Friday, March 29, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Veni, Vidi, Vialli – Ricordo di un campione sotto ogni profilo umano e sportivo

Guardandomi indietro ti rivedo appena diciassettenne, con la maglia della Cremonese, metterci paura, qui a Palermo e poi, ti rivedo a 22 anni con la maglia azzurra al mondiale del 1986 in Messico accanto ad un mostro come Paolo Rossi, poi, ancora, a 27 anni sollevare uno storico scudetto in maglia blucerchiata, e poi vincere ancora, tanto, tantissimo con la tua Juventus e poi il trasferimento in Inghilterra, tu, coraggioso precursore di quella che sarebbe divenuta negli anni quasi una normale linea da percorrere per tantissimi tuoi colleghi sempre più interessati da un calcio via via più soddisfacente di quello nostrano e poi tutto il resto: la TV, la malattia, la pausa, l’apparente vittoria più importante della tua vita, la dirigenza in Nazionale, la vittoria dell’europeo, la ricaduta, il tuo addio, ieri…


di Ivan Trigona – per il Quotidiano l’Italiano

PALERMO – Ti ho visto giocare migliaia di partite… Segnare caterve di gol… Sollevare tanti trofei… Ridere, sorridere, arrabbiarti, parlare in tv…

Ma l’immagine che ricorderò sempre di te è questa, caro Gianluca.

In questo abbraccio d’immenso amore con tuo fratello Roberto Mancini si è racchiusa tutta la tua vita passata, presente e futura.

In questo abbraccio la tua storia di calciatore bravo, forte, intelligente, realizzatore implacabile e spettacolare… Di allenatore giovane e vincente… Di commentatore sportivo entusiasta, competente, arguto, saggio… Di capodelegazione della Nazionale esperto e carismatico… 

In questo abbraccio la tua passione, l’amicizia di una vita, la paura, forse anche una certezza intrinseca, che portavi nel cuore e nella mente: quella che la vittoria del campionato europeo di calcio del 2021 sarebbe stata, per te, l’ultima della tua vita.

In questo pianto, quasi aggrappato al tuo compagno fedele di una vita, il CT azzurro Mancini, volevi trattenere con te tutto, fermare il tempo, cogliere l’attimo e renderlo eterno.

E tu, caro Gianluca, eterno lo sarai perché solo chi vive lasciando un segno tangibile della sua presenza negli altri rimarrà dentro ad ognuno di loro per sempre.

Guardandomi indietro ti rivedo appena diciassettenne, con la maglia della Cremonese, metterci paura, qui a Palermo e poi, ti rivedo a 22 anni con la maglia azzurra al mondiale del 1986 in Messico accanto ad un mostro come Paolo Rossi, poi, ancora, a 27 anni sollevare uno storico scudetto in maglia blucerchiata, e poi vincere ancora, tanto, tantissimo con la tua Juventus e poi il trasferimento in Inghilterra, tu, coraggioso precursore di quella che sarebbe divenuta negli anni quasi una normale linea da percorrere per tantissimi tuoi colleghi sempre più interessati da un calcio via via più soddisfacente di quello nostrano e poi tutto il resto: la TV, la malattia, la pausa, l’apparente vittoria più importante della tua vita, la dirigenza in Nazionale, la vittoria dell’europeo, la ricaduta, il tuo addio, ieri…

Pareva non dovesse arrivare mai ed invece…

Riposa in pace grande guerriero…

Ti aspettano ancora tante partite lassù, dove non esiste più età, vecchiaia, malattia e sofferenza…

Grazie per tutto quello che hai saputo trasmetterci in questi tuoi 58 anni di vita terrena.

La vita è un soffio… Un alito di vento… Un battito di ciglia…

Ciao grande campione… Grazie… Grazie di esserci stato… È stato un onore aver tifato per te…

Addio Gianluca 💔😞💪

Ivan Trigona

L’abbraccio commosso tra Mancini, ct della Nazionale e Gianluca Vialli a capo del team azzurro
Testatina rossa

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