Mario Tassone segr. naz. nCDU: «Senza un centro rappresentato non sono garantiti equilibri democratici. C’è solo l’avventurismo»
Di fronte ad altri che recuperano un passato che dovrebbero dimenticare,
I cristiani democratici debbono avvertire l’orgoglio della loro storia per ritornare nel loro alveo naturale e rivivere le antiche passioni, con gli occhi rivolti al futuro.
di Mario Tassone* dalla Redazione Politica per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – C’è da essere seriamente preoccupati per la situazione a dir poco difficile del nostro Paese.
Non c’è consapevolezza di una involuzione pericolosa.
Della politica non rimane nulla, liquidata dai i disegni eversivi della metà degli ani ‘90 da alcune procure, da una certa sinistra, da ambienti infedeli delle istituzioni e da una schiera di esponenti della D.C., che hanno abbandonato il disegno moroteo, in cerca di gloria per perpetuare il loro potere.
L’ampliamento dell’area della democrazia perseguito da Moro fu bloccato e indebolite le fondamenta su cui si era consolidata la nostra Repubblica.
Quello che non era riuscito alle brigate rosse e agli estremismi neri nella stagione di sangue si sarebbe verificato dopo qualche decennio.
Dopo la consunzione dei pilastri della democrazia oggi c’è il dominio del partito della Meloni, l’unico coerente con una storia edulcorata ai tempi e alle circostanze, che non è quella di tantissimi che hanno fatto una scelta di vita per la libertà.
Nel 1994 si puntava sulla gioiosa macchina di guerra di Occhetto anche attraverso la liquidazione della Democrazia Cristiana e degli altri partiti liberali, oggi ci troviamo con una combine disposta da destra dove il disegno eversivo del premierato e dell’autonomia differenziata ne sono il sugello.
La politica non c’è, il Parlamento da tempo ha perso forza e centralità grazie prima ai sabotatori dei 5 stelle e alle complicità di un Pd afono senza idee e orizzonti da offrire.
Il centro non è rappresentato.
Si era convinti che le forze politiche moderate non avessero ruolo.
E’ stato un falso.
Hanno tentato l’occupazione del centro Calenda e Renzi con i risultati che conosciamo.
I due avevano fatto una specie di indagine di mercato, ma si son divisi per interessi. Rappresentare il centro non è un affare, una convenienza, un opportunismo, ma una scelta culturale, una visione politica, che recuperi storie di civiltà e di umanità.
Senza un centro rappresentato non sono garantiti equilibri democratici.
C’è solo l’avventurismo.
Un capitombolo all’indietro dove Meloni e Salvini danno le carte.
Forza Italia si dice un partito di centro, ma non lo è con le alleanze dominanti con cui si ritrova.
Dirsi di centro come fa Tajani è una impostura.
Di fronte ad altri che recuperano un passato che dovrebbero dimenticare,
I cristiani democratici debbono avvertire l’orgoglio della loro storia per ritornare nel loro alveo naturale e rivivere le antiche passioni, con gli occhi rivolti al futuro.
Mario Tassone*
Mario Tassone, segretario nazionale nCDU politico italiano, segretario nazionale del partito da lui fondato: il Nuovo CDU. È stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Fanfani V, sottosegretario di Stato al Ministero dei Lavori Pubblici nei governi Craxi I, Craxi II e Fanfani VI e viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti nei governi Berlusconi II e Berlusconi III.


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