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Thursday, December 12, 2024
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Sila Piccola: Il Grande Albergo Parco delle Fate va in rovina sotto l’indifferenza del comune di Taverna

Ormai è risaputo che da anni ed esattamente a partire dal 21 Febbraio 2021 l’intera struttura è stata sottoposta a sequestro ordinato dalla magistratura in esecuzione dei Carabinieri del Nucleo della Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza. Ciò avveniva a seguito dello scoppio di un incendio in qualche modo domato. L’albergo purtroppo versa in condizioni penose e il trascorrere inesorabile del tempo lo sta rendendo obsoleto oltre che pericolante Una situazione che va risolta prima che sia troppo tardi

By L'Italiano , in Cronaca Italiana Cultura Economia News Regionali Rubriche Sostenibilità , at 24 Ottobre 2024 Tag: , , , , , ,

di Roberto Roy – inviato a Catanzaro per il Quotidiano l’italiano

VILLAGGIO MANCUSO (Taverna) – La nipote del fondatore di Villaggio Mancuso si chiede: “Dove sono finiti i sigilli apposti sulla porta principale del Grande Albergo Parco delle Fate?”  

Ormai è risaputo che da anni ed esattamente a partire dal 21 Febbraio 2021 l’intera struttura è stata sottoposta a sequestro ordinato dalla magistratura in esecuzione dei Carabinieri del Nucleo della Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza. Ciò avveniva a seguito dello scoppio di un incendio in qualche modo domato. L’albergo purtroppo versa in condizioni pietose e il trascorrere inesorabile del tempo lo sta rendendo obsoleto oltre che pericolante Una situazione penosa!

A seguito delle operazioni di sequestro cautelativo il Giudice ha affidato la custodia cautelare al Comune di Taverna.  Dal 2021 ad oggi non è stata posta in essere alcuna miglioria almeno per mettere in sicurezza l’edificio che dall’esterno appare come qualcosa che possa sbriciolarsi da un mese all’altro.

«Varie volte e in più occasioni ho comunicato verbalmente e per iscritto alla forze dell’ordine la manomissione l’asportazione dei sigilli posti a garanzia dell’immobile – ha dichiarato la Signora Sveva,  nipote del fondatore Mancuso –  Questi sigilli scomparsi non sono stati più rimessi. Intanto devo rilevare che il Villaggio Mancuso ha perso la sua tutela anche in virtù del trasferimento della Caserma dei Carabinieri che non sono più presenti in loco. Posso testimoniare che mio padre Silvano lottò parecchio per riuscire a far si che fosse attivata la Caserma dei Carabinieri a Villaggio Mancuso. Da poco più di un anno non v’è traccia di questo fondamentale presidio a tutela dei luoghi e delle costruzioni. 

In questo lembo di territorio viviamo pochissime famiglie in qualità di residenti e sul calar della sera già dopo le 18 il buio accoglie la nostra comunità e sappiamo già in partenza che se dovesse accadere qualcosa nessuno di noi potrà sentirsi al sicuro. Eventuali soccorsi arriverebbero tardivamente e con quello che si legge sui giornali e si ascolta in televisione c’è ben poco da restare tranquilli.  Nel periodo estivo o di buona stagione le feste, le sagre e gli eventi che registrano una presenza record di cittadini (si è calcolato un’affluenza di poco più di 5000 presenze) non esiste il presidio di vigili comunali e men che meno di altri corpi. Eppure ci troviamo in un parco di una vastità complessa che dovrebbe ottenere la presenza di “forestali” e di posti di pronto soccorso per tutte le evenienze che potrebbero accadere.

Le arterie stradali si trasformano in piste dove la circolazione caotica si tramuta in ostacoli e qualsiasi evento può trasformarsi in occasioni di pericolo. Eppure chi le organizza invia avvisi alle autorità preposte al controllo ed alla protezione della sicurezza dei visitatori… Lascio a chi legge qualsiasi altra considerazione in merito».   

«Ritornando all’argomento “Albergo Parco delle Fate” desidero aggiungere che dopo la decisione di porre sotto sequestro la struttura si sono verificati atti vandalici. Alcuni di essi sono stati da me comunicati al presunto Ufficio Tecnico comunale di Taverna. La mia grande meraviglia si appalesa per la totale assenza di un servizio costante di sorveglianza oltre che della messa in sicurezza. Sono quasi venticinque anni che mi sto battendo e sto lottando per riottenere la disponibilità di questo bene immobiliare sottratto (quale unica erede) in forza di una vendita rogitata senza che ne fossi a conoscenza e senza aver mai fatto deleghe a chicchessia. I miei ricorsi sono pervenuti alla Corte Suprema presso la quale confido di poter riottenere i miei sacrosanti diritti. Credo e affermo di sentirmi profondamente legata all’edificio dell’Albergo delle Fate così come lo è stato mio padre orgoglioso di ciò che aveva eretto mio nonno Eugenio Mancuso, il pioniere della Sila Piccola Catanzarese. Il villaggio reca ancora il cognome dei Mancuso e molte strade, molte piazza, persino la chiesetta e altri terreni appartengono alla sottoscritta che non ha alcuna intenzione di essere messa da parte in virtù della violenza pubblica contro il diritto privato».  

«Concludo questa esternazione ringraziando tutti coloro che vorranno accoglierla per diffonderla e renderla pubblica (come coloro che firmano le petizioni a salvaguardia) e rivolgo un appello al Questore ed al Prefetto affinché dispongano un rafforzamento del controllo sul territorio. – ha precisato a finire Sveva Mancuso – Non è giusto che quanto costruito con ingenti spese e sacrifici di ogni genere, dai miei avi, debba finire nel dimenticatoio. Finché non sarà scritta la parola fine alla contesa giudiziaria è bene che tutti coloro che accampano pretese senza avere titolo attendano a sentenza finale. Anche il Comune di Taverna ha unicamente il titolo e le funzioni di “custode giudiziario” e dovrebbe principalmente salvaguardarlo e tutelarlo».  

Ed è ciò che auguriamo per il bene e per la sopravvivenza di un gioiello di montagna qual è lo storico Villaggio Mancuso che rilanciato assumerebbe importanza per tutto il comprensorio turistico della provincia catanzarese non prima di aver assicurato il nostro ritorno sull’argomento! 

Sveva Mancuso

Sveva Mancuso fotografata davanti all’Albergo delle Fate appartenuto a suo padre e costruito da suo nonno Eugenio

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