Parte dalla Procura di Catanzaro la lotta alla Pedopornografia. Arresti e sequestri tra autentici insospettabili in tutta l’Italia
Se c’è una Procura della Repubblica che pare non arrestarsi mai, questa è quella del capoluogo della Calabria: Catanzaro. Più…
Se c’è una Procura della Repubblica che pare non arrestarsi mai, questa è quella del capoluogo della Calabria: Catanzaro. Più di un centinaio di perquisizioni sono state eseguite dalla Polizia on tutt’Italia nel corso della mega indagine contro i reati di Pedopornografia.
Gli uomini sotto il comando del procuratore dott. Gratteri avevano intrapreso indagini più di un anno fa dopo la ricezione degli esiti derivati dall’attività inquisitoria posta dalla Polizia Postale di Reggio Calabria col coordinamento del procuratore aggiunto Giancarlo Novelli.
Sostanzialmente gli esiti dell’attività indagatoria han portato alla luce pesanti indizi e prove a carico di svariati soggetti che utilizzavano social network per scambiare materiale, anche in ambito internazionale scoperti dal Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni sempre vigili e attenti sulla scabrosa
Il materiale posto sotto sorveglianza riguardava abusi su minori o sulle vittime di violenze, con età che andavano dai minorenni ai neonati. Deferiti all’Autorità Giudiziaria i destinatari di altrettanti decreti di perquisizione personale, locale ed informatica emessi dal Sostituto Procuratore Saverio Sapia, la cui esecuzione, è stata estesa in ben sedici regioni e circa sessanta province, con maggiore incidenza in Lombardia, Piemonte e Veneto, aree geografiche nelle quali risiede il 50% dei soggetti rimasti impigliati nella rete tesa dalla Polizia Postale
Sono stati rintracciati sia gli account utilizzati per il consumo del materiale pedopornografico illecito, e sono stati schedati ventottomila immagini e ottomila video. In più è stato annotato il sequestro di duecentotrenta pezzi informatici come cellulari, tablet, hard disk, pen drive, computer, cloud,).
La mole della documentazione pedopornografica ritrovata nei domicili di tre elementi ha cagionato l’arresto in flagranza di reato dei responsabili, residenti nelle Province di Imperia, Pistoia e Reggio Calabria. Gli altri soggetti, tra i 18 e i 72 anni di età, sono per la maggiore: professionisti, studenti, disoccupati, pensionati, impiegati privati e pubblici, militari tra cui un appartenente alle Forze di Polizia e una guardia giurata.
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