Ma la satira è tale solo se proviene da Sinistra o è valida anche se proviene da Destra?
“Non mi è possibile passare il mio tempo a spiegare le battute a chi non le capisce”. Ha pubblicamente dichiarato il pluricondannato (per il reato di diffamazione) Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, in merito alle polemiche sorte sulla vignetta apparsa sul mio giornale. Renato Santin gli propone la sua satira e non ci pare che possano esserci dubbi sul significato anche per Travaglio
dalla Redazione Centrale del Quotidiano l’Italiano
di Gianfranco Simmaco
ROMA – Pochi giorni addietro la vignetta sui coniugi Lollobrigida e la “sostituzione etnica” ha fatto il giro mediatico accendendo una discussione sul ruolo della satira, quella delle vignette appunto.
“Non mi è possibile passare il mio tempo a spiegare le battute a chi non le capisce”. Ha pubblicamente dichiarato il pluricondannato (per il reato di diffamazione) Marco Travaglio, direttore del Fatto Quotidiano, in merito alle polemiche sorte sulla vignetta apparsa sul giornale.
Diverse invece le popinioni di Augusta Montaruli di Fdi e Federico Fornaro del Pd,che hanno condannato nell’Aula della Camera la vignetta che individua in Arianna e Francesco Lollobrigida i soggetti su cui “satireggiare” .
“Ci aspettiamo una presa di posizione netta da parte di chiunque e si interrompa la campagna di fango, fondata sul nulla nei riguardi del ministro e della suaa famiglia. Si interrompa il silenzio perche’ il silenzio e’ complice”, ha dichiarato l’on. Montaruli.
“Quella ritratta nella vignetta è Arianna. Una persona che non ricopre incarichi pubblici, colpevole su tutto di essere mia sorella. Sbattuta in prima pagina con allusioni indegne, in sprezzo di qualsiasi rispetto verso una donna, una madre, una persona la cui vita viene usata e stracciata solo per attaccare un Governo considerato nemico”. ha scritto – sulla sua pagina Facebook – la presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni, commentando la vicenda che ha offeso sua sorella senza che fosse un personaggio politico o pubblico: “E il silenzio assordante su una cosa del genere – prosegue – da parte di quelli che dalla mattina alla sera pretendono di farci la morale, dimostra plasticamente la malafede della quale siamo circondati. Ma se qualcuno pensa di fermarci così, sbaglia di grosso. Più sono circondata da questa ferocia, più sono convinta di dover fare bene il mio lavoro. Con amore. La cattiveria senza limiti la lasciamo agli autoproclamatisi “buoni”.
Debora Serracchiani, deputata e responsabile Giustizia del PD a sua volta ha riconosciuto la vignetta come “Sessista e offensiva. Ecco cos’è…!. C’è poco da dire. Ad Arianna Meloni e alla sua famiglia la mia solidarietà”. Anche Simona Malpezzi non ha trovato dubbi: “La vignetta contro Arianna Meloni trasuda sessismo e volgarità. Questa non è satira. Sono anni luce lontana dalle sue idee ma le esprimo tutta la mia solidarietà perché il rispetto delle donne e della loro dignità è un fatto politico che ci riguarda tutti”. Così su Twitter la senatrice del Pd.
In risposta alla vignetta del Fatto Quotidiano è arrivata quella di Santin sulla quale – com’era prevedibile – si è scatenata l’orda dei “sinistrati” e post comunisti che quando c’é qualcosa che non li fa sorridere e nemmeno tollerare si trasformano nella “gioiosa macchina da guerra” dove tutto è a loro consentito.
il vignettista Renato Santin, impegnato sin da giovanissimo tra le file del Fronte della Gioventù e del Movimento Sociale Italiano, racconta la realtà del nostro secolo esprimendo la satira attraverso le sue vignette “. Illustratore, vignettista e grafico come libero professionista, da Sarnico, sulla sponda bergamasca del lago d’Iseo, abbiamo desiderato riproporre quella che pubblichiamo auspicando magari che in futuro si possa aprire una collaborazione con la sua verve satirica.
Lasciamo come sempre ai lettori – intanto – la possibilità di formarsi una giusta e propria opinione sulla vicenda. E poi chiediamoci: la Satira è tale solo se proviene da Sinistra o è accettabile se giunge da Destra… Perché la famosa “risata che vi seppelirà” è uno slogan ancora valido per chiunque ami prendere la visione delle cose e dei fatti con ironia, al di là della propria appartenenza ad una corrente di pensiero politico. A meno che non si voglia connotare la satira come arma politica per sbeffeggiare gli avversari ma è storicamente risaputo che nessuno può essere immune dall’essere canzonato, soprattutto se rientra nel cerchio magico dei potenti.
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