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Wednesday, July 31, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Una vita in tribunale inseguito dalle star: la vera storia di Brunetto Fantauzzi

Non solo attrici italiane, ma anche internazionali, hanno trascinato nei palazzi di giustizia il giornalista che ha perso, per queste…


Non solo attrici italiane, ma anche internazionali, hanno trascinato nei palazzi di giustizia il giornalista che ha perso, per queste cause pretestuose, il posto di lavoro e le varie direzioni che non ha più ripreso.

di Mary Maria Mazza

Era il re del gossip! Come lo definì Prima Comunicazione, la bibbia del giornalismo Italiano. Dirigeva centinaia di giornali di ogni parte d’Italia, detenendo il guinness dei primati, direttore responsabile del maggior numero di testate giornalistiche italiane e nel contempo di giornalista più querelato. Soprattutto faceva le pulci alle attrici di casa nostra e pure a quelle internazionali. Ma nel gossip le sue gioie e dolori.

Nei suoi giornali ha parlato del firmamento stellare planetario. Insomma di tante ha pubblicato segreti, confidenze e gossip. Un vero e proprio cacciatore di scoop e dive. Pur di raggiungere gli obiettivi ha accumulato negli anniben duecento querele, ma ora passa all’attacco e denuncia egli stesso un’attrice famosa, rea di averle fatto perdere il posto.

Per esempio ha pubblicato Marisa Laurito, in vena di trasgressioni, in una televisione finalmente originale, venne sorpresa e pubblicata alle prove di Fantastico senza mutandine.

Numerose di queste hanno preferito querelarlo poiché non gradivano i suoi giudizi. E tra queste citiamo Letitia Castà, Raffaella Carrà, Enrica Bonaccorti, Sabrina Ferilli, Giuliana De Sio, Simona Tagli, Marinella di Grande Fratello, Manila Nazzaro di Miss Italia, Samantha de Grenet, Valeria Marini, Natalia Estrada, Paris Hilton, Katie Price, Magda Gomes, come pure deputati sindaci e vice ministri.

Insomma querele pretesto!

E malgrado sia stato pressoché sempre assolto il giornalista inseguito da querele e trascinato nei Tribunali ha perso credibilità e lavoro. Come successo con l’attrice Sabrina Ferilli che lo portò in Tribunale a Salerno. E dovette arrivare in Cassazione per dimostrare la sua innocenza. Ci vollero ben tre giudizi, ma nessuno ha restituito al Fantauzzi il lavoro, i soldi investiti a difendersi, le spese di giustizia e degli avvocati, il tempo sottratto alla famiglia e al lavoro.

Brunetto Fantauzzi giornalista, scrittore, direttore editoriale, il Poeta di “Un mondo d’Amore”, operatore culturale, il castiga-attrici, protagonista di battaglie sociali e civili, l’Editore di Licio Gelli, il biografo di Moana Pozzi, l’Autore di un libro sulle “Scomode verità” (Moana Pozzi, Marco Pantani, Luigi Tenco, Gabriella Ferri, Rino Gaetano e Loreto Taricone), editore lui stesso di libri che alti non pubblicavano come “ Le Poesie del silenzio” di Licio Gelli è poi passato al sacro con un libro verità per rispondere ai testi falsi su Padre Pio.

Spentesi le polemiche che riempirono giornali, talk show e blog, con il volume di Sergio Luzzatto su Padre Pio, Fantauzzi pubblica a sorpresa un nuovo volume “diverso” ed originale, vero, con un attacco agli attacchi di sempre alla sacralità del Santo. Ed esce:

Padre Pio: Il Santo perseguitato, convinto che il libro di Luzzatto, Guarino e le altre accuse stiano a rappresentare gratuiti atti di accusa contro Padre Pio sulla base di sospetti vecchi e da tempo chiariti e superati.

Quasi in un’antologia, Fantauzzi  nel volume raccoglie i testi più significativi e documentativi della verità provata contro le fandonie sparse sul Santo, a  partire dalla storia delle stimmate dai detrattori definite “sovrastrutture o semplici proiezioni mentali”. Fantauzzi ha fatto parlare scrittori ed amici con l’obiettivo di dimostrare “come i vecchi sospetti” raccolti da Mario Guarino, prima e da Sergio Luzzato, dopo, siano stati alibi per attacchi gratuiti e immotivati, proprio cominciando dal tema delle stimmate che lo stesso Padre Agostino Gemelli, lungamente contrario al frate di San Giovanni Rotondo, dovette ammettere, alla fine dei suoi giorni che si era sbagliato e chiedere scusa.

E poi le accuse, tutte le falsità, le bugie gli inganni che fecero crollare anche la buona fede di Papa Giovanni XXIII che, circondato e aizzato da collaboratori interessati ad usar il “tesoro di Padre Pio” per ripianare il buco nero provocato dallo scandalo Giuffrè, dava credito, seppur con il beneficio dell’inventario (sic vera sunt ), alle malelingue. Oltre alle falsità sulle stimmate Fantauzzi ha raccolto testi che smentisconola versione di un Padre Pio “clerico-fascista” e reazionario fomentatore di repressioni e stragi, come la presunta “causa dell’eccidio di San Giovanni Rotondo del 1920”.

Il libro-raccolta di Fantauzzi è un atto di coraggio in difesa del Santo ed è al tempo stesso un duro colpo a chi voleva Padre Pio in atteggiamenti peccaminosi con le donne a lui vicine e a chi in tutti questi anni ha intinto la penna nell’inchiostro al veleno.

Brunetto Fantauzzi, giornalista d’assalto, ha frequentato la Scuola Superiore di giornalismo presso l’Università di Urbino: si è specializzato in Circolazione aerea presso la scuola Aeronautica di Taranto, ha frequentato stage e master di editoria, giornalismo, marketing e pubblicità all’Università “Pro Deo” di New York, conseguendo i relativi attestati di doctorate. Pluripremiato. Formatosi alla Scuola di Ruggero Orlando (fu tra gli autori di coraggiose inchieste ad “ABC”) e Paolo Cavallina (elzevirista del quotidiano “Il giornale del Mezzogiorno”), ha collaborato ad importanti testate quali “L’Occhio” diretto da Maurizio Costanzo, “ Vip” diretto da Paolo Mosca, “il Caffé” diretto da Riccardo Colao.

Già corrispondente del quotidiano “Il Messaggero” (a soli 17 anni il primo servizio in prima pagina), Paese Sera, Corriere della Sera, l’Occhio, Rai ( TGR e cronache regionali), ANSA, riscuotendo il “Premio Corrispondente dell’anno” da una giuria composta da Andrea Barbato, Gianni Letta ed Emilio Fede.

Ha diretto giornali quotidiani per ben 700 periodici di varia natura dai fumetti, ai gialli, al rosa, all’attualità (registrate tra i Tribunali di Roma, Velletri, Milano, Monza, Salerno).

E’ stato anche Direttore responsabile di: “Gossip”, “I Castellani”, “ Stampa giudiziaria”, “Celebrity”, “Scandali”, “Sicurezza”, “Corriere Diplomatico”, “Detective and Security”, ma anche direttore di Vip, Scoop, Eva 3000.

Tipico giornalista d’inchiesta parlò per prima del giallo di Ustica anticipando di anni la conclusione della commissione di inchiesta, parlando di un missile che aveva colpito un dc9 dell’ITAVIA, contraddicendo i giornalisti che parlavano di cedimento strutturale, salvo poi rimangiarsi la tesi con una versione più complottista, golpista ed eversiva.

 Denunciò alcuni ministri, industriali e sottosegretari per il malcostume politico imperante; i lager dell’assistenzialismo (il gerontocomio di Villa delle Querce, i villaggi per handicappati); il malcostume politico.

Nel suo mirino la superficialità culturale (spedì, sotto mentite spoglie una poesia di Eugenio Montale ad un concorso di poesie, mutandone la firma: la giuria non la riconobbe e la bocciò. Il Nobel: quasi uno sconosciuto).

Fondò a soli 22 anni” Musagete” una tra le più importanti riviste culturali degli anni 70 ed ebbe come collaboratori Guttuso, De Chirico, Moravia, Dacia Maraini, Costanzo Costantini, Raffaele La Capria, Milena Milani, etc. Ha organizzato alcune fra le più significative manifestazioni di cultura e di spettacolo nei Castelli  Romani: è segretario del Premio Giornalistico “Castelli Romani”, e del Premio Letterario “Gotto d’Oro”; direttore di “Moda-show” e di “Castelli” uno spettacolo realizzato per la Rai e che ha visto la partecipazione di Nino Manfredi, Loredana Bertè, Amedeo Minghi, Alba Parietti, Gigi Sabani, Tullio De Piscopo, Rita Pavone e Teddy Reno.

Docente di tecnica dell’Informazione, specializzazione del Gossip giornalismo popolare presso il corso dell’USPI, all’Università di Urbino negli anni 2007-2008-2009, sotto la guida della Preside Professoressa Giovanna Marzoli docente della facoltà di Sociologia. Plurilaureato presso le Università americane.

Le cronache spesso si sono occupate di lui perché pluridenunciato (147 querele per diffamazione e mezzo stampa),

Insomma una vita passata in Tribunale a difendersi per aver esercitato il diritto di informazione. Tantissime le querele subìte come quella di Raffaella Carrà e del padre: aveva sorpreso che il padre della soubrette viveva solo e abbandonato a Lavinio, con un lavoro da precario magazziniere in un negozio di autoricambi, nelle campagne romane a Lavinio; Enrica Bonaccorti ( di lei ha ritrovato e alcune foto “nature”); ha pubblicato gli strani “ vizietti” che aveva Maradona; Giuseppe Ciarrapico ( il padrone delle acque minerali italiane terme l’uscita di ogni numero di Flash quando nessuno osava citarlo pena lesa Sua maestà), ha sorpreso “ Marisa Laurito” alle prove senza mutande; Sabrina Ferilli immortalata dalla rivista gossipara Scandali 2000 a mezzo busto nature.

Denunciato dall’entourage della famiglia di Moana Pozzi (di cui è lo storico biografo con i suoi cinque libri e della non convinta versione familiare) i giudici assolsero il Fantauzzi per aver esercitato il diritto di cronaca ed opinione, prerogativa di ogni giornalista.

Autore, infine, di un articolo esilarante mai contestato ma curioso sulle leggende metropolitane che riprendeva le dicerie, i pettegolezzi sui figli di padri famosi.

E qui non riportiamo i personaggi, sia i padri che i figli per evitare le querele. Vista la denuncia facile del popolo italiota.

Noi ci teniamo all’incolumità giudiziaria.

Mary Maria Mazza

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