Da Bergamo a Catanzaro, il ricordo di Bruno Bolchi il “Maciste” del calcio italiano

di Romano Scaramuzzino per il Quotidiano l’Italiano

BERGAMO – È dai tifosi dell’Atalanta a quelli del Catanzaro, il cordoglio unanime per la scomparsa di Bruno Bolchi, detto “Maciste”, soprannome datogli da Gianni Brera, insigne firma del giornalismo sportivo italiano.

Bolchi, nato a Milano il 21 febbraio 1940, è venuto a mancare nella notte di martedì 27 settembre scorso. Si trovava, “Maciste”, ricoverato presso una clinica di Firenze a causa dell’aggravarsi del suo stato di salute.

Anche gli uomini forti, dalla corporatura robusta (da qui l’appellativo donatogli da Brera, nda) devono cedere il passo all’ineluttabilità del corso della vita che, però, non puo’ cancellare il loro ricordo che rimarrà per sempre nei cuori di chi li ha conosciuti.

E Bolchi, di cuori, ne ha conquistati nella sua carriera di calciatore e allenatore di calcio italiano.

Si è spento all’età di 82anni, “Maciste”, ma la sua luce brilla e lo farà in modo costante, tra i tifosi della squadra bergamasca dell’Atalanta, dove Bolchi ha allenato nella stagione 1964-1965 e in quella del 1980, e tra i sostenitori del Catanzaro, team che ha condotto nel campionato di serie B 2004-2005.

Infatti, non pochi, sono gli omaggi che i tifosi di queste due squadre, ma non solo, gli stanno rendendo in queste ore anche tramite i canali social.

Centrocampista, ha esordito in serie A nella stagione 1957-1958, con la maglia dell’Inter, all’età di 18anni. Con questa squadra rimarrà per sei anni, conquistando anche lo scudetto 1962-1963, diventando il suo capitano a 21anni.

Nel 1961, è il primo calciatore ad apparire con le mitiche e indimenticabili figurine della Panini e per chi è di una certa generazione, rammenterà sicuramente il fascino di quell’epoca caratterizzata anche da questi album.

Dal 1963 in poi, Bolchi, giocherà con le squadre del Verona, dell’Atalanta e del Torino.

Da rammentare il suo esordio nella nazionale di calcio italiana nell’amichevole contro l’Inghilterra nel 1961, con il risultato finale di 2 a 3.

Da calciatore conclude la sua carriera con la Pro Patria, in serie C, nel campionato 1970-1971.

Da allenatore, inizia proprio con quest’ultima squadra la sua nuova professione nel mondo del calcio e con questo ruolo, Bruno Bolchi, porta in serie A il Bari, il Cesena, il Lecce e la Regina.

“Maciste” viveva da tempo a Pieve a Nievole, in provincia di Pistoia.

È lutto oggi, quindi, nel mondo del calcio italiano con questa certezza, però, che quella figurina mai si staccherà dall’album dei ricordi di chi ha conosciuto Bruno Bolchi, il “Maciste” del calcio italiano.

Romano Scaramuzzino