Friday, April 19, 2024
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Monta la polemica tra “Report” e “Nessuno tocchi Caino”. Umberto Baccolo ne canta quattro a chi si ostina a diffondere chiacchiere svelando le ragioni per le quali i parenti delle vittime, ad oggi, non hanno mai visto un solo euro di risarcimento

“Se però lo Stato pignora da anni i loro stipendi e alcuni dei creditori non hanno visto un euro il problema non sono Mambro e Fioravanti ma lo Stato. Io suggerirei all’Associazione dei parenti, alla quale va tutto il mio rispetto ovviamente per la tragedia subita, pur considerando noi i Nar innocenti ma questo non cambia nulla, di chiedere tramite avvocati perché dei soldi che gli sono stati pignorati in questi anni non hanno mai visto nulla, al posto di fare interviste su Report che purtroppo contribuiscono alla disinformazione perché chi guarda quella puntata e legge suo comunicato si fa l’idea che lo Stato non stia chiedendo nulla (in modo illegale, avendo loro assunzioni in regola e stipendi) a Mambro e Fioravanti per chissà quale motivo nonostante la condanna al risarcimento, cosa assolutamente non veritiera”.


di Gianfranco Simmaco per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – L’episodio tristissimo e sanguinoso della “Strage di Bologna” continua a far parlare si sé. Umbeerto Baccolo (facente parte dell’Associazione denominata “Nessuno tocchi Caino”) rilancia le sue precisazioni sul caso Mambro e Fioravanti pignorati, mentre Bolognesi deve chiedere allo Stato la sua parte bussando a danari alle porte dell’Agenzia delle Entrate

“Come ho scritto su Il Riformista in risposta a Report, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti hanno da anni gli stipendi pignorati ogni mese di un quinto dallo Stato e questo è facilissimo da verificare. Proprio per il risarcimento su Bologna” – precisa con attenzione e con cognizione di causa Umberto Baccolo – e poi riprende: “Bolognesi ha ribadito con un suo comunicato quello che ha detto a Report: che lui e i familiari delle vittime non hanno mai visto nemmeno un euro della loro parte, colpevolizzando di questo gli ex Nar. Se però lo Stato pignora da anni i loro stipendi e alcuni dei creditori non hanno visto un euro il problema non sono Mambro e Fioravanti ma lo Stato. Io suggerirei all’Associazione dei parenti, alla quale va tutto il mio rispetto ovviamente per la tragedia subita, pur considerando noi i Nar innocenti ma questo non cambia nulla, di chiedere tramite avvocati perché dei soldi che gli sono stati pignorati in questi anni non hanno mai visto nulla, al posto di fare interviste su Report che purtroppo contribuiscono alla disinformazione perché chi guarda quella puntata e legge suo comunicato si fa l’idea che lo Stato non stia chiedendo nulla (in modo illegale, avendo loro assunzioni in regola e stipendi) a Mambro e Fioravanti per chissà quale motivo nonostante la condanna al risarcimento, cosa assolutamente falsa.” Lo ha dichiara in una nota pervenuta alla nostra redazione Umberto Baccolo del Consiglio direttivo di Nessuno tocchi Caino il quale fa riferimento a quanto riportato proprio da Bolognesi sul sito di Report e che – per dovere di cronaca – riportiamo integralmente: “

Dopo la puntata Ombre Nere di Giorgio Mottola sono arrivate molte accuse di aver mandato in onda falsità sul conto di Francesca Mambro, condannata per essere stata una delle autrici della strage di Bologna. In particolare, in un articolo pubblicato sul Riformista da un rappresentante dell’associazione Nessuno Tocchi Caino, per la quale lavorano sia Mambro che Fioravanti, si sostiene che, contrariamente a quanto da noi sostenuto, i due autori della strage di Bologna hanno il quinto dello stipendio pignorato dopo la condanna al risarcimento dello Stato. Nel corso del servizio, ricostruendo la vicenda dell’acquisto della casa in cui vivono Mambro e Fioravanti da parte di loro figlia, che all’epoca della compravendita risultava avere un anno, avevamo sottolineato come ai familiari delle vittime non avessero ottenuto finora alcuna forma di risarcimento. Stamattina, in un lancio dell’agenzia Dire, il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna, ribadisce:
“Mai avuta lira da Mambro e Fioravanti”. Ci tiene a metterlo in chiaro, a “smentirlo nel modo più totale”, il presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, Paolo Bolognesi. Nè i familiari nè la loro associazione, assicura, hanno ricevuto le quote di risarcimento che Mambro e Fioravanti devono versare dopo la condanna come esecutori della strage che fece 85 morti e 200 feriti. Bolognesi ci tiene a evidenziarlo dopo aver letto su ‘Il Riformista’ un articolo di Umberto Baccolo, esponente del Consiglio direttivo di ‘Nessuno tocchi Caino’, in cui si legge: “Mambro, Fioravanti e Ciavardini devono versare un risarcimento di un miliardo di euro ai familiari delle vittime di Bologna. Falso. Il risarcimento riguarda solo Mambro e Fioravanti, è di due miliardi e mezzo e di questi solo 200 milioni sono da dividersi tra i familiari, il resto è per lo Stato italiano per il danno d’immagine internazionale. Si dice che loro non hanno mai versato un centesimo anche se hanno da noi uno stipendio. Falsissimo. Ci vuole un secondo a verificare che Mambro e Fioravanti da anni hanno i conti bancari sotto sequestro e ogni mese gli è pignorato un quinto del loro già basso stipendio. Quindi, come la legge vuole, nei limiti delle loro possibilità stanno mensilmente pagando il loro debito. Ciavardini no perché non lo ha”. Bolognesi ribatte: “All’associazione e ai parenti non sono arrivati soldi da questi due. Mai nulla. Si professano innocenti quindi assieme alla non consapevolezza del danno, non c’è neanche il risarcimento del danno”, aspetto sul quale, per il presidente dell’associazione dei familiari, occorrerebbero più verifiche da parte di chi ne ha competenza”.

Alla luce di quanto risposto da Umberto Baccolo del Consiglio Direttivo di “Nessuno tocchi Caino” appare bbastanza chiaro che i due ex terroristi neri Francesca Mambro e Valerio Fioravanti ben poco possano fare per quanto richiesto da Bolognesi e per quanto sostenuto dal programma Rai Report.

Umberto Baccolo, membro del consiglio direttivo dell’Associazione Nessuno tocchi Caino”si è empre battuto per il rispetto della verità ogettiva e la sua precisazione nei riguardi Report appare quanto mai realistica ed esaustiva su quanto malamente comunicato dai redattori della trasmissione Rai che evidentemente cavalca ipotesi non percorribili e comunque non ben formulate
Valerio Fioravanti al tempo dei processi subit
Francesca Mambro
testatina

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