Notiziario Uncem (Unione Comuni Comunità Montane): Caro Mister Musk; il Papa ai vescovi e la pace messaggera di prosperità e amore
“Essere lievito nella pasta del mondo” di fronte alle difficoltà dei territori in cui si vive. È la missione che il Papa affida ai Vescovi delle zone italiane interne, quelle a rischio spopolamento, che si sono riuniti da oggi e fino a domani a Benevento, al centro “La Pace”, dove si tiene il convegno organizzato dalla Conferenza episcopale italiana. Un incontro a cui partecipano oltre trenta presuli chiamati a condividere esperienze comuni, pensando ad una pastorale appropriata. La due giorni si concluderà domani con l’intervento del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi.
di Ivan Trigona per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – Dear Mr. Musk, Uncem – l’Unione nazionale italiana dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – si occupa da molti anni di divario digitale tra aree urbane avanzate, grandi città, e piccoli paesi, aree montane dell’Italia. La mancanza di una buona connessione si unisce a mancanza di competenze digitali, oltre che alla assenza, in molte aree dell’Italia, di un buon segnale per la telefonia mobile. È un problema analogo a quello di altri Paesi dell’Europa, diverso ma simile a quelli di altre parti del mondo.
Non ci ha sorpresi la sua recente dichiarazione e il suo progetto per dare una connessione ad internet totale, in ogni angolo del mondo, senza più zone oscure, con la copertura veloce anche nelle zone remote del pianeta. Lei ha fatto dell’innovazione la sua ragione di vita. In qualche modo vale anche per noi, non senza però una crescita umanistica e una inclusione delle comunità. Lavoriamo su questi fronti con il Governo e il Parlamento italiano, affinché – come scrive Papa Francesco – nessuno resti indietro. Nessuno si salva da solo. Dunque non siamo a chiederle progetti o prodotti. Lei sa benissimo quali siano le differenze e le disuguaglianze nel mondo tra chi ha moltissimo e chi vive con uno o due dollari al giorno. Il diritto alla connettività per tutti si unisce ad altri importanti e fondamentali diritti, in particolare al cibo e all’acqua. Così, nell’Anno internazionale, dichiarato dalla FAO e dall’ONU, dello Sviluppo Sostenibile delle Montagne, noi le proponiamo di guardare ai territori montani dell’Italia, dell’Europa e del Mondo, quali luoghi vivi, produttivi, generativi, che hanno bisogno di investimenti pubblici e sinergie con imprese che investano per superare sperequazioni. Internet è il primo passo. Internet per tutti, connessioni per tutti, infrastrutture per tutti. Accesso alle risorse naturali senza usurparle e danneggiarle, valorizzandole quale bene collettivo a beneficio di tutti.
Lei, Mr. Musk, costruisce le auto elettriche più belle e avanzate del pianeta. Ha differenziato le sue attività economiche spingendo sull’innovazione, anche oltre l’immaginabile, oltre la Terra. Noi vogliamo lavorare per dare diritti chiari e duraturi a tutti, indipendentemente da dove vivono. Le Montagne del mondo sono in molti stati come deserti, aridi e abbandonate. In Italia abbiamo sistemi avanzati di impegno istituzionale che contrastano abbandono e spopolamento, che proseguono. I cambiamenti climatici ci vedano insieme anche a lei ad affrontarli. Non vogliamo fare dei paesi montani italiani luoghi da colonizzare o nei quali investire spazzando via storia e cultura. E neanche vogliamo mettere i territori sotto campane di vetro. Guardiamo a quanto lei costruisce, alle sue idee, con attenzione e anche con la voglia di sperimentare alcune innovazioni, alcuni progetti delle sue aziende nei nostri territori delle Alpi e degli Appennini, nel Paese più bello del mondo che lei ben conosce. La accoglieremo volentieri in un paese delle Alpi e degli Appennini, per provare quei satelliti che danno internet a tutti, lavorando ad esempio con operatori italiani delle telecomunicazioni.
Facciamo insieme alcuni passi nello spazio vero dei territori, immaginando come si trasformano e cosa saranno tra venti, cinquanta anni, tra uno o due secoli. Innovare per noi vuol dire includere, dare diritti, dare opportunità di crescita. La crisi climatica ci mette in una transizione e nella forza dei cambiamenti che vogliamo guidare.
Grazie per il suo lavoro. La aspettiamo presto in un Comune della Montagna italiana.
Marco Bussone Presidente nazionale Uncem Unione nazionale Comuni Comunità Enti montani
AREE INTERNE, IL PAPA AI VESCOVI RIUNITI A BENEVENTO: CAMMINARE IN UNITA’ SENZA CAMPANILISMI. UNCEM: È IL CUORE DEL LAVORO DA FARE, PARROCCHIE E COMUNI, COMUNITA’ INSIEME
In una lettera indirizzata ai Vescovi italiani che vivono nelle aree interne, Papa Francesco ricorda che nella Chiesa cè posto per tutti, che è importante porre sempre gesti di attenzione alla vita, al lavoro, alle famiglie. A Benevento il via al convegno della Cei, convocato per il secondo anno da monsignor Accrocca, più volte anche in contatto con Uncen. A lui e ai Vescovi riuniti a Benevento, vanno gli auguri di buon lavoro della nostra Associazione, di tutta Uncem. Servono nuove sinergie per ravvivare le comunità di aree montane e interne italiane, tra parrocchie e comuni ad esempio, che vivono ormai problemi analoghi.
“Essere lievito nella pasta del mondo” di fronte alle difficoltà dei territori in cui si vive. È la missione che il Papa affida ai Vescovi delle zone italiane interne, quelle a rischio spopolamento, che si sono riuniti da oggi e fino a domani a Benevento, al centro “La Pace”, dove si tiene il convegno organizzato dalla Conferenza episcopale italiana. Un incontro a cui partecipano oltre trenta presuli chiamati a condividere esperienze comuni, pensando ad una pastorale appropriata. La due giorni si concluderà domani con l’intervento del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi.
“La metropolizzazione progressiva della popolazione italiana sta causando la lenta morte dinteri territori, con grave danno per tutto il Paese”, afferma Accrocca. Parteciperanno presuli provenienti da dodici Regioni: Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania, Molise, Abruzzo, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte. “Quando si registra labbandono di una parte del territorio – spiega lArcivescovo – è la nazione intera a subirne detrimento, perché un territorio non presidiato dalluomo sarà sottoposto a una pressione maggiore delle forze della natura, con il rischio di nuovi e accresciuti disastri ambientali, e non si potrà evitare la perdita di parte di quellimmenso patrimonio artistico-architettonico che fa dellItalia intera un museo a cielo aperto”.
È esattamente quanto Uncem riafferma da vent’anni. E questa sintonia con la Chiesa italiana è molto importante.
L’invito di Francesco ai Vescovi è di camminare in unità, “senza campanilismi”:
“Non stancatevi di porre gesti di attenzione alla vita umana, alla salvaguardia del creato, alla dignità del lavoro, ai problemi delle famiglie, alla situazione degli anziani e di quanti sono ai margini della società. Così sarete immagine dinamica e bella di una Chiesa che vive accanto alle persone, con una predilezione per i più deboli, che è al servizio del popolo santo di Dio perché si edifichi nellunità della fede, della speranza e della carità”.
I Vescovi cercheranno di focalizzare il contributo che le comunità ecclesiali possono offrire al progetto di rilancio delle aree interne, a partire dall’elaborazione di una pastorale ad hoc per questi territori. Quale parola di speranza, cioè, occorre portare in terre che sembrano affette da un desiderio di fuga, con paesi che continuano a perdere gli abitanti più giovani, dove non si trovano quasi più negozi e dove da tempo le scuole, le poste e altri servizi essenziali hanno chiuso i battenti?
I Vescovi cercheranno di focalizzare il contributo che le comunità ecclesiali possono offrire al progetto di rilancio delle aree interne, a partire dallelaborazione di una pastorale ad hoc per questi territori. Quale parola di speranza, cioè, occorre portare in terre che sembrano affette da un desiderio di fuga, con paesi che continuano a perdere gli abitanti più giovani, dove non si trovano quasi più negozi e dove da tempo le scuole, le poste e altri servizi essenziali hanno chiuso i battenti?
“C’è bisogno d’intelligenza politica e pastorale per ravvivare luoghi in cui la vita rischia di finire e dove – paradossalmente – essa può invece assumere una qualità superiore”, rileva Accrocca per il quale “è qui, dove la vita non vuole morire, che si gioca il futuro della nazione ed è qui che il Vangelo deve essere annunciato a misura duomo e di territorio”.
Uncem ringrazia i Vescovi per il lavoro che stanno svolgendo e che prosegue con l’incontro di Benevento. Uncem – attraverso il Presidente Marco Bussone e tutti i membri degli Organi istituzionali, con tutti i Comuni e gli Enti – ribadisce la disponibilità a ogni tipo di impegno con la CEI e la Santa Sede – insieme a tutte le Confessioni e religioni – a definire percorsi di inclusione, riorganizzazione dei servizi, costruzione di politiche e di strategie, per la riduzione delle disuguaglianze e il superamento delle sperequazioni, per aiutare chi ha meno e chi non deve essere lasciato indietro, poveri, famiglie meno abbienti, immigrati ed emarginati.

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