Mario Tassone (segr. naz. nCDU) ricorda la figura di Tonino Guarasci a 50 anni dalla sua scomparsa
“Ho fatto riferimento al mio intervento ai funerali in quel lontano 1974 (parlarono prima di me Giacomo Mancini, Saverio Alvaro, Piero Bassetti e Golfari presidente della Lombardia).
Dissi allora che l’insegnamento di Guarasci non l’avremmo mai dimenticato…E’il tempo di assolvere a questo impegno morale difronte a un oggi grigio e inquietante!”
di Mario Tassone* dalla Redazione Politica per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – Nei giorni scorsi è stato ricordato, nella Sua Rogliano , il prof. Tonino Guarasci, primo presidente della Regione Calabria, a 50 anni dalla tragica scomparsa.
É stata l’occasione per andare con la memoria a una stagione travagliata ma nello stesso tempo così carica di aspettative .
I moti di Reggio Calabria per il capoluogo, sembrava dovessero compromettere l’agibilità dell’ istituendo ente regione.
Antiche frustrazioni e disegni destabilizzanti costituivano un crogiolo di nullismi senza futuro.
Il governo fece la sua parte con mille difficoltà che non hanno diradato i problemi.
Ma il problema più grande era la lacerazione di una regione, il rigurgito di vecchie divisioni, i campanilismi come illusoria risposta ai disagi economici e civili.
In quella fase emerse la figura di Tonino Guarasci, uomo di cultura immensa, una fede incrollabile nella Democrazia Cristiana, una storia di insegnante ed educatore, ottimo presidente della provincia, un alone di affidabilità.
La onestà intellettuale, la disponibilità al dialogo, la ricerca della convergenza erano il corredo di umanità e spiritualità profonde.
Un politico estraneo a furbizie per raggiungere soddisfazioni personali.
Il Suo fare politica era servizio, mezzo per recuperare la grande storia della Calabria offuscata e mortificata.
La Sua fu una intensa battaglia per affermare la libertà, difendere la democrazia dai tristi fantasmi del passato. La dottrina sociale della Chiesa ,la Costituzione repubblicana nata anche dal sacrificio di molti nella Resistenza, l’ammirazione per De Gasperi e gli uomini della DC per la loro politica per la Calabria e Mezzogiorno (Cassa per il Mezzogiorno, riforma Agraria, piano casa ecc.) erano i suoi fari, i riferimenti a cui ispirarsi.
Guarasci combatte’ per l’Universita’ sin da presidente dell’Amministrazione provinciale di Cosenza, lotto’ con coraggio la criminalità organizzata e l’affarismo.
Fu il simbolo di una terra che doveva ricercare lo sviluppo attraverso l’unità e la solidarietà.
I parlamentari, i componenti il governo furono all’altezza del mandato ricevuto e non fecero mancare a Guarasci sostegno e vicinanza.
A Rogliano hanno parlato il presidente Occhiuto, gli ex presidenti della regione Loiero e Oliverio, l’on. Ambrogio, l’on. Rende,la Professoressa Nella Matta Rocca, il prof. Alimena e il sindaco di Rogliano Altomare che hanno discusso anche di Autonomia Differenziata .
Guarasci avrebbe espresso con la forza del Suo argomentare il giudizio negativo sullo spacchettamento del Paese e sul disegno del premierato che pone l’Italia a un bivio tra democrazia sostanziale e apparente, tra libertà e la sua caricatura.
Il primo presidente della regione vide nell’ente l’occasione della crescita umana.
Questa sfida va ripresa, va alimentata, arricchita di ritrovate energie e volontà per una rivoluzione civile che restituisca identica alla gente di Calabria.
A Rogliano nel mio breve saluto ho ricordato la esperienza condivisa con Guarasci da giovane segretario regionale della D.C.
Ho fatto riferimento al mio intervento ai funerali in quel lontano 1974 (parlarono prima di me Giacomo Mancini, Saverio Alvaro, Piero Bassetti e Golfari presidente della Lombardia).
Dissi allora che l’insegnamento di Guarasci non l’avremmo mai dimenticato…
E’il tempo di assolvere a questo impegno morale difronte a un oggi grigio e inquietante!
Mario Tassone*
Mario Tassone, segretario nazionale nCDU politico italiano, segretario nazionale del partito da lui fondato: il Nuovo CDU. È stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Fanfani V, sottosegretario di Stato al Ministero dei Lavori Pubblici nei governi Craxi I, Craxi II e Fanfani VI e viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nei governi Berlusconi II e Berlusconi III.
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