Calcio – Serie B – La Cremonese, nei minuti di recupero, “Stroppa” pure il Palermo!
Clamoroso al Barbera. Accade tutto nella ripresa. I “lumbard” ribaltano il 2 a 0 e vincono per 3 a 2 con una rete di scarto!
Clamoroso al Barbera. Accade tutto nella ripresa. I “lumbard” ribaltano il 2 a 0 e vincono per 3 a 2 con una rete di scarto!
Il gol preso a freddo e in quel modo avrebbe potuto tagliare le gambe a Brunori & Co, che, infatti, hanno tremato per un’altra decina di minuti, il tempo di resettare testa e gambe e ripartire uniti e forti come dev’essere una squadra, degna di chiamarsi tale.
Due vittorie di fila e Palermo che rosicchia punti a Catanzaro, Cremonese e Juve Stabia, ma non al sorprendente Cesena dell’ex Mignani.
E finalmente arriva una vittoria perentoria, addirittura un 3-0 esterno che, dopo tanti patemi e bocconi amari, ci regala una boccata d’ossigeno e, perché no, di moderato orgoglio.
Purtroppo però, come già spiegato, la pur schiacciante vittoria sul Cosenza (la prima in trasferta dopo cinque mesi) non cancella dubbi e malcontento, anche perché i tre punti conquistati al San Vito-Marulla, visti successi di Bari e Cesena, sono serviti solo a non rallentare la rincorsa verso i playoff.
Ennesima avvilente prestazione di un Palermo né carne nè pesce, che subisce per l’intera partita il pressing asfissiante del Mantova di Possanzini (stile De Zerbi, di cui è stato a lungo il vice) , che comanda il gioco sin dai primi minuti, in virtù di una rapidità di manovra e schemi d’attacco che non danno tregua ai padroni di casa.
La partita sembrava praticamente finita; il Palermo stava gestendo bene il doppio vantaggio, tant’è che , negli ultimi scampoli di gioco, aveva perfino guadagnato tre corner di fila, poi il finale thriller ed il pareggio
Bello e, alla fine straziante – visto com’è finita la partita – l’urlo di rabbia, misto a frammenti di fischi laceranti, degli oltre ventimila sugli spalti… Tornati alla grande gli impagabili, commoventi tifosi del Palermo, che si aspettavano la prova del riscatto, quella che fa perdonare tutte le colpe precedenti, anche se sono tante, anche se sono troppe, anche se sono… imperdonabili.
Dopo i due successi in casa, contro Modena, prima, e Juve Stabia, poi; tre gol fatti e nessuno subito, Dionisi sembrava aver trovato finalmente la formula giusta per tirar fuori il meglio dai suoi giocatori: un buon viatico per un girone di ritorno all’insegna della conquista dei play off, in una favorevole posizione di classifica.
La Juve Stabia, neo promossa e rivelazione assoluta della Serie B, arrivava al Barbera preceduta dalle dichiarazioni bellicose del suo funambolico allenatore, mister Guido Pagliuca, un tipo sanguigno, in campo, che, da squalificato, ha seguito la partita dalle ultime file della nella rabberciata tribuna stampa, metà della quale chiusa al traffico perché, nonostante la tettoia, ci piove dentro. Il mister stabiese ha seguito la partita urlando come fosse in panchina, anzi di più, andando spesso oltre i limiti non solo del lecito ma, peggio, del buon gusto.
A fine partita, i giocatori sono corsi incontro a Salvatore Sirigu, hanno fatto cerchio attorno lui, come a dirgli “BRAVO, PAPA’ !”… E, per farlo meglio possibile, lo hanno stritolato d’abbracci.
Poil, tutti insieme, panchinari compresi, sotto la Curva Nord, finalmente a testa alta e – chissà? – se quell’acqua che gli scivolava dalle gote erano solo pioggia o c’erano anche lacrime di gratitudine.