Thursday, May 16, 2024
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Academy Award 2022. Un Premio Oscar da schiaffo

Al momento si sa che Chris Rock non ha querelato l’attore. Naturalmente l’Academy ha condannato l’episodio affermando che “non perdona la violenza in nessuna forma”.


di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano

Dolby Theatre di Los Angeles – Ci è voluto un sonoro ceffone per ricordarci che anche quest’anno si è celebrato l’Academy Award ovvero il “Premio Oscar”, riconoscimento cinematografico più ambito e famoso al mondo.

Tra pandemie e guerre, giustamente, le notizie vertono soprattutto o quasi esclusivamente su questi

argomenti delicatissimi ma a discapito di altre informazioni. News riguardanti magari tematiche più leggere e spensierate (e, per precisare, non ci stiamo riferendo ai penosi reality show, nda) ma così necessarie per diminuire quella tensione, quello stato d’ansia che tutti noi, chi più chi meno, soffriamo a causa di queste emergenze sanitarie e belliche.

Ringraziamo (perdonateci, al momento, l’ironia sull’episodio), quindi, l’attore Will Smith, che sul palco del “Dolby Theatre” di Los Angeles, questa notte ora italiana, non ha portato un pugno, come molti riferiscono, ma uno schiaffone sul viso di Chris Rock, attore comico, reo di aver superato la soglia dell’umorismo facendo una battuta infelice proprio sulla moglie di Smith, Jada Pinkett Smith.

Quest’ultima, che soffre di una grave forma di alopecia, è stata oggetto della burla del comico che ha detto di “non vedere l’ora che lei interpretasse la seconda parte del noto film ‘Soldato Jane’, dove, come ricordiamo tutti, Demi Moore interpretava il ruolo di un militare con la testa rasata.

La signora Smith, nel sentire questo, ha cambiato espressione, chiaramente seccata da quello che ha sentito. Da sottolineare che non è la prima volta che Rock “bersaglia” questa donna, dato che, nel 2016, aveva detto: “Jada Pinkett che boicotta gli Oscar è come se io boicotto i pantaloni di Rihanna, non sono stato invitato”.

Ritornando a questa serata degli Oscar ed all’episodio specifico, Will Smith, perdendo il suo autocontrollo, si è alzato dalla sua sedia e dopo aver schiaffeggiato il comico, gli ha detto di non pronunciare più il nome di sua moglie.

Smith ha poi vinto l’Oscar come migliore attore protagonista per il film “King Richard”, che narra le vicende di Richard Williams, padre delle note sorelle tenniste Venus e Serena.

Visibilmente emozionato e scosso, l’attore ha poi pronunciato il consueto discorso che si fa quando si riceve l’ambito premio, chiedendo scusa all’Academy (non a Rock) per il suo gesto.

Ha citato anche l’amico e collega Denzel Washington che gli ha detto che “è proprio nei momenti più alti che il diavolo viene a tirarti la manica”.

Sopra e sotto i due episodi che hanno caratterizzato la serata degli Oscar da…schiaffo!

Al momento si sa che Chris Rock non ha querelato l’attore. Naturalmente l’Academy ha condannato l’episodio affermando che “non perdona la violenza in nessuna forma”.

Anche noi siamo contro l’aggressività ma vogliamo anche sperare che la carriera di Smith non venga cancellata per questo suo gesto, deplorevole sì ma anche perdonabile.

Smith ha manifestato, questa notte, le debolezze di tutti noi esseri umani quando siamo sotto tensione ed offesi.

È stata, appunto, una manifestazione di fragilità quella dell’attore, che ci ha portato a riflettere verso tutte le nostre debolezze che di certo non giustificano nessun atto di violenza, ci mancherebbe altro, ma che abbiamo.

Avremmo voluto, comunque, che al posto di Rock ci fosse stato tutto quello che in questi anni ci ha fatto soffrire e quello che attualmente, ancor di più, ci angoscia ovvero la guerra.

Ed un’ulteriore riflessione andrebbe fatta anche verso la comunicazione dei mas media ed anche dei social. Basta con le continue, ossessive e ripetute news drammatiche. Basta con l’odio e le divisioni fra persone.

Cerchiamo di essere, piuttosto, portatori di unità e di un po’ di pace.

Solo così riusciremo anche a comprendere quello schiaffo, non giustificabile ma da graziare.

Di Smith non possiamo farne un capro espiatorio di ipocrisie ed inquietudini.

Altrimenti, quello schiaffo ci ritorcerebbe contro.

Romano Scaramuzzino

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