Lucio De Salvatore: «Il compito dell’arte? Quello di educare»
Di recente, l’opera ”Away from home, migration and climate change ” dell’artista salentino Lucio De Salvatore, detto “il Bagnolese”, è approdata in Korea del Sud dove sarà inclusa nella collezione privata del museo “Theme Museum Yukung Art Haegeumgang” e lì sarà esposta in una mostra permanente. L’intervista.
di Clelia Moscariello per il Quotidiano l’Italiano

Rubrica “L’angolo di Clelia”
NAPOLI – Lucio De Salvatore, il cui soprannome artistico è ”il Bagnolese ”, è originario di un piccolo paese del Sud Italia. diplomato e laureato in arte pittorica; Lucio è un artista che ama definirsi “poliglotta”, che attraversa vari generi passando da una fase storico-artistica all’altra.
La cifra stilistica di De Salvatore comprende certamente il surrealismo animale, infatti, all’interno delle opere di De Salvatore, i protagonisti sono di frequente gli animali raffigurati in pose umane e in singolari contesti; tale stile a parte il fatto di costituire oggetto di studio da determinate scuole artistiche, riscontra, inoltre, il gusto sofisticato di diverse gallerie nazionali ed internazionali ma pure di svariati direttori di grado nazionale ed internazionale.
De Salvatore annovera diverse pubblicazioni su riviste d’arte e premi e riconoscimenti artistici degni di nota sia su un piano nazionale che internazionale.
Recentemente un’opera dell’artista salentino intitolata ”Away from home, migration and climate change ” fa la sua comparsa in Korea del Sud, infatti, De Salvatore è il trentatreesimo artista che partecipa al “8th Gojie International Art Festival” presso il “Theme Museum Yukung Art Haegeumgang” e la sua opera sarà inclusa nella collezione privata dello stesso oltre ad essere esposta in mostra permanente presso il prestigioso museo giapponese. L’opera in questione si ispira alle tematiche ecologiste e, in particolare, alle mutazioni ambientali provocate dall’uomo.

Apprendendo dell’inserimento della sua opera nella collezione del “Museo Tematico di Haegeumgang” l’autore ha affermato giustamente fiero: «Sono orgoglioso del traguardo raggiunto, entrare a far parte di un prestigio museo come il” Theme Museum Yukung Art Haegeumgang” in Korea del Sud è un punto di svolta importante per la mia carriera artistica e per il mio percorso artistico futuro, mi darà più motivazioni e maggior convinzione di essere sulla strada giusta e di continuare a creare e dipingere cercando essere sempre originale. Ringrazio il Direttore del “Theme Museum Yukung Art Haegeumgang”, l’organizzazione del “8th Geoje International Art Festival”, la commissione giudicatrice e la mia sempre presente e disponibile referente Elsa Victorios per il suo apporto in tutto l’iter (…). L’ Arte è vita e la mia vita è l’Arte».
Ho deciso, dunque, di intervistare Lucio De Salvatore in merito anche alla accoglienza della sua opera, di recente, nel celebre museo “Theme Museum Yukung Art Haegeumgang”, e, in generale, a proposito della sua arte, ed io vi suggerisco di non perdervi questa avvincente intervista

Ciao Lucio,
- Vuoi raccontare ai lettori dell’“Italiano news” come nasce la tua passione per l’arte e per la pittura?
«La mia passione per la pittura è iniziata prestissimo, avevo 2 anni quando ho iniziato a disegnare in modo naturale senza scopiazzare, rappresentavo ciò che mi veniva in mente in quel momento. I miei soggetti preferiti erano animali e i cartoni animati».
- Frida Kahlo ha detto le seguenti parole: “Hanno pensato che fossi una surrealista, ma non lo ero. Non ho mai dipinto sogni. Ho dipinto la mia realtà”. Anche per te vale lo stesso?
«Si, spesso dipingo la mia stessa realtà proprio come faceva la mitica artista Frida Kahlo. La mia realtà nella mia pittura consiste nel rappresentarla attraverso gli animali e vari temi reali e importanti come: solitudine, alcolismo, libertà, diritti, violenza ecc… La realtà come la sogno io».
- Se considerato un artista poliedrico e poliglotta, in effetti spazi da una corrente artistica all’altra (sembrerebbe senza fatica). Occorre molto impegno per rinnovarti costantemente oppure consideri ciò una esigenza naturale e connaturata alla tua arte?
«Si, sono stato per una fase un artista poliedrico: spaziavo da una tecnica all’altra dal classico alla pop art sino al surrealismo, ma lo facevo per il voler sperimentare tecniche e modi di dipingere differenti al fine di trovare la mia tecnica identificativa. Oggi finalmente posso dire di avere trovato dopo varie sperimentazioni e idee una mia identità artistica ben definita».
- Hai dichiarato in una intervista che “L’arte nella sua bellezza deve innanzitutto emozionare e far riflettere”, si tratta di due funzioni parecchio impegnative. Dicci di più in merito?
«Si certo, l’arte per me deve emozionare e al contempo stesso far riflettere l’osservatore. L’ arte è condivisione di sensazioni, un gioco preciso di regole tra l’autore, quindi, l’artista e appunto l’osservatore. Importante è che nell’arte vi sia anche l’incantesimo del trasporto».
- In un articolo la critica d’arte Rosanna Gobetti ha scritto di te da: “Lucio non batte solo la strada pittorica sul piano strettamente emotivo, ma insiste in maniera pregnante e prepotente sui contenuti, che attraverso quadri che mettono in luce aspetti molto interessanti dell’umanità, sia sua e del suo prossimo, riesce sempre a creare delle aperture intellettive nell’osservatore, che pure partecipa all’opera, rilasciando un movimento interiore di non poco conto”. Ti rispecchi in questa definizione? Ti ritieni essere interessato particolarmente agli aspetti umani e perché? Hai molta fiducia nell’interpretazione e nella lettura dell’osservatore della tua opera?
«Si, mi rivedo benissimo nelle parole dette dalla dottoressa Gobetti in un articolo a me dedicato. Sono interessato e molto attento ai vari aspetti degli esseri umani, infatti, cerco di farli comprendere agli stessi esseri umani per quanto riguarda alcuni aspetti per educarli, sì, perché la funzione dell’arte secondo me è anche quella di educare».
- È stato anche affermato di te che ricorderesti il famoso artista olandese Bosch, in merito soprattutto ai soggetti a cui ti inspiri spesso, animali ritratti con sembianze umane, ti ci riconosci in questo paragone e cosa ti ha condotto artisticamente in questa direzione?
«Diversi critici e galleristi hanno cercato di associarmi ad alcuni artisti storici soprattutto legati al surrealismo come Dali, Magritte, lo stesso Bosch e altri. Io con modestia credo di aver sì studiato attraverso questi artisti ma di avere una mia idea e una mia personale identità nel Surrealismo Animale al quale sono stato abbinato da alcuni galleristi e critici, che, infatti, mi hanno considerato il precursore di questo nuovo stile artistico. Credo mi abbia portato in questa direzione la passione per gli animali che, infatti, sono i protagonisti delle mie opere».
- Sei impegnato anche in una costante attività di conoscenza e di ricerca, ne deduco che tu debba credere poco nello spontaneismo artistico oppure no?
«Un artista talentuoso deve essere sempre impegnato nella ricerca personale artistica per migliorarsi ogni giorno. L’ Arte, tuttavia, è anche spontaneità, almeno per me, come ho detto poc’anzi, infatti, io sin da piccolo non ricopiavo nulla ma in modo spontaneo e naturale disegnavo i miei soggetti».
- Quale è il rapporto con le tue origini e con il tuo territorio (salentini)?
«La mia terra è unica, sono legato in modo viscerale e nostalgico ad essa. La mia terra la riporto nella mia arte sia attraverso le tonalità che appunto riconducono ai colori del mio amato Salento fatto di passione, amore e ottimo cibo, ma soprattutto attraverso i luoghi in cui gli animali come protagonisti delle mie opere d’arte sono rappresentati».
- Ti occupi oltre che di pittura anche di decorazione, restauro, e sei anche un caricaturista ed un vignettista. Quando credi si risolverà (se si risolverà) la schizofrenia italiana tra arte e guadagno?
«Si, oltre alla pittura in cui sono diplomato e laureato mi dedico alla scultura e mi diletto a sperimentare varie tecniche e materiali di scultura. Amo anche cimentarmi nell’illustrazione e nelle vignette di satira. Bella domanda quella sulla schizofrenia italiana tra arte e guadagno… Domanda di riserva?! Preferisco però rispondere al momento solo con un laconico “no comment”, altrimenti sento che potrebbe scoppiare il caos (:D)».
- Sei il trentatreesimo artista partecipante al “8th Geoje International Art Festival” presso il “Theme Museum Yukung Art Haegeumgang” in Corea del Sud con l’opera intitolata ”Away from home, migration and climate change” che farà parte della collezione privata del museo e resterà in mostra permanente presso lo stesso. Cosa hai provato quando hai ricevuto questa notizia? E quali emozioni in te come artista suscitano il tema dell’ecologia mondiale e della sostenibilità?
«Si, sono il 33mo artista che farà parte della collezione privata del Museo Theme Museum Yukung Art Haegeumgang in Korea del Sud. Sono contento e orgoglioso di far parte di questo progetto artistico sull’ambiente e sull’ecologia, che ritengo sia un tema molto complesso che dovrebbe godere da parte di tutti di maggior attenzione, malgrado ciò, credo anche che attraverso l’arte si potranno ottenere dei risultati importanti perché, come ho già accennato poco fa, penso sia compito dell’arte quello di educare, nella fattispecie in questione, quello di educare ad essere più rispettosi dell’ambiente e del nostro pianeta Terra. Difendiamolo e amiamolo. Sono molto orgoglioso di vedere una mia opera nella collezione privata di un Museo prestigioso come quello coreano e oltretutto ricevendo apprezzati giudizi dalla commissione e dal direttore del museo. Mi sento di ringraziare a tale proposito, perciò, il Direttore del “Theme Museum Yukung Art Haegeumgang” e la mia referente dottoressa Elsa Victorios per la preziosa disponibilità e per aver seguito tutto l’iter».
- Ti va di raccontarci a cosa ti stai dedicando ultimamente e cosa dobbiamo quindi aspettarci di nuovo da te?
«Ora sono impegnato nel rivedere una mia vecchia opera ” protagonista” di un furto d’invidia quando facevo i primi studi in Accademia, opera poi ritrovata qualche settimana fa grazie all’aiuto di un amico. Oltre a questa opera a cui sto lavorando esistono progetti internazionali a cui sto lavorando: si tratta di progetti espositivi ed editoriali artistici. Il fascino dell’artista è quello di sorprendere, pertanto, il resto lo potrete scoprire seguendomi su Facebook e sugli altri social. Buona Arte»
Clelia Moscariello


Nelle immagini alcune opere di Lucio De Salvatore

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