Playoff Lega Pro. Il Palermo vola in finale dove incontrerà il Padova. La profezia di Baldini sulla strada giusta per l’approdo fra i “cadetti”
Atmosfera da sogno: come se, invece che in un campo di calcio, ci trovassimo tutti, i trentacinquemila sugli spalti, giocatori e staff tecnici in campo, tra nuvole rosa e cieli azzurri a celebrare L’AMICIZIA, la CONDIVISIONE, la SOLIDARIETA’, che niente come lo SPORT è in grado di trasmettere e contagiare
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – Non è stata una festa ma di più, molto di più: tanto di più che per renderne l’idea a chi ha avuto la sventura di non esserci, o, peggio, di non averla neppure vista in tv, la partita di ieri, semifinale di ritorno dei play off Palermo-Feralpisalò, è stata così bella e inebriante da riportarmi indietro di diciotto anni: stessa data (29 maggio), stesso spettacolare cornice (sold out, 35 mila spettatori.
Soprattutto, stessa atmosfera da sogno: come se, invece che in un campo di calcio, ci trovassimo tutti, i trentacinquemila sugli spalti, giocatori e staff tecnici in campo, tra nuvole rosa e cieli azzurri a celebrare L’AMICIZIA, la CONDIVISIONE, la SOLIDARIETA’, che niente come lo SPORT è in grado di trasmettere e contagiare.
Erano appena sfumate le note “avvolgenti” di “Freed From Desiré” con la voce di Gala, intonate da trentacinquemila ugole, che andavano a tempo come seguissero la bacchetta magica di un invisibile direttore d’orchestra; i due presidenti, Mirri e Colucci, si erano scambiati le maglie; i ragazzi di Stefano Vecchi nel riscaldamento prepartita avevano indossato le maglie commemorative dei trent’anni dalla strage di Capaci ; insomma, c’era in campo e sugli spalti la sensazione inebriante di un happening strepitoso, dedicato a SUA MAESTA’ IL CALCIO, quando l’arbitro Feliciani ha dato il fischio d’inizio: allora, e solo allora, s’è capito che quella non era solo un happening ma anche una partita di calcio. Una partita vera tra due squadre che volevano comunque battersi per vincerla. E la cominciava meglio la Feralpisalò, che partiva lancia in resta, come dovesse far subito gol per (ri)mettere in discussione l’accesso alla finale del Palermo dopo il 3-0 di martedì scorso al “Lina Turina” di Salò.
Massolo, infatti, era costretto per ben tre volte a sventare in angolo altrettanti pericoli creati dai ragazzi di Vecchi: il Palermo, preso d’infilata dalla verve degli avversari, sembrava sorpreso e impaurito. Questione di una decina di minuti, il tempo giusto per capitan De Rose di scuotere i compagni, serrare le fila e ripartire a spron battuto verso la porta difesa da De Lucia. Prima Luperini (cross di Buttaro, poi Damiani (scambio volante con Soleri) e infine con Valente, due volte, scambiando con Damiani e Brunori, replicavano alle sortite della Feralpi, che comunque, proseguiva col suo gioco brillante, frutto di un palleggio tutto di prima, elegante e bello a vedersi ma poco concreto, perché, a parte qualche uscita delle sue, Massolo non doveva più sbrigare “faccende” complicate. Primo tempo, comunque, equilibrato, spezzato al secondo e ultimo minuto di recupero da uno “scippo” di Luperini – uno dei suoi soliti – ai margini dell’area di rigore avversaria: rubava palla, quasi a tradimento, all’ex Pisano, imbolsito dagli anni ancor di più di come lo ricordavamo, e lanciava in verticale Brunori. Che entrava in area, e freddava con una rasoiata di destro De Lucia, vanamente uscitogli incontro.
Era il gol d ell’1-0, quello che sanciva, quasi aritmeticamente il passaggio in finale dei rosa ma che, tuttavia, non spegneva gli ardori di Corrado (l’altro ex di giornata) e compagni.
La ripresa era tutta del Palermo, che però sprecava più volte il raddoppio, anche perché, nel frattempo, Baldini aveva rimescolato le carte, inserendo di volta in volta Silipo, Fella, Somma, Giron e Odjer al posto, rispettivamente, di Valente, Brunori (uscito sotto un uragano di applausi) , Buttaro, Crivello e Damiani. Rischiava, anzi, il pareggio con Kadhim, che, giusto al 45’, ribatteva in rete una corta respinta di Buttaro. L’arbitro, che aveva già convalidato, era richiamato al Var da Fabbri e, dopo revision, annullava per millimetrico fuorigioco.
Quel provvisorio pareggio non avrebbe cambiato nulla, se non la “perfezione” della festa rosanero: sarebbe stato come un nuvola nera in un cielo tutt’azzurro.
E, al triplice fischio, la folla tutta in piedi a cantare di nuovo, insieme a Gala, “Freed From Desirè”: il tutto in una fantasmagoricornice: spalti, tutti interi, illuminati dalle luci dei trentacinquemila telefonini .
Con i giocatori rosanero, tutti i ventitrè dell’organico, a ballare e cantare prima sotto la Nord e poi, via via, sotto gradinata, Curva Sud e Tribuna.
Ci attende domenica 5 giugno l’andata della finale playoff contro i “fratelli” del Padova, che, nel frattempo, sudando freddo, si erano liberati del Catanzaro: gol vincente al 98’ di Chiricò). .
IL TABELLINO DI PALERMO – FERALPISALO’
MARCATORE: 45’+2 Brunori.
NOTE: ammoniti Pisano, Legati, Corradi
PALERMO (4-2-3-1): Massolo; Buttaro (70′ Somma), Perrotta, Marconi, Crivello (75′ Giron); De Rose, Damiani (56′ Odjer); Valente (46′ Silipo), Luperini, Soleri; Brunori (56′ Fella).
FERALPISALÒ (4-3-1-2): De Lucia; Bergonzi, Pisano (46′ Damonte), Legati, Corrado; Hergheligiu, Carraro, Balestrero (70′ Siligardi); Di Molfetta (70′ Corradi); Spagnoli (55′ Miracoli), Guerra (84′ Khadim).
Arbitro: Feliciani di Teramo

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