Krifal, la muova promessa della scena italiana, torna con “Solitudine”, un’armoniosa antitesi di suoi e di generi per scoprire e accettare se stessi
“Solitudine” punta il focus, invitando all’accettazione di sé stessi, un’accettazione intensa come convivenza con ogni sfumatura del proprio essere, in un faccia a faccia con i propri lati oscuri, le proprie zone d’ombra e le proprie fragilità, perché è solo riconoscendo i frammenti più affilati e taglienti della propria anima che è possibile compiere il primo passo verso l’accoglimento totale di ciò che siamo, in una più ampia e priva di giudizi visione di sé, che sfocia nella consapevolezza della nostra complessa semplicità – «siamo semplici umani» -.