Friday, March 29, 2024
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Palermo: entra Silipo e il “Barbera” s’illumina d’immenso puro football

2-0 per il Palermo, ed erano passati solo cinque minuti e i tremila circa (quanti ne consente la “zona gialla” in cui, per il Covid, si trova la Sicilia) non potevamo non chiederci come può una squadra, che sia una squadra, con la sua identità di gioco e il giusto carattere, passare, nel giro di tre giorni, dallo squallore di Viterbo alle meraviglie di questo inizio contro il Campobasso.


di Benvenuto Caminiti (corrispondenza da Palermo per il Quotidiano l’Italiano)

Benvenuto Caminiti (dal Barbera di Palermo)

PALERMO – Dopo cinque minuti Palermo-Campobasso sembrava già bella e finita e gran parte del merito spetta a Silipo, finalmente messo in campo dal primo minuto da mister Filippi.

C’è voluto, forse, lo squallore totale di Viterbo contro il Monterosi per convincere Filippi a gettare nella mischia l’ex primavera della Roma sin dal primo minuto di partita, la sua prima volta in questo campionato.

E Silipo lo ha subito ripagato: gli sono bastati solo tre minuti per concludere in gol col suo magico sinistro all’incrocio dei pali un rapido affondo del duo di sinistra Valente-Floriano, oggi al rientro con la fascia di capitano al braccio, dopo la panchina di Viterbo.

E non si è fermato qui, perché due minuto dopo ha illuminato d’immenso il “Barbera” con un colpo di tacco che smarcava solo davanti al portiere capitan Floriano, che tirava a colpo sicuro ma il giovane Raccichini (classe 2000)  respingeva il suo shoot a filo d’erba; l’azione proseguiva perché su quel pallone vagante si avventava come un falco Valente (ancora una volta tra i migliori i campo) che di destro, a giro, la piazzava giusto nell’angolino, là dove il guizzante portiere avversario, non poteva arrivare.

2-0 per il Palermo, ed erano passati solo cinque minuti e i tremila circa (quanti ne consente la “zona gialla” in cui, per il Covid, si trova la Sicilia) non potevamo non chiederci come può una squadra, che sia una squadra, con la sua identità di gioco e il giusto carattere, passare, nel giro di tre giorni, dallo squallore di Viterbo alle meraviglie di questo inizio contro il Campobasso. Meraviglie che non finivano certo col gol di Valente ma proseguivano con attacchi veementi che costringevano la balda e generosa compagine avversaria a rannicchiarsi nella sua tre quarti e sperare che la partita non finisse in goleada.  Da 15’ al 20’ almeno altre due palle gol sciupate prima da Floriano e  poi dallo stesso Valente, e in entrambe le occasioni c’era, sontuoso, lo zampino di Silipo.

Insomma, venti minuti di dominio assoluto, venti minuti di fraseggi veloci , uno spettacolo mai visto quest’anno ( e neanche l’anno scorso) al “Barbera” con i tifosi che cantavano ebbri di gioia come non li sentivamo, ahinoi, da troppo tempo. Tutto così bello da non credere ai nostri occhi, tanto più che al 43’ il Campobasso restava in dieci per l’espulsione per doppia ammonizione di Giunta, uno dei suoi giocatori più importanti.

2-0 e vantaggio numerico: partita finita, dunque? Sembrava proprio di sì, se non stessimo parlando del Palermo e del fatto che, comunque, restava da giocare tutto il secondo tempo. 

E sappiamo bene come può essere strano e infingardo il gioco del calcio: con una carezza ti solletica la vanità, con un pugno inaspettato ti stende al tappeto. Il Palermo si rilassa  (“Siamo in vantaggio…  Ormai abbiamo vinto”), e non pare che bastino le urla dalla panchina di mister Filippi, che li vede giochicchiare invece di affondare i colpi, approfittando della superiorità numerica.

Cudini, giovane e capelluto allenatore ospite, percepisce la paura di vincere dei rosanero e manda allo sbaraglio i dieci che gli sono rimasti: o la va o la spacca. E  il coraggio premia gli abruzzesi che in contropiede, al 9’,  accorcia le distanze le distanze con una rasoiata dal limite dell’area di Rossetti. Il tutto mentre Filippi in panchina sembra preso dalla tarantola, si sbraccia come un naufrago che vede allontanarsi la vela della nave che può trarlo in salvo e, per porre argine all’imbarcata che sembra stia prendendo la sua squadra, gli viene una “pensata”, che è la peggiore possibile: al 15’, toglie il migliore, quello che spandeva luce dalla metà campo in poi, cioè Silipo, per De Rose e un concerto di fischi accoglie la sua geniale “mossa”. Sono fischi di rabbia, di incredulità, di sdegno: togliere il migliore per paura di vincere è come tagliarsi i cosiddetti per non dare soddisfazione alla moglie. E siccome il calcio non perdona nessuno tanto meno i cocciuti , i sordi e i ciechi, prima si fa buttare fuori Odjer e al 31’, per un fallo in area di Lancini che vede solo l’arbitro e nessun altro, fischia il rigore per il Campobasso. Tutto finito, anche il sogno di una squadra finalmente ritrovata? Così sembra, perché nessuno ti può aiutare se prima non ti aiuti tu da solo… Regola di vita aurea per tutti tranne che per il Palermo e… Santa Rosalia, che risiede, come tutti sanno, nel Montepellegrino, che giace alle spalle della Curva Nord e, quindi, della rete difesa da Pelagotti: Bontà calcia sulla traversa il rigore che avrebbe regalato alla sua squadra il 2-2

Poi, all’81’ Brunori, subentrato a Floriano, sigilla la vittoria siglando in contropiede il gol del 3-1.

L’avevamo anticipato: partita che nasce luminosa per i lampi di Silipo e finisce col batticuore  per la paura di vincere che ancora attanaglia la squadra di Filippi.

IL TABELLINO di PALERMO – CAMPOBASSO

PALERMO (3-4-2-1): Pelagotti; Buttaro, Lancini (82′ Perrotta), Marconi; Almici (57′ Doda), Odjer, Luperini (57′ Dall’Oglio), Valente; Silipo (62′ De Rose), Floriano (62′ Brunori); Soleri. A disp.: Massolo, Marong, Peretti, Giron, Corona, Fella. All. Filippi.

CAMPOBASSO (3-4-3): Raccichini; Sbardella (70′ Fabriani), Dalmazzi, Menna; Candellori (83′ Di Francesco), Bontà, Giunta, Vanzan (83′ Liguori); Emmausso (46′ Tenkorang), Rossetti, Vitali (60′ Pace). A disp.: Zammaron, Coco, Martino, Magri, Ciocca, Nacci, De Biase. All. Cudini.

ARBITRO: Scatena di Avezzano (Cataldo-Stringini)

MARCATORI: 4′ Silipo, 5′ Valente, 54′ Rossetti, 81′ Brunori

NOTE: ammoniti Giunta, Luperini, Sbardella, Lancini, Dall’Oglio. Espulsi: al 43′ Giunta per doppia ammonizione; al 59′ Odjer per rosso diretto. Al 79′ Bontà (Cam) sbaglia rigore.

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