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C’é chi rivuole l’Ukulele di Rino Gaetano e perciò il mondo dello spettacolo grida allo scandalo!

di Mary Maria Mazza Intanto si fa più misteriosa la fine e la vita del cantante Rino Gaetano che visse…

By L'Italiano , in Rubriche Spettacolo , at 31 Marzo 2021 Tag: , , ,

di Mary Maria Mazza

Intanto si fa più misteriosa la fine e la vita del cantante Rino Gaetano che visse in modo misterioso e trasgressivo la sua vita e attività artistica.

Il cantautore che nei suoi brani sbeffeggiava il mondo politico, economico e industriale e volava sopra le righe e oltre le note, i suoi brani erano capolavori.

Il ragazzo di Montesacro è oggi diventato un mistero e una leggenda.

 Si parla anche in libri ed inchieste di connivenza e contiguità con i servizi segreti nostrani ed americani, la Nato, la massoneria, la Loggia P2 ed altre diavolerie. Addirittura sarebbe stato punito con la morte per aver usato messaggi ermetici e cifrati, rasentando il parossismo.

La sorella Anna Gaetano (che è la protagonista del brano Gianna) intervistata da L’Italiano, diretto da Riccardo Colao, difende la memoria del fratello dagli attacchi e da quelli lei ritiene pettegolezzi speculativi.

Oggi Rino avrebbe avuto 71 anni.

Il mondo dello spettacolo, il pubblico, i contribuenti e il popolo di Calabria protesta e grida forte

                L’ukulele di Rino Gaetano deve essere esposto al pubblico,

 lo strumento con il quale si esibì al Festival di Sanremo con il brano “Gianna “, che, acquistato dalla Provincia di Crotone non, si sa che fine abbia fatto.

 Alla protesta di Anna Gaetano, sorella del cantante, fanno eco molti personaggi dello spettacolo.

Pur acquistato all’asta per 5.350 euro dalla Provincia di Crotone, non è mai esposto e tantomeno è visibile al pubblico.

Episodi di insofferenza nei confronti di Rino Gaetano, anche dopo la morte: un’altra vicenda che ha sconvolto tutti si verificò nel 2013 quando fu rubata la produzione dell’ukulele in marmo afyon, una pietra particolare, commissionata dalla sorella Anna nel cimitero monumentale del Verano di Roma. Lo strumento ( opera artistica realizzata da un famoso artista al quale venne chiesto di ispirarsi allo strumento con il quale il cantautore si esibì al Festival) riportava incisa la frase “Sognare la realtà, vivere un sogno, cantare per non vivere niente”.

 “Rino Gaetano è di tutti, l’ukulele deve stare tra i suoi fan, tra la sua gente”, questo è l’appello di tantissimi personaggi dello spettacolo indignati verso chi ha depredato dallo strumento il cantautore calabrese, scomparso prematuramente in un incidente stradale il due giugno del 1981. Sono passati anni quando Anna, sorella di Rino Gaetano, ha tolto dalla sua stanza dei ricordi lo strumento musicale a cui l’artista era particolarmente legato, per donarlo al suo pubblico, per avviare un’asta per una causa benefica a favore di Emergency, associazione fondata da Gino Strada, il cui ricavato serviva per la costruzione di un ambulatorio pediatrico in Sierra Leone. Destino? Lo strumento a corde hawaiano che ha accompagnato l’artista in tantissimi suoi successi, tra cui l’indelebile Gianna sul palco dell’Ariston (conquistando il primo posto nella classifica dei cantautori e il terzo in quella generale) se lo aggiudica la Provincia di Crotone, città natale di Gaetano. Ovviamente lo scopo dell’acquisto era quello di esporre lo strumento nel museo “Una casa per Rino”, che doveva essere realizzato dalla Fondazione capitanata dal Presidente Giancarlo Sitra, Procolo Guida e Giusy Regalino. La struttura mai realizzata che sarebbe dovuta divenire un centro polifunzionale di musica non solo per la Calabria, ma per tutto il Meridione, aperta ai giovani e a tutti coloro che vogliono intraprendere una carriera dello spettacolo. Pertanto per questo Anna vuole che lo strumento sia di dominio pubblico per l’importanza artistica, ma soprattutto per l’importanza innovativa dell’artista, dando la possibilità al popolo Crotonese e ai tantissimi fan che fanno tappa nella città di Pitagora di poterlo ammirare. Ma un mistero fa capolino tra la gente ed una domanda sorge legittima: che fine ha fatto l’ukulele di Rino Gaetano? e ci si chiede come mai l’ukulele pur essendo di proprietà della Provincia, acquistato con i soldi pubblici, non sia custodito nei locali dell’Ente intermedio così come è stato disposto nell’atto deliberativo del 2003? E per quale motivo lo strumento è ancora in possesso del trio di una non meglio identificata Fondazione? Lo strumento è apparso in pubblico pochissime volte in conferenza stampa voluta dai componenti della Fondazione come per tranquillizzare tutti e poi far perdere di nuovo le tracce. La vicenda ha indignato tutti tanto da far arrivare anche la troupe delle Iene a Crotone alla quale non sono stati risparmiati insulti da parte dell’ex Presidente della Provincia Carmine Talarico. Oggi più che mai il mondo dello spettacolo (tra i quali Giorgio Panariello, Giusy Ferreri, J.Ax, Claudio Santamaria) si chiede che fine abbia fatto questo strumento, ma soprattutto si registra rabbia della sorella Anna che da anni  sta portando avanti questa battaglia.

l'ukulele di Rino Gaetano
l’ukulele di Rino Gaetano

Il cantante Rino Gaetano, morto a soli 31 anni (a seguito di un incidente stradale alle tre di notte, sulla Via Nomentana), oggi avrebbe avuto 71 anni, il 29 ottobre !950 essendo nato a Crotone.

Il cantante calabro-romano è ricordato per la sua voce rauca, per i suoi brani irriverenti, anticonformistici e non convenzionali, rigorosamente contro il potere, dove sbeffeggiava il mondo politico, economico e industriale. A quarant’anni dalla sua morte è attualmente oggetto di una ennesima speculazione sul suo nome che lo avrebbe visto coinvolto in storie e misteri della Prima Repubblica e troppe incognite sulla sua morte ( questo quanto qualcuno sostiene in un suo libro). Episodi che ovviamente la famiglia non accetta difendendo la memoria dell’artista dagli attacchi speculativi.

Mary Maria Mazza

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