Lui paga le bollette ma Vodafone stacca il servizio ugualmente: non basta errore amministrativo, numerico-digitale, per giustificare l’arroganza e la prepotenza della compagnia telefonica
Vodafone dovrebbe smettere di costringere i suoi clienti a dover ricorrere, gioco forza, a cercare rifugio in un nuovo gestore, più serio, dopo appena un mese di avvenuto passaggio. Né tantomeno far passare un cittadino per “cattivo pagatore” prima ancora di verificare se abbia realmente ottemperato o meno ai suoi obblighi contrattuali
Riceviamo e pubblichiamo
dalla Redazione Catanzarese
del Quotidiano l’Italiano
CATANZARO – Ogni uomo è legalmente ritenuto innocente fino a quando non viene condannato dopo la sentenza passata in giudicato e tre gradi di giudizio! Ma quando il telefono, anziché nella tua voce si trasforma nella tua…croce significa che qualcosa proprio non va come dovrebbe andare.
E capita come a Catanzaro un utente (e forse più di uno) siano continuamente costretti a essere ricollegati col servizio telefonico dopo che arbitrariamente qualche compagnia telefonica stacca la linea nonostante i pagamenti regolari.
In questa specie di sport alla “rottura dei cabasisi s.a.m. (senza alcun motivo)” si sta distinguendo la nota compagnia telefonica internazionale Vodafone che è citata più volte dai nostri lettori quale valanga di errori e di autentici soprusi sulle spalle dei suoi abbonati o titolari di linea telefonica cellulare.
Orbene che in Italia nemmeno l’ingiustizia è mai uguale per tutti, lo ricorda ancora e molto bene, il grande Alberto Sordi, in un film degli anni 50, ma che sarebbe potuto venire anche il giorno in cui le multinazionali, le assicurazioni, le banche e perfino le Istituzioni di uno Stato, dichiarato Sociale e Democratico, avrebbe potuto arrivare al punto di dimenticare che anche e soprattutto garante della legge, “uguale per tutti”, nessuno ci avrebbe mai creduto! Eppure, a parte lo scandalo del CSM, che aveva richiesto al Presidente Mattarella, un intervento ai microfoni della Rai, per tranquillizzare gli italiani con la famosa frase “per fortuna abbiamo gli anticorpi necessari per recuperare presto la fiducia dei cittadini onesti”, i guai della Giustizia non solo non sono ancora stati curati, quanto al danno bisogna aggiungere poi pure l’amara beffa!
E non si spiegherebbe altrimenti, come nonostante la presenza sul territorio di numerose Associazioni dei Consumatori, URP, AGICOM, CISL, UIL, CGL, UGL, Mov. Naz. Dif. Cons., Giudici di Pace e S.I.L.S., …a partire da Enel, Italgas, Poste, Vodafone, Tim, Wind e senza dimenticare l’Inps e tante altre innominate compagnie di assicurazione, che non perdono davvero mai nessuna spaventare, minacciare, creare problemi e o comunque interruzioni di pubblico, servizio, compreso forniture di primissima necessità, come acqua, luce e il gas, già tutelati in passato, quantomeno con forniture limitate! …Altro che diritti civili, diritti umani e categorie protette. Certo è che, né Vodafone, né mai nessun gestore telefonico, deve permettersi, a nessun titolo, di interrompere un servizio prepagato e poi magari mandare un semplice sms, con le “scuse digitali”, motivando l’interruzione per mancato pagamento, quando le banche coinvolte nella cessione del credito presunto non riescono a rispettare i loro impegni. Vodafone – nella particolarità del caso – dovrebbe smettere di costringere i suoi clienti a dover ricorrere, gioco forza, a cercare rifugio in un nuovo gestore, più serio, dopo appena un mese di avvenuto passaggio. Né tantomeno far passare un cittadino consumatore per “cattivo pagatore” prima ancora di di aver verificato se abbia o meno ottemperato ai suoi obblighi contrattuali o almeno dopo che lo stesso, se inadempiente, sia condannato in sede legale
Riccardo Elia -V. Presidente M.N.D.C. Reg.Calabria
Pasquale Talarico-Resp. Pubb. Rel. E Stampa S.L.S.I.
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