Sport – Arti Marziali – Kickboxing: dal ring di Gorlago (BG) a quello di “Molo War IV” Brescia – Valerio Scavone continua a vincere e insieme a lui la disciplina agonistica, gli atleti e la bella gioventù
Scavone ha vinto per KO alla seconda ripresa con un pugno sinistro al fegato, preceduto da altri due colpi: uno alla testa e uno al corpo dell’avversario, mentre Vintonovich era in guardia destra e Valerio in quella sinistra. I due si erano già incontrati e in quell’incontro aveva vinto sempre Scavone.
di Romano Scaramuzzino – dalla Redazione Sportiva per il Quotidiano l’Italiano
BERGAMO – Valerio Scavone, ventiduenne nato a Patti, in provincia di Messina, originario di Librizzi, sempre nel messinese, e residente a Cigole, nel bresciano, l’ho visto combattere il primo giugno scorso a Gorlago, nella bergamasca, durante il Gala dedicato a Flavio Galessi (di questo splendido evento abbiamo ampiamente parlato su questo giornale). Durante quella serata, Scavone ha combattuto per il titolo italiano WAKO PRO, specialità LOW KICK, categoria 66,800 Kg, vincendo il match e conquistando così il titolo.
Mi ha colpito molto, e non solo a me, la tecnica varia fatta di pugni e bei calci espressa da Valerio durante l’incontro appena citato. Insieme alla tecnica, mi ha impressionato anche la sua determinazione e “aggressività agonistica”, che è svanita appena concluso il match. L’abbraccio finale con il suo avversario, le poche parole che ci siamo detti a fine match, mi hanno fatto capire che avevo davanti non solo un bravo atleta, ma anche un bravo ragazzo, educato. E di questi tempi… Complimenti, quindi, non solo a lui, ma anche al suo Maestro Luca Roncali, alla sua famiglia, alla sua prima tifosa, la mamma Daniela Sarri, alla Federazione Federkombat, perché il successo del singolo, secondo me, è sempre frutto di un lavoro di squadra.
Per questi motivi, quando ho saputo che Valerio avrebbe combattuto in un altro evento, sempre sotto l’egida della Federazione, ho voluto seguirlo, seppur non di persona questa volta, ma attraverso la Signora Sarri e le varie informazioni (anche video) che ho potuto acquisire.
Si è svolta infatti il 6 luglio scorso, presso la discoteca MOLO Brescia, la quarta edizione del MOLO WAR. Vari sono stati i match di Kickboxing in cartellone, diversi gli atleti e le atlete che hanno dato spettacolo alla serata. Inoltre, sono state rappresentate varie specialità di combattimento di Kickboxing sul ring. Proprio per queste ragioni, voglio specificare che Scavone, con quest’articolo, rappresenta tutti gli agonisti e le agoniste che hanno fatto parte di questo evento.
Valerio si allena presso la Franciacorta Fight & Fitness diretta dal Maestro Luca Roncali, con sede a Gussago, provincia di Brescia.
Per meglio spiegare l’evento, riporto, in parte, ciò che è scritto sulla loro pagina Facebook:
“Molo War IV è anche Torneo a 4 valido per le sezioni circuito Fight Clubbing del promoter Andrea Sagi. Semifinali sabato 6 luglio nella stupenda cornice della discoteca MOLO Brescia e gran finale nel Gala “La notte della leonessa” a dicembre. Gli atleti impegnati nei due match non hanno bisogno di presentazioni. Il nostro Valerio “Babyface” Scavone, Campione italiano Wako Pro Low Kick, categoria 66,800, sarà opposto nella prima semifinale all’atleta Sergio “the Golgen Tiger” Vintonovich, attuale Campione del Mediterraneo, in un rematch al fulmicotone.” La seconda semifinale vedeva opposti altri due atleti, Alessandro Bellini contro Dei Bardhi.
Alle operazioni di peso, Scavone appariva fisicamente molto “tirato”, ma con un viso che esprimeva tanta tranquillità e sicurezza. Insieme al suo avversario Vintonovich, i due si affrontavano, nella categoria dei 66 Kg nella specialità di Kickboxing conosciuta come K1. Il K1 permette, oltre i colpi classici di pugno e di gambe anche alle cosce dell’avversario, si può utilizzare il pugno circolare in rotazione all’indietro, la presa dietro la nuca dell’avversario a due mani e i colpi di ginocchio.
Scavone ha vinto per KO alla seconda ripresa con un pugno sinistro al fegato, preceduto da altri due colpi: uno alla testa e uno al corpo dell’avversario, mentre Vintonovich era in guardia destra e Valerio in quella sinistra.
I due si erano già incontrati e in quell’incontro aveva vinto sempre Scavone.
Onore a entrambi i contendenti e a tutti gli atleti e le atlete della serata. Complimenti a Scavone, che si conferma un combattente dalla tecnica varia, capace di combinare colpi di calcio e di pugno, frutto di allenamenti intensivi e di ripetuti automatismi in palestra. Anche a livello mentale, Valerio si presenta ai match tranquillo ma allo stesso tempo molto determinato.
Scavone pratica la Kickboxing sin da quando aveva solo nove anni, senza tralasciare gli studi – oggi frequenta il corso di Laurea in Scienze Motorie – e addirittura il lavoro: infatti, è anche carrozziere. E se la cronaca quotidiana ci informa spesso di ragazzi coinvolti in gravi episodi di violenza, noi vogliamo riportare alla ribalta anche questa bella gioventù, fatta di personaggi come Valerio.
Da Gorlago, dove si ricordava un grande della Kickboxing italiana, Flavio Galessi, con molti presenti che hanno fatto la storia di questo sport nel nostro Paese e a livello mondiale sin dai suoi albori, quando ancora si chiamava Karate Contact o Karate Full Contact, a una recente serata del MOLO WAR IV, con Scavone che continua a vincere e insieme a lui tutti coloro che si adoperano, in modo sportivo, sano, pulito alla diffusione di questo sport da combattimento. Il tutto mi appare come un passaggio del testimone dai Maestri, atleti, manager e personaggi vari del principio della Kickboxing italiana e internazionale, a tutti coloro che appartengono a questa nuova generazione.
Carissimi giovani, consapevoli che non avreste mai potuto praticare questo sport senza l’eredità di chi vi ha proceduto, continuate così. Non ci deludete. Il futuro della Kickboxing appartiene a voi.
Onorate il passato con il vostro bel presente e futuro radioso che vi auguriamo. Il testimone sembra consegnato. Adesso spetta voi continuare a scrivere la Storia della Kickboxing italiana. Le nuove pagine di questo meraviglio libro, mi sembra proprio, le state già scrivendo.
Romano Scaramuzzino
Dopo l’incontro, Valerio con la sua prima tifosa, sempre presente, la madre Daniela Sarri.
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