Calabria: la fragilità idrogeologica è un freno per lo sviluppo
Un’alternativa può essere di operare, attraverso apposita convenzione, con imprese perché possano prelevare il materiale inerte e pulire gli alvei, ovviamente sotto il pubblico controllo, col sistema, cosìdetto, a e cioè senza alcun onere per la pubblica amministrazione.
di Vito Bordino per il Quotidiano l’Italiano
CATANZARO – “Il territorio calabrese ha una evidente e ben nota fragilità idrogeologica costituita dal dissesto idrogeologico ma anche dalle esondazioni sempre più frequenti delle acque fluviali.
Per inciso è doveroso prender atto che ancor di più la situazione è preoccupante per le <esondazioni> non più rare e spesso disastrose anche per effetto dei cambiamenti climatici. In particolare, infatti, il territorio calabrese ha una diffusa presenza di torrenti, fiumi e fiumare i cui alvei sono costantemente sovralluvionati.
Infatti il materiale inerte e di altro genere che si accumula sugli alvei ne innalza pericolosamente il livello con conseguenze di facili e frequenti esondazioni a volte purtroppo anche devastanti e che mettono a rischio la vita umana (spesso abbiamo contato vittime) oltre a notevoli danni ai terreni e agli edifici. E’ evidente che occorrano azioni periodiche di manutenzione degli alvei mantenendo sotto il livello di guardia la presenza di materiali. Ciò comporta un costo alquanto notevole di risorse pubbliche stante il gran numero di corsi d’acqua presenti nel territorio calabrese. Quindi una alternativa può essere di operare, attraverso apposita convenzione, con imprese perché possano prelevare il materiale inerte e pulire gli alvei, ovviamente sotto il pubblico controllo, col sistema, cosìdetto, a <compensazione> e cioè senza alcun onere per la pubblica amministrazione. Una apposita task forza, al posto della figura dell’ufficiale idraulico da tempo inesistente, si occuperebbe della vigilanza. Si otterrebbe il doppio risultato di pulizia e ribassamento degli alvei dei corsi d’acqua e nel contempo eliminare il prelievo abusivo degli inerti.
Nel contempo, con analogo sistema, si possono realizzare medie e piccole opere di presidio e di sistemazione degli argini fluviali. Quindi risparmio di risorse pubbliche e costante mantenimento dei corsi d’acqua sotto il livello di guardia. Sia pure in maniera sintetica ho espresso una idea che è frutto di lunghissima esperienza da funzionario tecnico al Genio Civile di Catanzaro. Ovviamente, anche per la rilevanza che riflette su tanti aspetti, tale idea/proposta necessita dei necessari approfondimenti tecnici e giuridici e se la si ritenesse valida può essere oggetto di una proposta di legge da sottoporre al Consiglio Regionale.”
Vito Bordino *
- Segretario Provinciale nCDU
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