Il Ponte sullo Stretto di Messina: se ne parla dal 1840 ma Scilla e Cariddi fanno ancora paura
In una terra che ha subito nei secoli grandi stravolgimenti naturali e sociali del suo paesaggio e del suo assetto territoriale e urbano. Di cui si è fatto testimone e cantore il più grande scrittore calabrese, che con la sua opera, come scrive lucidamente Vito Teti, fa assurgere la Calabria “ a metafora dei contrasti, degli eccessi dei problemi, dell’arretratezza, della bellezza del Sud “ . E continua, Corrado Alvaro “ racconta la grande trasformazione che il paesaggio e i paesi subivano sia per la furia distruttrice dei terremoti, delle piogge, delle alluvioni, delle frane, sia per l’incuria e le politiche dei gruppi dirigenti almeno a partire dall’unificazione italiana, sia per la fuga delle popolazioni ”.