Messaggeri di pace
Con Gino di Maio e Matteo Salvini l’Italia può sfoggiare due nuove figure di primo piano a livello internazionale, sciaguratamente non nell’antica arte della diplomazia, ma in quella altrettanto secolare della comicità.
Con Gino di Maio e Matteo Salvini l’Italia può sfoggiare due nuove figure di primo piano a livello internazionale, sciaguratamente non nell’antica arte della diplomazia, ma in quella altrettanto secolare della comicità.
Archiviata la nomina del Presidente di quella che è e rimane la “prima” Repubblica, ci si augura che si trovi il tempo e la volontà per modificare la Costituzione. Se quasi ottant’anni trascorsi, dalla nascita della Repubblica, sembran pochi, la nomina di Mattarella ci auguriamo possa restare l’ultima con le attuali regole. E’ necessario garantire ad ogni italiano la partecipazione democratica per questo aspetto irrisolto nella Costituzione. Sarà anche la più bella d’Europa o del Mondo, ma ha bisogno di restauri, di essere rinnovata, di essere adeguata alle nuove esigenze! Forte, incisivo, determinato e trasversale deve affluire l’impegno di chi avvertendo la necessità che l’Italia si doti di nuove regole, operi perché si determini il cambiamento. Costituzionalmente è alla “figura” virtuale ma sostanziale del “Popolo” che leggi e sentenze sono poi promulgate ed emesse “in suo nome”, ed è triste che sia il popolo intero, ogni singolo cittadino che è parte di questo insieme, ad essere escluso da uno degli aspetti più importanti della vita democratica. Il vero presidente di tutti gli italiani non può e non deve più essere l’espressione dei pochi eletti. Pur mantenendo le prerogative spettanti al Parlamento i tempi sono maturi per una nuova Repubblica di stampo presidenziale.
L’Opinione di Brunetto Fantauzzi (per il Quotidiano l’Italiano) Il veleno sceso abbondantemente sulla campagna elettorale ottobrina ha mietuto vittime illustri….
Matteo Salvini ha scelto Tor Bella Monaca, una delle periferie di Roma, per chiudere la campagna elettorale in vista delle elezioni amministrative che il prossimo 3 e 4 ottobre sceglieranno il sindaco della Capitale.
Il “presunto” suicidio di cui tutti parlano non ci convince. Come non ci persuase quello del funzionario del Monte dei Paschi precipitato a Siena dalla finestra del suo ufficio.