San Vitaliano (nel quadro di Alfì) ritorna sui colli fatali di Catanzaro
Vitaliano Alfì ha composto il dipinto nel 1746, quando molto probabilmente era prossimo a raggiungere i suoi trenta anni di età; la tela ritrae San Vitaliano, patrono di Catanzaro, nell’atto di affidare la città alla protezione della Immacolata Concezione. Il santo è ritratto al lato sinistro della composizione pittorica in posizione genuflessa, ai suoi piedi ha adagiato i simboli della dignità vescovile, il libro delle Sacre scritture e il pastorale; le sue mani sono protese in avanti, coi palmi rivolti verso l’alto nell’atto di indicare un suggestivo scorcio della Catanzaro dell’epoca, riconoscibile dalla disposizione degli edifici e delle chiese e dalla presenza di una cinta muraria nella quale si apre la porta urbica di Pratica. Con quel gesto, san Vitaliano invoca sulla città la protezione della Madonna Immacolata, che si staglia imponente a dominare la scena.