Dalle 18 alle 21 sulla pagina Facebook Folsom Prison Blues importante diretta con molti prestigiosi esponenti del mondo politico, di magistratura e avvocatura e dell’associazionismo a difesa del gioielliere Guido Gianni
Guido è in carcere in Sicilia per una sentenza a nostro parere assolutamente ingiusta e il suo avvocato ha chiesto la grazia al Presidente: da 8 mesi però la richiesta sta bloccata. Questo evento serve quindi a chiedere di sbloccarla e di prestare attenzione a questa vicenda particolarmente drammatica.
Guido Giannì è il proprietario di una piccola oreficeria artigianale a Nicolosi, paesino in provincia di Catania, che ha ucciso due banditi ferendone un terzo durante una rapina a mano armata, in una colluttazione violenta, per salvare la vita di sua moglie e di un cliente. Il processo è iniziato però ben 8 anni dopo e non gli è stata assurdamente riconosciuta la legittima difesa: quindi Guido è in carcere da quasi un anno e deve scontarne 13.
di Umberto Baccolo per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – Questo venerdì dalle 18 alle 21 sulla pagina Facebook Folsom Prison Blues ci sarà una diretta per noi molto importante, nella quale con molti prestigiosi esponenti del mondo politico, di magistratura e avvocatura e dell’associazionismo Elisa Torresin ed io chiederemo, accanto ai suoi familiari, giustizia per Guido Gianni.
Guido è in carcere in Sicilia per una sentenza a nostro parere assolutamente ingiusta e il suo avvocato ha chiesto la grazia al Presidente: da 8 mesi però la richiesta sta bloccata. Questo evento serve quindi a chiedere di sbloccarla e di prestare attenzione a questa vicenda particolarmente drammatica.
Guido Giannì è il proprietario di una piccola oreficeria artigianale a Nicolosi, paesino in provincia di Catania, che ha ucciso due banditi ferendone un terzo durante una rapina a mano armata, in una colluttazione violenta, per salvare la vita di sua moglie e di un cliente. Il processo è iniziato però ben 8 anni dopo e non gli è stata assurdamente riconosciuta la legittima difesa: quindi Guido è in carcere da quasi un anno e deve scontarne 13.
Lette attentamente le carte, andati alcuni di noi a trovare Guido in carcere, confrontatici coi familiari e ascoltate le loro testimonianze, vi spiegheremo perché Guido Giannì è a nostro avviso vittima di un errore giudiziario e merita di tornare a casa da chi lo ama.
Chiederemo alla politica in particolare di non abbandonare Guido e la sua meravigliosa famiglia, quindi la moglie Maria Angela Distefano e la figlia Aurora Giannì.
Lo faremo in modo trasversale, perché avremo attivisti e dirigenti di Nessuno tocchi Caino e del Partito Radicale (come Sabrina Renna, Antonio Coniglio e Donatella Corleo, siciliani come Guido), di Unione Nazionale Vittime (a partire dalla Presidente Paola Radaelli), di Aurea Caritate (la Presidente Anthea Di Benedetto), di Riforma Giustizia per la tutela dello Stato di Diritto APS (il Presidente d’Onore e magistrato Otello Lupacchini, che in Sicilia è stato pretore) e poi esponenti politici di spicco a livello nazionale o locale siciliano di diversi partiti inclusi il Senatore Manfredi Potenti della Lega, la già Senatrice 5 Stelle nella XVIII legislatura (ora Presidente think tank Maria Mediterranea) Cinzia Leone, il consigliere nazionale del Popolo della Famiglia Mirko De Carli, il vice segretario nazionale di Fiamma Tricolore Pino Manoli e il Sindaco di Gravina di Catania Massimiliano Giammusso.
Vi aspettiamo, per sostenere Guido e la sua famiglia e chiedere Giustizia per lui.
Elisa e io come sempre modereremo, e ci sarà anche una canzone originale inedita di Marco Chiavistrelli dedicata a Guido, “La ballata di Giannì”.
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