Friday, April 19, 2024
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Paolo Coelho il Poeta dell’Alchimia. Il padre ingegnere pensava che il figlio fosse pazzo

Paolo Coelho, con i suoi cinquantasei milioni di copie di libri venduti in più di centocinquanta paesi del mondo entra di diritto nell’Olimpo dei grandi scrittori nati nel dopoguerra.


di Giovanna Curone (dalla Redazione Letteraria del Quotidiano l’Italiano)

Paolo Coelho, nato a Rio de Janeiro nel 1947, con i suoi cinquantasei milioni di copie di libri venduti in più di centocinquanta paesi del mondo entra di diritto nell’Olimpo dei grandi scrittori nati nel dopoguerra. Ribelle all’autorità paterna che lo voleva ingegnere il futuro scrittore fu fatto rinchiudere in un ospedale psichiatrico, perché secondo il padre, Paolo che aveva espresso il desiderio di scrivere, era pazzo.

I contrasti e le incomprensioni familiari lo condussero ad intraprendere la strada del vagabondaggio, prima hippy vagabondo e contestatore sino alla sua conversione ad un misticismo legato alla visione di un “dio sconosciuto” che lo portò a scrivere uno dei suoi romanzi più celebri e di successo come “L’Alchimista” pubblicato nel 1995.

Lo scrittore Paolo Coelho

Il libro è una favola spirituale: Santiago, un giovane pastore andaluso, sogna che in Egitto troverà un mitico tesoro. Il sogno però si interrompe sul più bello lasciando il ragazzo colmo di una curiosità inappagata. Decide pertanto di recarsi da una maga che gli conferma che troverà il mitico tesoro e per questa ragione dovrà recarsi in Egitto, un viaggio lungo e denso di pericoli. La maga in cambio del consulto chiede, quando il tesoro sarà trovato, un decimo della ricchezza. Santiago accetta la proposta. Vende tutto il gregge tenendo per sé solo sei pecore che cede al vecchio Melkisedec come percentuale per i consigli che ha ricevuto. Il vecchio dona a Santiago due pietre chiamate Urim, ovvero la petra nera del “Si” e Tumin la pietra bianca del “No”.

Il vecchio ammonisce Santiago che il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza perdere di vista l’obiettivo. Il ragazzo parte attraversa il mare per raggiungere la “Terra promessa”.

Nel corso del viaggio incontra un ladro che lo depreda. Senza denaro e senza conoscere la lingua locale Santiago incontra un mercante di cristalli che gli propone di lavorare per lui. Santiago accetta e inizia per lui un periodo fortunato. Con il denaro guadagnato Santiago s’inoltra nel deserto dove assisterà alle battaglie tra le diverse tribù di beduini e infine incontrerà l’amore nella persona di Fatima. Benché certo che sia l’amore a muovere l’universo, Santiago decide di portare a termine la sua missione. Una decisione saggia che lo porta ad incontrare il leggendario “Alchimista”, l’uomo che può trasformare il piombo in oro. Da questo incontro nasce il percorso iniziatico del pastorello andaluso. Giunto nel luogo dove avrebbe dovuto trovare il tesoro Santiago deluso si accorge che tra le sabbie desertiche non vi sono altro che pietre e serpenti velenosi. Deluso e catturato da due briganti, Santiago scopre che il capo, aveva fatto il suo stesso sogno, gli svela che il mitico tesoro si trova nel luogo dove lui portava al pascolo le sue pecore. Ritorna in patria, Santiago trova finalmente il tesoro e diventa ricco.

Perché ho dovuto andare in Egitto se ciò che cercavo lo avevo in casa?” chiede Santiago al vento. Questi risponde che era un percorso necessario per scoprire i veri valori della vita. Questa favola iniziatica vuole evidenziare come alla base di tutto ci sia l’Amore: è il cuore che ci guida alle scelte. Ci sono segnali che si manifestano a tutti noi, segnali per raggiungere la pace con se stessi. Ma per raggiungere questo scopo è necessario seguire le proprie inclinazioni anche se in esse possono essere avvolte in un pizzico di follia.

Giovanna Curone

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