Wednesday, December 11, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Notiziario dell’Associazione Pro Vita & Famiglia

«Amadeus è libero di insegnare ciò che vuole ai propri figli, ma non si permetta di usare il servizio pubblico, pagato col canone obbligatorio di tutti, per “spiegare” ai figli degli italiani l’ideologia gender o l’omosessualità. Solo i regimi totalitari usano i media di Stato per educare i bambini contro il volere delle loro famiglie. È gravissimo che il conduttore di Sanremo abbia affermato in conferenza stampa che la televisione deve “spiegare ai bambini che esiste un uomo che ama un uomo e una donna che ama una donna e che questo è normale”. Gli italiani non pagano il canone perché la Rai indottrini i propri figli su temi sessuali e sensibili! Chiediamo alla Rai di interrompere immediatamente questo abuso e al Governo al Parlamento di impedire che il servizio pubblico finanziato con le tasse dei cittadini sia utilizzato a fini di propaganda ideologica». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.


di Ivan Trigona per il Quotidiano l’Italiano

Utero in affitto. Coghe (Pro Vita Famiglia): Bene Ddl per reato universale.
Ora iter rapido e politica unita
ROMA – «E’ una misura di civiltà rendere la barbara pratica dell’utero in affitto reato universale quindi punibile anche se commesso all’estero. Accogliamo con favore la presentazione del disegno di legge a prima firma Malan e Rauti, che va nel solco della tutela delle donne e dei bambini. La maternità surrogata, come motivato da una sentenza della Cassazione dello scorso dicembre, è una “pratica che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”. Viola i loro diritti perché le sfrutta e le usa per sfornare bambini, trattati poi come oggetti del desiderio da acquistare come prodotti al supermercato. Per questo ci aspettiamo che il Ddl sia accolto favorevolmente da tutto il Parlamento e abbia un iter più rapido possibile per diventare presto legge». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
Sopra: Jacopo Coghe, Portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus – Sotto: La campagna di Pro Vita & Famiglia del luglio 2019

Elezioni Lazio. Pro Vita Famiglia: oscena campagna D’Amato su temi etici
ROMA – «Dopo la pillola anticoncezionale gratis anche per le minorenni e la sponsorizzazione della pillola abortiva RU486, il candidato Pd alla Regione Lazio D’Amato sta portando avanti una vera rivoluzione antropologica e ha trovato così l’ennesima spot elettorale su temi eticamente sensibili: procreazione medicalmente assistita per tutte, innalzando l’età fino a 46 anni. L’assessore alla Sanità ignora, pur di accaparrarsi gli ultimi voti, le pesanti e gravi conseguenze della procreazione medicalmente assistita, soprattutto in età avanzata? Non solo la produzione di embrioni congelati e la selezione genetica degli embrioni impiantati, non solo il fatto che la maggior parte di questi non riesce a sopravvivere, ma quando ce la fanno presentano un’alta incidenza dell’insorgenza di patologie, per non parlare – quando va a buon fine in età molto avanzata – delle conseguenze per un bambino neanche adolescente di avere come genitori due nonni. Guardando alla salute psicofisica delle donne è necessario ricordare l’alta percentuale di fallimenti, così come i numerosi aborti spontanei, con donne (e uomini) delusi e illusi: su oltre 18.000 cicli di inseminazione artificiale, ogni anno in Italia solo il 10% va a buon fine e soltanto nel 7% dei casi i bambini nascono vivi (fonte: Ministero Salute). È vergognoso che ancora una volta D’Amato sfrutti questi temi con superficialità per accaparrarsi gli ultimi voti. Se D’Amato proprio non riesce ad occuparsi solo del disbrigo degli affari correnti, in quanto assessore alla Sanità, si preoccupi, per fare un esempio, delle donne costrette a viaggiare da una provincia all’altra del Lazio per assicurarsi le fondamentali cure oncologiche, impossibili da avere in tutti gli ospedali della Regione. È meglio adoperarsi per salvare la vita di tutte le donne malate o illuderne alcune con procedure dannose e rischiose per la salute loro e dei loro figli?», così Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus.
Affissioni Pro Vita Famiglia: vita sacra da concepimento a morte naturale
ROMA – «Che cosa hanno in comune un bimbo nel grembo materno, un giovane disabile, una donna incinta, un migrante, un anziano, un malato e ogni altra persona in qualsiasi condizione di vita? Il valore assoluto della loro vita, sempre degna di essere vissuta!». Questo il messaggio lanciato da Pro Vita & Famiglia con la campagna affissioni partita oggi a Roma, Milano, Bologna, Parma, Verona, Venezia e in altre città e province italiane, in occasione della 45a Giornata Nazionale per la Vita, che si celebra il prossimo 5 febbraio. 
Ambiente. Pro Vita Famiglia: Rimettere l’uomo al centro. Ambientalismo radicale è ideologia, Governo intervenga
ROMA – «L’ambientalismo radicale, animato dall’ideologia neo-malthusiana, è una minaccia alla sopravvivenza della vita umana sulla Terra. Vogliamo un’ecologia umana: la cura e la custodia del Creato, della natura e dell’ambiente devono essere perseguite anche in funzione della vita e della salute degli esseri umani, e non contro di loro. Motivo per cui è importante contrastare l’inquinamento e lo sfruttamento immorale delle risorse naturali. Oggi, però, autorevolissimi studiosi hanno dimostrato che l’inquinamento ambientale non ha correlazioni con le emissioni di CO2, che non è causa del riscaldamento globale né di una prossima “fine del mondo”. Ci chiediamo perché questi studiosi vengano sistematicamente censurati dalle istituzioni scientifiche “ufficiali” più influenzate dalla politica: perché viene loro negato il confronto basato sulle evidenze e le misurazioni oggettive?». Così Francesca Romana Poleggi, membro del consiglio direttivo di Pro Vita & Famiglia, che ha moderato la conferenza stampa “Custodire l’Ambiente custodendo l’Uomo” tenutasi questa mattina presso l’Hotel Nazionale di Piazza Monte Citorio a Roma, alla quale hanno assistito anche alcuni parlamentari (dichiarazioni in fondo).
«La costituzione nel 1988 dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sotto l’egida dell’ONU ha sottratto alla Scienza il confronto e il dibattito sulle questioni climatiche e ambientali, spostandolo verso i media e il sistema di comunicazione, assumendo quindi un’esclusiva dimensione politico-finanziaria. È ora di aprire un dibattito serio attraverso un confronto aperto, libero e plurale basato su dati oggettivi e riferimenti scientifici», ha precisato Alberto Prestininziprofessore ordinario di geologia applicata all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma.
«Attribuire all’umanità la causa del riscaldamento globale in corso non solo non ha prove scientifiche ma rappresenta anche il più grande scandalo scientifico del nostro tempo», è il commento di Uberto Crescentiprofessore ordinario emerito di Geologia Applicata all’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara.
Dal punto di vista economico, poi, la “transizione green” è una vera follia: «L’Europa vuole ridurre del 40% le emissioni di CO2 entro il 2030. Ciò influirebbe solo dello 0,016%, ma i costi sono enormi, di oltre 300 miliardi di euro all’anno. Non si comprende come la non emissione di questa impercettibile quantità possa influire sul clima e di conseguenza non si comprende lo spropositato volume di denaro impiegato», ha invece spiegato Mario Giaccioprofessore ordinario di Economia delle Fonti di Energia all’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara. Il professor Stefano Masini, Capo Area Ambiente e Territorio di Coldiretti, ha sottolineato: «Le scelte europee adottate nel periodo più recente, dall’etichettatura a semaforo alle indicazioni di allarme sul vino; dall’apertura agli insetti al silenzio sulle proteine sintetiche, impongono logiche produttive decontestualizzate, minacciando la crescita economica delle filiere e dei territori e alimentando rischi e preoccupazioni per i consumatori. E’ in gioco l’interesse strategico di salvaguardia del Made in Italy agroalimentare che quest’anno ha raggiunto il valore record di 52 miliardi di euro di esportazione. Solo una cultura diffusa, la partecipazione di cittadini consumatori in termini di responsabilità è in grado di promuovere meccanismi di controllo e contrasto rispetto a questo tentativo in atto di deregolamentazione dell’economia, che viene spacciato anche per iniziative di salvaguardia dell’ambiente e del clima, sulla base di falsi presupposti».

«Alla politica italiana e in particolare al Governo – ha aggiunto Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia – chiediamo di opporsi (anche con una petizione popolare appena lanciata sul nostro sito) con forza a livello internazionale alle politiche di transizione energetica folli e inefficaci, dispendiose e anti-umane, e di opporsi a livello nazionale allo spreco di fondi pubblici basato su teorie catastrofiste scientificamente infondate. Queste, in nome di una falsa “sostenibilità”, provocano la de-industrializzazione, vogliono stravolgere le nostre abitudini alimentari, la nostra economia, soprattutto del settore primario (pensiamo a grilli e vermi) e mirano alla riduzione della popolazione: sarebbe la morte del nostro Paese e dell’Europa, già duramente provati dall’inverno demografico. Del resto il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto che bisogna “proteggere l’ambiente con l’uomo dentro”. Qualsiasi politica sul clima dovrà considerare anche le opinioni degli scienziati “anti-catastrofisti”, e dovrà comunque tutelare il diritto alla vita di tutti gli esseri umani e promuovere i diritti della famiglia. È inutile salvare la nostra casa comune se poi quest’ultima non verrà pienamente abitata».
Alla conferenza, sono intervenuti anche Stefano Masini, Direttore del dipartimento Ambiente e Territorio di Coldiretti e Riccardo Cascioli, direttore de La Nuova Bussola Quotidiana. In sala, ad assistere alla conferenza, anche Maddalena Morgante ed Elisabetta Gardini, deputate di Fratelli d’Italia e Marco Rizzo, presidente onorario del Partito Comunista. «Con Pro Vita & Famiglia abbiamo portato avanti tante battaglie in passato e questo tema è fondamentale perché l’ambiente è inesorabilmente legato alla famiglia e alla vita», ha dichiarato Morgante. «L’ambientalismo – ha aggiunto – è un’ideologia e come tutte le ideologie stravolge quanto di buono fatto. Pensiamo agli insetti o altre proposte che arrivano dall’Europa e che rischiano di soppiantare, tanto per fare un esempio, quella meravigliosa ricchezza che è la Dieta Mediterranea. Dobbiamo difendere l’ambiente e il clima ma tutelando allo stesso tempo l’uomo e il sistema produttivo nazionale». Secondo Gardini: «Oggi abbiamo capito che c’è tanto da fare, da approfondire e che queste tesi non sono la minoranza. Per 11 anni sono stata nella Commissione Ambiente del Parlamento Europeo e ho toccato con mano come il problema climatico sia diventato un grande business. Sull’ambiente i Paesi del mondo hanno promesso solo ciò che conveniva loro. Dobbiamo iniziare a far sentire le voci di voi scienziati, perché stanno rubando il futuro» ai giovani. «Grazie agli scienziati presenti per la loro competenza – il commento, invece di Marco Rizzo – Dobbiamo capire – ha aggiunto – che il clima è una cosa e l’inquinamento è un altro e quest’ultimo è stato provocato soprattutto dalle grandi multinazionali. Purtroppo però mancano i giovani, perché troppi ragazzi pensano che l’importante è tirare vernice sui muri, ma non le lanciano mai sui muri delle multinazionali».

Tra i presenti alcuni autori del volume “Dialoghi sul clima tra emergenza e conoscenza” (Ed. Rubettino): Franco BattagliaProfessore di Chimica Fisica all’Università di Modena ; Giovanni Brussato, Ingegnere minerario ; Luigi MarianiProfessore di Agrometeorologia ; Ernesto PedrocchiProfessore Emerito di Energetica al Politecnico di Milano ; Nicola ScafettaProfessore associato di Fisica dell’Atmosfera e Clima all’Università “Federico II” di Napoli .
Sanremo. Pro Vita Famiglia: Amadeus e Rai lascino in pace i bambini
«Amadeus è libero di insegnare ciò che vuole ai propri figli, ma non si permetta di usare il servizio pubblico, pagato col canone obbligatorio di tutti, per “spiegare” ai figli degli italiani l’ideologia gender o l’omosessualità. Solo i regimi totalitari usano i media di Stato per educare i bambini contro il volere delle loro famiglie. È gravissimo che il conduttore di Sanremo abbia affermato in conferenza stampa che la televisione deve “spiegare ai bambini che esiste un uomo che ama un uomo e una donna che ama una donna e che questo è normale”Gli italiani non pagano il canone perché la Rai indottrini i propri figli su temi sessuali e sensibili! Chiediamo alla Rai di interrompere immediatamente questo abuso e al Governo al Parlamento di impedire che il servizio pubblico finanziato con le tasse dei cittadini sia utilizzato a fini di propaganda ideologica». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
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