Thursday, April 25, 2024
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Notiziario UNCEM – ”Unione nazionale Comuni ed Enti montani” – I nuovi comunicati

Solo un italiano su tre sa che i Comuni montani sono quasi la metà dei Comuni italiani. E solo il 37% sa che i boschi sono poco meno della metà della superficie del Paese. Un terzo degli italiani sa che il “fondo nazionale montagna”, i finanziamenti dallo Stato ai territori, ammonta a 100 milioni di euro. E più della metà, il 52% è conscio che il principale problema delle montagne italiane è lo spopolamento. Seguito da impatto del cambiamento climatico, incuria e abbandono?


di Gianfranco Simmaco per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Come sempre il nostro Quotidiano offre spazio a quegli enti seri che si battono per migliorare la qualità della vita dei concittadini. L’UNCEM – Unione Nazionale Comuni ed Enti Montani è uno di questi.

FONDO MONTAGNA 2023 TAGLIATO DA 200 A 125 MILIONI DI EURO.

UNCEM: “CI AUGURIAMO SIA UNA SVISTA”

“Mi auguro che il taglio del fondo nazionale montagna per il 2023, ridotto da 200 a 125 milioni di euro, sia una svista e che non ci sia questo errore come presente oggi nelle schede contabili della manovra. Chiedo al Ministro Calderoli di correggere la cifra, se appunto si tratta di una svista, o di chiarire quello che sta succedendo. Proprio lunedi, in occasione della Giornata internazionale della Montagna, il Ministro e altri componenti del Governo avevano ribadito che dopo i 100 milioni di euro erogati per il 2022, il fondo montagna passa a 200 milioni nel 2023. Ora questo errore nei numeri, che ci auguriamo sia tale, e che venga immediatamente corretto”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

MONTAGNA TERRITORIO FRAGILE, DOVE RILASSARSI E CAMMINARE. MA SOLO IL 9% ANDREBBE SICURAMENTE A VIVERCI. INDAGINE IPSOS PER UNCEM PER ORIENTARE E MIGLIORARE POLITICHE, SERVIZI PUBBLICI, SVILUPPO ECONOMICO

Solo un italiano su tre sa che i Comuni montani sono quasi la metà dei Comuni italiani. E solo il 37% sa che i boschi sono poco meno della metà della superficie del Paese. Un terzo degli italiani sa che il “fondo nazionale montagna”, i finanziamenti dallo Stato ai territori, ammonta a 100 milioni di euro. E più della metà, il 52% è conscio che il principale problema delle montagne italiane è lo spopolamento. Seguito da impatto del cambiamento climatico, incuria e abbandono.?

Sono alcuni dati dell’indagine IPSOS per Uncem sulla percezione della Montagna. Nando Pagnoncelli, alla guida dell’Istituto, l’ha presentata a Roma in apertura dell’Assemblea annuale dell’Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani. Un’indagine CAWI presso un campione di 1.000 casi rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne per genere, fasce d?età, area geografica di residenza, ampiezza del Comune di residenza, livello di scolarità, condizione occupazionale.?Le interviste sono state realizzate dall?1 al 5 dicembre 2022. Per tutte le domande, vi sono i risultati delle risposte tra chi vive nelle zone urbane e chi invece già risiede in un Comune montano italiano.

Oltre il 70% degli intervistati va in montagna per rilassarsi. Due su tre per i prodotti enogastronomici tipici. Il 92% va in montagna per camminare. Solo il 29% per sciare. I vantaggi del vivere in montagna sono molti: per il 67% l’aria pulita, per il 65% il contatto con la natura. Ma oltre la metà sa che il problema di viverci in montagna è dato dalla mancanza di trasporto pubblico e che mancano i servizi di base. Solo il 9% indica una probabilità elevata di andare a vivere in montagna, trasferirsi. Il 22% indica una possibilità “abbastanza elevata”. Trasferirsi in montagna, secondo il 21% degli intervistati, perché vi è un minor costo della vita. Eppure per il 62% degli intervistati non è stata la pandemia – come invece molti avevano erroneamente rilevato – a far crescere un maggiore desiderio di montagna.?

Sulle politiche definite a livello nazionale per la montagna, vi è un deficit di conoscenza, anche da parte di chi vive in montagna. Solo il 29% di chi vive nelle aree urbane conosce la Strategia per le aree interne. Mentre la percentuale sale al 36% di conoscenza quando si parla di “green communities” ovvero la Strategia di sviluppo per i territori fortemente voluta da Uncem 12 anni fa e finanziata anche dal PNRR con 135 milioni di euro. La metà degli intervistati conosce invece le “Comunità energetiche”, delle quali molto si parla, anche grazie al terzo settore, in queste settimane come antidoto alla “povertà energetica”.?

“Di certo, sulle politiche, dobbiamo fare di più per renderle conosciute – precisa il Presidente Uncem Marco Bussone – ma è noto che gli italiani non hanno specifica conoscenze degli strumenti messi in campo da Stato, Regioni, Comuni per supportare economia locale e organizzare servizi. Eppure questa indagine Ipsos, la prima effettuata specificamente sulle aree montane, ci dice che gli italiani hanno una buona conoscenza delle questioni relative alle montagne. E che le aree montane sono luogo ove rilassarsi fuori dalla confusione delle città. Pochi però andrebbero a viverci e anche su questo, sui flussi, occorre fare di più. Perché i ‘vuoti’ delle aree montane non restino tali, e un ‘neopopolamento’ sia reale e possibile. Che la montagna sia esposta a rischi e fragile, è risaputo. E occorre agire. Perché l’impatto del cambiamento climatico qui arriva prima. Non a caso, Uncem ha chiesto al Governo e al Parlamento di investire 10 miliardi di euro per 10 anni per contrastare dissesto idrogeologico e rischi in tutto il Paese”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

INFRASTRUTTURE SOCIALI DI COMUNITA, UNCEM: PNRR FINANZIA CON 500 MILIONI

DI EURO LE OPERE DEI COMUNI E I LUOGHI DELLE COMUNITA’. ORA ALTRE RISORSE

PER SCORRERE GRADUATORIA

“All’indomani della Giornata internazionale della Montagna, alla vigilia dell’Assemblea nazionale Uncem, il Ministero della Coesione, con l’Agenzia, pubblica la graduatoria del bando del PNRR per il ‘Potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità’. Una buona e importante notizia. Insieme con la componente PNRR delle green communities, si tratta di una delle misure più importanti del Piano di Ripresa e Resilienza, secondo Uncem, finanziata finora con 500milioni di euro che dovranno essere integrati per far scorrere la graduatoria, oggi divisa tra ammessi finanziati e idonei non finanziati. Sono opere importanti, fatti da singoli Comuni, da Unioni di Comuni, da Comunità montane. Strutture socio-assistenziali, per migranti e anziani, per giovani, teatri, manutenzioni di strutture pubbliche, nuovi centri culturali, efficientamento energetico di edifici pubblici. Luoghi di comunità, necessari ai paesi, tema molto caro a Uncem. Perché senza luoghi, senza bar, senza spazi, la comunità muore. Non si identifica e si disperde. La fragilità delle comunità è un problema grave quanto lo spopolamento. Perché isola e rende deboli. Investire in luoghi, significa investire in comunità sui territori. Significa investire nel futuro del Paese. Lo abbiamo sempre detto, ancora al Ministro Raffaele Fitto, al precedessore Mara Carfagna, al Capodipartimento Ermenegilda Siniscalchi, al Direttore dell’Agenzia della Coesione Paolo Esposito, che ringrazio con tutta Uncem. Ora lavoriamo nella rimodulazione del PNRR per far ‘scorrere la graduatoria’ e aumentare gli Enti locali italiani finanziati”.?

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

FONDO NAZIONALE MONTAGNA, UNCEM: BENE STANZIAMENTO 96 MILIONI DI EURO PER LE MONTAGNE ITALIANE E 4 PER IMPRESE DONNE. 200 MILIONI NEL 2023

“96 milioni di euro per le aree montane, erogati oggi dal Dipartimento degli Affari regionali, sono importanti. Vanno alle Regioni e attraverso di loro a Comuni, Comunità, Unioni montane. Per progetti di crescita, sviluppo, servizi. Si era mosso tutto il Parlamento, tutte le forze politiche sulla proposta dell’ex Ministro Maria Stella Gelmini, un anno fa, per incrementare il fondo. E così il fondo nazionale montagna è passato dai 20 milioni che erano stati introdotti nel 2013 – dopo l’azzeramento del fondo montagna nazionale, nel 2010 per volontà dei Governi di allora – a 100 per il 2022 e diventerà 200 milioni di euro nel 2023. 96 milioni più altri 11 milioni di euro che andranno all’innevamento artificiale, con perplessità di alcuni, ma sappiamo che su questo fronte occorrono efficaci ragionamenti legati al cambiamento climatico, alle crisi in corso che nelle aree montane arrivano prima. 4 milioni di euro ulteriori andranno alle imprese di donne, presenti nelle aree montane, e questa è una bella notizia. Al di là di ogni retorica, che sempre interviene in occasione delle Giornate internazionali, come Uncem proviamo a guidare un percorso di coesione. Anche istituzionale. Di fatto ce lo chiede il Papa quando ci dice, come ha fatto ieri all’Angelus, di ‘camminare insieme’, di essere ‘comunità’. Sono i temi centrali della nostra Assemblea domani a Roma. Vinciamo le sfide non se definiamo confini, cosa è dentro è cosa è fuori. Vinciamo sfide di popolamento e abbandono se le comunità affrontano con tutti i supporti istituzionali le crisi climatiche, economiche, sociali. Se camminano insieme, oltre i campanilismi e le facili promesse. Siamo forti nel patto con le aree urbane. Siamo forti con sostegni alle imprese, che andranno costruiti con Cassa Depositi e Prestiti, con un’azione specifica che domani lanceremo”.

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Sulle politiche definite a livello nazionale per la montagna, vi è un deficit di conoscenza, anche da parte di chi vive in montagna. Solo il 29% di chi vive nelle aree urbane conosce la Strategia per le aree interne. Mentre la percentuale sale al 36% di conoscenza quando si parla di “green communities” ovvero la Strategia di sviluppo per i territori fortemente voluta da Uncem 12 anni fa e finanziata anche dal PNRR con 135 milioni di euro. La metà degli intervistati conosce invece le “Comunità energetiche”, delle quali molto si parla, anche grazie al terzo settore, in queste settimane come antidoto alla “povertà energetica”.?

“Di certo, sulle politiche, dobbiamo fare di più per renderle conosciute – precisa il Presidente Uncem Marco Bussone – ma è noto che gli italiani non hanno specifica conoscenze degli strumenti messi in campo da Stato, Regioni, Comuni per supportare economia locale e organizzare servizi. Eppure questa indagine Ipsos, la prima effettuata specificamente sulle aree montane, ci dice che gli italiani hanno una buona conoscenza delle questioni relative alle montagne. E che le aree montane sono luogo ove rilassarsi fuori dalla confusione delle città. Pochi però andrebbero a viverci e anche su questo, sui flussi, occorre fare di più. Perché i ‘vuoti’ delle aree montane non restino tali, e un ‘neopopolamento’ sia reale e possibile. Che la montagna sia esposta a rischi e fragile, è risaputo. E occorre agire. Perché l’impatto del cambiamento climatico qui arriva prima. Non a caso, Uncem ha chiesto al Governo e al Parlamento di investire 10 miliardi di euro per 10 anni per contrastare dissesto idrogeologico e rischi in tutto il Paese”.

“CAMMINARE INSIEME”: IL 13 DICEMBRE A ROMA L’ASSEMBLEA NAZIONALE UNCEM.

COME I PAESI E LE COMUNITA’ CAMMINANO INSIEME PER RIGENERARE IL PAESE

“Camminare Insieme. Enti Territori Comunità nelle sfide?della transizione ecologica e dell’unità del Paese” è il titolo dell’Assemblea nazionale Uncem che si terrà al Capranichetta di Roma il 13 dicembre. È l’Assemblea del 70? anno di fondazione dell’Uncem, incontro che unisce Sindaci, Amministratori locali, Parlamentari, imprese, docenti universitari in un confronto su cosa sono oggi i territori e le comunità. Cosa fanno i Comuni e gli Enti montani sui territori, insieme nelle Unioni montane e nelle Comunità montane. Non solo PNRR, investimenti e risorse. Una riflessione è necessaria su come i territori stanno insieme, come i Comuni sanno generare coesione, garantire diritti di cittadinanza alle comunità, come sono ‘green communities’ e dunque affrontare le crisi sociali, energetiche, ambientali, economiche. Ma non c’è solo il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza in questa Assemblea. Oltre la retorica dei borghi, le facili ideologie del ‘Ritorno’ alle aree montane, le semplificazioni sul ruolo dei Comuni, Uncem prova a guidare un percorso su cosa siano oggi le aree montane, così fragili ma determinanti, nel Paese Italia. Come stanno in dialogo, caratteristica di Uncem, specifica da 70 anni. L’Assemblea del 13 dicembre si apre con una analisi di Nando Pagnoncelli di Ipsos, che ha provato a indagare la “percezione di montagna”. Una novità, perchè mai prima vi era stata una analisi del genere, non solo tra chi vive e risiede in montagna. Invitati i Ministri Santanché, Lollobrigida, Calderoli. Insieme con Parlamentari di diversi schieramenti, in dialogo con i Sindaci. “Abbiamo bisogno di un momento di confronto sul futuro dei territori – evidenzia Marco Bussone, Presidente Uncem – Che va oltre il ruolo stesso dei Comuni, non può prescinderne, ma allo stesso tempo proietta i rapporti verso nuovi fronti, nuovo dialogo, impegno con imprese e chi tiene in vita i territori. La comunità non è solo Enti locali sui territori. È rapporti e relazioni, la montagna è rinnovata da questi, ma dobbiamo conoscere prospettive e direttrici. Ci lavoriamo nell’Assemblea del 70?, ci lavoriamo insieme per dire cosa siamo e cosa saremo. Non solo Comuni o Enti. Bensì comunità che interagiscono e rendono più bello il Paese”.

Marco Bussone Presidente UNCEM

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