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Rutte, in Olanda riconquista il potere e torna primo ministro in barba a tutti

Mark Rutte  Il primo ministro olandese – secondo gli exit poll – avrebbe stravinto le elezioni ottenendo un “massiccio voto…

By L'Italiano , in Corpo Diplomatico Politica ed Esteri , at 18/03/2021 Tag: , ,

Mark Rutte  Il primo ministro olandese – secondo gli exit poll – avrebbe stravinto le elezioni ottenendo un “massiccio voto di fiducia” nelle elezioni legislative durate tre giorni per via delle norme anti Covid adottate nel Paese e non poteva essere altrimenti visto che nei Paesi Bassi, con una popolazione di 17 milioni di abitanti, sono stati registrati più di 1,1 milioni di casi di Covid e poco meno di 16.100 decessi,

“Noto che il risultato di queste elezioni è che gli elettori hanno dato al mio partito un massiccio voto di fiducia”, ha dichiarato Rutte ai giornalisti nella sede del parlamento all’Aia.

Se gli exit poll dovessero confermare le prime proiezioni, Rutte guiderà il suo quarto governo di coalizione in 10 anni.

Le ultime rilevazioni darebbero 35 seggi ai liberali sui 150 disponibili in Parlamento, contro i 33 della scorsa legislatura, seguiti dal D66 (centro-sinistra) con 26, e 18 per il Partito della Libertà (PVV) del deputato di estrema destra Geert Wilders, escluso dai principali partiti per formare una coalizione. Secondo partito del Paese prima di queste elezioni, il PVV ha perso tre seggi, anche se il suo leader ha dichiarato alla stampa che: “si aspettava molto di più”.

Soprannominato “Teflon” per la sua capacità tecnica fisica e politica di uscire indenne dalle crisidi governo, Rutte è stato costretto a dimettersi a gennaio dopo che migliaia di genitori sono stati ingiustamente accusati di frode sui sussidi alle famiglie. Il suo governo era rimasto, tuttavia, sostanzialmente sempre, in carica per la normale amministrazione consentita nell’attesa delle elezioni.

I partiti in lizza erano 37 un numero insolito da decenni, e tutti per conquistare almeno una parte dei 150 seggi disponibili alla Camera bassa, in un panorama politico frammentato. Rutte ha escluso qualsiasi coalizione con Geert Wilders per via della sua dichiarazione “sul Corano”. Uno dei partiti dell’attuale coalizione, il Christian Democratic Appeal (CDA) del ministro delle finanze Wopke Hoekstra, sarebbe il nuovo “partner naturale” del primo ministro. Con 26 seggi, sette in più rispetto alla precedente legislatura, il progressista filoeuropeo D66 ha ottenuto la più grande vittoria nella storia del partito, guidato dalla ministra del commercio estero e della cooperazione allo sviluppo Sigrid Kaag.

“Vedo la fiducia che abbiamo ricevuto come una conferma che siamo l’unico partito progressista ad aver esercitato un’influenza in questi ultimi anni”, ha dichiarato mrs Kaag, che si è esibita – per la gioia – su un tavolo ballando ed è stata ripresa in una foto pubblicata su Twitter.

Rutte ha detto che è probabile che i negoziati per formare un governo di coalizione saranno fatti con il D66 e il CDA (democristiani) del ministro delle finanze Wopke Hoekstra, che ha vinto 14 seggi. Il PvdA (socialdemocratici) ha ottenuto 9 seggi, e gli ambientalisti di Groenlinks e la sinistra radicale SP hanno ottenuto 8 seggi ciascuno. Il partito del populista Thierry Baudet, il Forum per la democrazia, ha anche ottenuto 8 seggi, rispetto ai 2 della scorsa legislatura.

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