Notiziario Uncem: l nuovo Ministro del Turismo Daniela Santanché ha promesso stanziamenti e attenzione, e già alcuni segnali (in primis 200milioni di euro in 5 anni nella legge di bilancio per la manutenzione degli impianti di risalita) già si iniziano a vedere
Assemblea nazionale Uncem che si terrà al Capranichetta di Roma il 13 dicembre. È l’Assemblea del 70? anno di fondazione dell’Uncem, incontro che unisce Sindaci, Amministratori locali, Parlamentari, imprese, docenti universitari in un confronto su cosa sono oggi i territori e le comunità. La Corte Costituzionale ha bocciato la legge della Regione Toscana che ha tentato di semplificare l’iiter autorizzativo per intervenire nelle aree forestali sottoposte a vincolo paesaggistico
di Ivan Trigona per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – La stagione sciistica e turistica invernale 2022-2023 parte ufficialmente l’8 dicembre. L’Immacolata è il primo ponte per gli appassionati e mai come quest’anno vi è grandissima attenzione, aspettativa, non solo del mondo della montagna. Il nuovo Ministro del Turismo Daniela Santanché ha promesso stanziamenti e attenzione, e già alcuni segnali (in primis 200milioni di euro in 5 anni nella legge di bilancio per la manutenzione degli impianti di risalita) ci sono. Oltre a risorse per i “Comuni a vocazione turistica”. Sarà il Parlamento da dare seguito e approvare la Finanziaria. Ma come Uncem non possiamo non essere attenti all’avvio della stagione, la prima “post-covid” probabilmente, la prima segnata però da un caro-energia che condiziona impiantisti e albergatori, ristoratori, tutti gli operatori del turismo. Compresi coloro che hanno seconde case nelle Alpi e negli Appennini. Per fare il punto su “come parte la stagione”, cosa serve ai territori, al sistema delle imprese e al pubblico, Uncem organizza un forum on line, martedi 6 dicembre alle ore 17, su Zoom (iscrizioni qui https://us02web.zoom.us/webinar/register/WN_mA1zCu1cRaC0gqxvxFbjnA).
“Abbiamo molto bisogno di capire cosa stia succedendo – spiega Marco Bussone, Presidente Uncem – come si parte e cosa succederà. Quali sono le aspettative e le preoccupazioni degli operatori. Il sistema turistico invernale è il pilastro dell’economia di tanti territori. Nulla può essere lasciato indietro e dobbiamo lavorare, anche come Uncem, per unire sistema pubblico e privato”.
“CAMMINARE INSIEME”: IL 13 DICEMBRE A ROMA L’ASSEMBLEA NAZIONALE UNCEM. COME I PAESI E LE COMUNITA’ CAMMINANO INSIEME PER RIGENERARE IL PAESE
“Camminare Insieme. Enti Territori Comunità nelle sfide della transizione ecologica e dell’unità del Paese” è il titolo dell’Assemblea nazionale Uncem che si terrà al Capranichetta di Roma il 13 dicembre. È l’Assemblea del 70? anno di fondazione dell’Uncem, incontro che unisce Sindaci, Amministratori locali, Parlamentari, imprese, docenti universitari in un confronto su cosa sono oggi i territori e le comunità. Cosa fanno i Comuni e gli Enti montani sui territori, insieme nelle Unioni montane e nelle Comunità montane. Non solo PNRR, investimenti e risorse. Una riflessione è necessaria su come i territori stanno insieme, come i Comuni sanno generare coesione, garantire diritti di cittadinanza alle comunità, come sono ‘green communities’ e dunque affrontare le crisi sociali, energetiche, ambientali, economiche. Ma non c’è solo il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza in questa Assemblea. Oltre la retorica dei borghi, le facili ideologie del ‘Ritorno’ alle aree montane, le semplificazioni sul ruolo dei Comuni, Uncem prova a guidare un percorso su cosa siano oggi le aree montane, così fragili ma determinanti, nel Paese Italia. Come stanno in dialogo, caratteristica di Uncem, specifica da 70 anni. L’Assemblea del 13 dicembre si apre con una analisi di Nando Pagnoncelli di Ipsos, che ha provato a indagare la “percezione di montagna”. Una novità, perchè mai prima vi era stata una analisi del genere, non solo tra chi vive e risiede in montagna. Invitati i Ministri Santanché, Lollobrigida, Calderoli. Insieme con Parlamentari di diversi schieramenti, in dialogo con i Sindaci. “Abbiamo bisogno di un momento di confronto sul futuro dei territori – evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem – Che va oltre il ruolo stesso dei Comuni, non può prescinderne, ma allo stesso tempo proietta i rapporti verso nuovi fronti, nuovo dialogo, impegno con imprese e chi tiene in vita i territori. La comunità non è solo Enti locali sui territori. È rapporti e relazioni, la montagna è rinnovata da questi, ma dobbiamo conoscere prospettive e direttrici. Ci lavoriamo nell’Assemblea del 70?, ci lavoriamo insieme per dire cosa siamo e cosa saremo. Non solo Comuni o Enti. Bensì comunità che interagiscono e rendono più bello il Paese”.
VINCOLO PAESAGGISTICO PER TAGLIARE LE FORESTE, BUSSONE (UNCEM): ELIMINARLO CON LEGGE DELLO STATO. NELLE SOPRINTENDENZE CHE DECIDONO, NON C’È MAI UN DOTTORE FORESTALE
“La Corte Costituzionale ha bocciato la legge della Regione Toscana che ha tentato di semplificare l’iiter autorizzativo per intervenire nelle aree forestali sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi dell?articolo 136 del Decreto legislativo 42/2004, togliendo di fatto la necessità di autorizzazione, da parte delle Sovrintendenze, per quelle aree in cui il motivo del vincolo non fosse espressamente legato al bosco. Già il Governo aveva impugnato quella legge. Di foreste però molti sanno molto poco. Anche se decisioni della Consulta si rispettano sempre. Ma la questione apre un dibattito che va oltre Palazzo Marescialli. Molte regioni la stanno provando ad affrontare, non facilmente. Che senso ha avere giudizi su tagli di alberi e di pezzetti di foresta, diradamenti piuttosto che altre modalità di gestione, che per la norma determinerebbero cambiamento del paesaggio, da parte di giudici che non sanno niente di bosco e di tagli? Che senso ha avere Soprintendenze che si esprimono attraverso professionisti che con il bosco hanno niente a che fare? Ha senso l’intervento di commissioni di Soprintendenze che all’interno non hanno mai avuto e non avranno un Dottore forestale? I boschi italiani, 11 e più milioni di ettari di foreste, un terzo della superficie del Paese, non verranno distrutti, ne stiano certi. Perché chi vive in montagna ha come prima attenzione il mantenimento del capitale più caro, legno e foreste. E acqua. Da sempre. Mai taglierebbe a raso. La pianificazione la sa fare e molto è stato detto bene e fatto grazie al Testo unico forestale e alla Strategia forestale. Ma è venuto il tempo di rispettare tutti queste leggi, comprese le Sopritendenze, e di guardare anche al quadro europeo. Ove, molti ‘Paesi forestali’ come l’Italia, autorizzano tre volte tanti i prelievi sulla ricrescita annua del bosco rispetto a noi. E i doppi vincoli paesaggistici sul bosco, sanciti così bene dalla Corte Costituzionale, inamovibili in Italia, all’estero sarebbero e sono un chiaro danno per chi vive in montagna, e per chi vive a valle, che trova nella gestione e nella pianificazione dei boschi l’antidoto all’abbandono dunque alla fragilità dei versanti e all’aumento del rischio anche idrogeologico. Dovremo svegliarci tutti, anche con le Soprintendenze, per dire che di vincoli sul bosco possiamo farne un po’ a meno. Con una buona legge nazionale che chiediamo al Ministro Lollobrigida e al collega Sangiuliano, la cultura, di fare”.


Comments