dalle sue prerogative, la politica perde il suo primato e i principi contenuti nei primi articoli della Costituzione perdono sostanza, perché vengono meno le istituzioni di indirizzo e di controllo”.
Il segretario nazionale nCDU non nutre dubbi: “Siamo difronte un disegno di sovvertimento delle istituzioni democratiche, un blocco eversivo che si sostanzia nel disegno di legge del governo (questo inusuale) che impropriamente parla di “riforma”.
Mi sarei atteso domande più puntuali nel corso della Conferenza Stampa e una presa di coscienza del variegato mondo della cultura, dei commentatori politici che si limitano a segnalare le “debolezze” normative della proposta del governo”.
di Mario Tassone * per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – Ho atteso qualche giorno prima di fare una riflessione sulla Conferenza stampa della presidente del consiglio Meloni .
Di quello evento, atteso con interesse, rimane ben poco.
Eppure in quella Conferenza l’on. Meloni ha teorizzato non una riforma della Costituzione del 1948, ma la sua abrogazione: la madre delle riforme.
Giorgia Meloni è stata chiara su questo mentre su altre questioni ha navigato, tra inesattezze e nebulosità.
Siamo difronte un disegno di sovvertimento delle istituzioni democratiche, un blocco eversivo che si sostanzia nel disegno di legge del governo (questo inusuale) che impropriamente parla di “riforma”.
Mi sarei atteso domande più puntuali nel corso della Conferenza Stampa e una presa di coscienza del variegato mondo della cultura, dei commentatori politici che si limitano a segnalare le “debolezze” normative della proposta del governo.
Difronte una “rivoluzione” vi è una discussione debole.
Dopo la riforma elettorale del 1994 vi è stata la “democrazia” dei leader, mentre oggi si ipotizza il governo dell’uomo forte.
Il Parlamento è stato diroccato. Ha perso centralità, non depositario della sovranità popolare, ma dei notabili che lo nominano.
Con un premier eletto direttamente dal corpo elettorale e un Parlamento dipendente dall’esecutivo,
un presidente della repubblica svuotato dalle sue prerogative, la politica perde il suo primato e i principi contenuti nei primi articoli della Costituzione perdono sostanza, perché vengono meno le istituzioni di indirizzo e di controllo.
E’un falso storico quando si afferma che la “riforma” nasce per assicurare stabilità.
La stabilità l’assicura la politica.
Nella prima fase della Repubblica c’era la politica che ha garantito sostanziale stabilità nei percorsi e nelle prospettive dei governi sia pur poco temporalmente duraturi.
Si rompe poi L’Unità del Paese con l’autonomia differenziata in cui le regioni storicamente più avvantaggiate saranno più ricche, mentre altre saranno penalizzate.
Sbaglia l’on. Meloni quando parla di regioni brave e meno brave.
Il solidarismo salta e la comunità del Paese si dissolve. La Meloni è coerente con la sua formazione rispetto i tanti convertiti per amore del potere. In questo quadro di desolazione manca un polo cristiano democratico che esca allo scoperto.
C’è bisogno di una forza che difenda la libertà e la democrazia.
E’il momento di imboccare un percorso di dignità per evitare un futuro incerto carico di avventure dagli sbocchi pericolosi.
Mario Tassone *
Mario Tassone * è un politico italiano, segretario nazionale del partito da lui fondato: il Nuovo CDU. È stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Fanfani V, sottosegretario di Stato al Ministero dei Lavori Pubblici nei governi Craxi I, Craxi II e Fanfani VI e viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nei governi Berlusconi II e Berlusconi III.
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