27 luglio, ore 21.30 P.za Duomo, 67100 L’Aquila AQ
La bellezza è un incontro – la parola divide, la danza unisce
Maurice Bejart
Paolo Floris ci prova con lo spettacolo di narrazione Gramsci spiegato a mia figlia affidando alla potenza comunicativa e coinvolgente del gioco teatrale, il compito di raccontare ai giovani la storia umana di Gramsci e i cardini fondamentali del suo pensiero. Sulla scena scarna ed essenziale l’attore dialoga con Nina, il bambolotto di pezza che nella finzione teatrale ne rappresenta la figlia di sette anni. Partendo dalle domande incalzanti della bambina, con un linguaggio semplice e diretto, talvolta ironico, Floris ripercorre i momenti più significativi della vita di Gramsci dalla sua infanzia a Ghilarza agli anni della formazione, prima a Cagliari e poi a Torino; dall’attività giornalistica a quella di partito che lo condurrà in Russia, dove incontrerà l’amore; dall’elezione in parlamento fino alla persecuzione del regime mussoliniano e ai tristi anni del carcere in cui scriverà le Lettere e i Quaderni. In parallelo, le risposte alle curiosità della bambina che stimolano lo spettatore a scoprire alcuni dei temi gramsciani più significativi: l’importanza dello studio e della cultura per il singolo e per la società, la differenza fra destra e sinistra, i rapporti fra le classi sociali e l’importanza dell’impegno individuale davanti alle ingiustizie.
“La giostra intorno al mondo” sperimenta l’unione tra arte giostraia e teatro, mentre “Come una poesia di città” vuole rafforzare…
La partecipazione alla corsa sarà riservata alle auto, costruite tra il 1906 e il 1990, munite di passaporto F.I.V.A., o di fiche F.I.A. Heritage, o di omologazione A.S.I., o fiche A.C.I. Sport, o appartenenti a un registro di marca. Dopo il successo della passata edizione viene riconfermata la possibilità di partecipare al “Rendez-Vous”, l’esclusivo Tributo riservato alle supercar moderne e alle più iconiche youngtimer costruite dal 1990 fino ai giorni nostri.
Attraverso il piccolo schermo, arriva nelle case di tutti gli italiani per promuovere le adozioni, combattere la vergognosa piaga del randagismo e diffondere la cultura del possesso responsabile. Protagonisti del programma sono gli animali che vivono nei rifugi. Grazie alla vetrina televisiva, cani, gatti, e tanti altri animali, riescono a trovare il calore di una casa, l’amore di una famiglia e, in poche parole, il posto che meritano. E’ una trasmissione a cura di Carlo Gorla, per la regia di Fabio Villoresi, realizzata in collaborazione con la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente (LEIDAA).
La “Margherita”, l’Ulivo”, la rete di Leoluca Orlando, sono processi che hanno ribaltato gli antichi equilibri fra le forze politiche preminenti del tempo ,attenuandone le diverse visioni in nome del cambiamento per fare dell’Italia una democrazia compiuta, attraverso l’alternanza dei governi essendo venuto meno il pericolo del comunismo con la caduta del Muro di Berlino.
La vicenda di Giovanni Paolo Bernini ha in sé qualcosa di terribile e di terrificante per un Paese che si definisce costituzionalmente “democratico e repubblicano”. Come inquadrare diversamente una storia dove un magistrato, che ha tutti gli elementi per perseguire i personaggi realmente collusi con la ‘ndrangheta calabrese emigrata (pure lei) al Nord, decide invece di “distrarsi” e indagare quelli dell’altra parte dello schieramento politico e amministrativo? Gente vera, autentica, che crede nel diritto e nella Legge, che non c’entra nulla con la mafia. Gente tuttavia che rappresenta l’occasione ghiotta per distrarre la massa dei votanti e drogare i risultati elettorali.
Sono i progetti di modifiche sostanziali della forma di governo: premierato eletto direttamente dai cittadini, senza il bilanciamento di un Parlamento oggi esangue.
Si parla di un “premier” che sia il sindaco d’Italia eletto direttamente, così come il presidente della regione, mentre si dovrebbe prevedere la sfiducia costruttiva e la elezione di un nuovo sindaco o presidente in caso di dimissioni, per assicurare continuità e dialettica democratica con una rivalutazione del ruolo delle assemblee.
E poi la riforma del regionalismo che farebbe dell’Italia una repubblica federale: tanti statarelli.
Quattro anni addietro sul numero di “novembre-dicembre 2019” della rivista “i Catanzaresi”, , in occasione della triste ricorrenza del tragico avvenimento del disastro ferroviario avvenuto il 23 dicembre del 1961 (deragliamento di una carrozza del treno delle Calabro-Lucane dal ponte della Fiumarella con più di 60 vittime), era stato pubblicato un servizio di “taglio giornalistico “(come confermato e riconosciuto nella sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Cialoni, del Tribunale di Viterbo), nel quale si ripercorrevano le tappe del triste evento. – Nulla a che vedere col fascicolo commemorativo del Petronio del tutto sconosciuto al direttore del periodico “i Catanzaresi” come alla redazione al vicedirettore Francesco Catania (anche lui inutilmente querelato ma estraneo “per Legge” alla vicenda poiché “non responsabile” del bimestrale) e al vastissimo pubblico che esula dai confini provinciali. Alla luce della decisione del GIP del Tribunale di Viterbo il Petronio (e chi lo ha assistito) non ha alcuna ragione di ritenere l’argomento “tragedia della Fiumarella del 23.12.1961” quale personale esclusiva riserva di analisti pubblicistica o di ricerca storica. La Storia e la rievocazione dei fatti (di qualsiasi fatto materialmente verificatosi) non è materia che possa sottostare al “copyright”; appartiene a chiunque voglia studiarla e renderla pubblica! Inoltre se in un contesto librario vengono pubblicati o ripresi “periodi letterari” a firma di altri autori nessuno può vietare ad altri di riprenderli e pubblicarli nelle stesse modalità. Il diritto d’autore tutela ciò che è frutto dell’ingegno dell’autore e non quello che l’autore stesso “a firma d’altri” inserisce nella sua pubblicazione.
Su questo tema si gioca non soltanto la tenuta di una coalizione ma l’identità della Nazione .
Con il regionalismo differenziato ritorna,in una forma apparentemente più presentabile, il disegno originario della Lega del Nord di Bossi,quello di Roma ladrona,dell’autonomia del Nord : convoglio che deve procedere spedìtamente perciò sganciato dal Sud.
Il regionalismo così come configurato dal disegno di legge è di fatto una federazione.
L’Unità dell’Italia si sperde in una Repubblica fatta da più stati e da più “patrie”.
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