Un forte messaggio popolare per la rinascita dei valori cristiani e democratici
Molti guardano al centro come collocazione tattica e opportunistica.
No,il centro è un’area di equilibrio in cui tante energie si ritrovino in un disegno di sviluppo lontano dai condizionamenti degli estremismi.
Un centro che faccia sintesi con la forza delle idee. Superiamo le frammentazioni, si dia vita a un forte soggetto politico.
Senza la presenza attiva dei cristiani democratici non nasce il centro.
Un centro non può essere l’area di tanti piccoli gruppi con tanti capetti ma la scelta di un ritorno alla politica, il confronto fra progetti, la ricerca di soluzioni giuste ai tanti problemi: non un “ritrovo” di signorotti parolai e autoreferenziali.
di Mario Tassone * (per gentile concessione al Quotidiano l’Italiano)
CATANZARO – Dal Convegno dell’Udc, organizzato dal Dirigente Nazionale Formazione Udc Paolo Ferrara, tenutosi nei giorni scorsi a Reggio Calabria, è venuto un forte messaggio perché tutte le formazioni che si rifanno alle esperienze dei cristiani democratici convergano dando vita a una forte iniziativa politica.
Nel mio intervento iniziale di saluto ho argomentato la necessità di una scelta che non può essere dilatata nel tempo.
Nei loro interventi sia Cesa che De Poli hanno dato un riscontro positivo.
Va valorizzato il lavoro della Federazione popolare dei democratici cristiani di Gargani, di Gianfranco Rotondi (giorno 2 aprile ci sarà il Congresso di “Verde è popolare”), della Democrazia Cristiana di Renato Grassi.

Importante anche la iniziativa di Mastella e di altri amici.
Ci siamo allora? Non lo so.
Mi auguro di si.
Avverto una diffusa insofferenza di molti amici per il permanere di una frammentazione senza senso.
È il tempo del coraggio e della generosità.
È tempo d superare diffidenze.
È tempo di comprendere che i gruppuscoli sono condannati alla irrilevanza.
È tempo di rompere le incrostazioni di tanti individualismi sterili.
È tempo di recuperare il senso della politica attraverso la forza delle ritrovate passioni che rompano il languore della inerzia e della supponenza.
Molti guardano al centro come collocazione tattica e opportunistica.
No, il centro è un’area di equilibrio in cui tante energie si ritrovino in un disegno di sviluppo lontano dai condizionamenti degli estremismi.
Un centro che faccia sintesi con la forza delle idee. Superiamo le frammentazioni, si dia vita a un forte soggetto politico.
Senza la presenza attiva dei cristiani democratici non nasce il centro.
Un centro non può essere l’area di tanti piccoli gruppi con tanti capetti ma la scelta di un ritorno alla politica, il confronto fra progetti, la ricerca di soluzioni giuste ai tanti problemi: non un “ritrovo” di signorotti parolai e autoreferenziali.
Entrare in una fase che esalti la comunità, innervi la società di cultura dove gli idoli dell’IO siano abbattuti e il NOI divenga il faro per il rafforzamento della democrazia, oggi sofferente, e della libertà.
Bisogna riscoprire la nostra identità.
La identità che da spessore. La identità che nasce dal retaggio di un grande patrimonio di storia e di cultura.
La identità di cattolici, di cristiani democratici che scendono in campo per porre fine a una lunga fase di precarietà politica.
Bisogna ritrovare le vere motivazioni.
Scegliere fra la dignità o il servilismo.
L’imperativo oggi è scegliamo la dignità dove ci porta il nostro cuore di uomini liberi !
Mario Tassone
* On. Mario Tassone è un uomo politico italiano, già deputato al parlamento, sottosegretario e viceministro.

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