Tuesday, May 14, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


Danze Energetiche

Compriamo quasi tutta l’energia dall’estero, la domanda energetica è la prima voce cioè quella più onerosa che pesa sulle nostre tasche, dal gas russo (fino a quando Putin chiuderà i rubinetti) al nucleare francese.


di Nicola Mongiardo per il Quotidiano l’Italiano

Ad oltre un mese dall’inizio della guerra in Ucraina si fa sempre più concreta la possibilità che la Russia di Putin renda impossibile ai paesi europei (in testa Italia e Germania) l’approvvigionamento del gas e del petrolio. Il governo Draghi, in risposta a ciò, ha inviato Di Maio in Algeria prima e in Azerbaijan dopo con il compito di perorare la italica causa energetica. Mi viene in mente il famoso proverbio che recita: il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ebbene sì, andiamo a stringere legami e accordi con due paesi non esattamente in prima fila nel rispetto dei diritti umani, in Algeria si assiste a una stretta nei confronti di chi si batte per il riconoscimento dei diritti di omosessuali e lesbiche, con persone che finiscono in carcere dopo processi farsa, senza dimenticare il “bavaglio” messo alle televisioni e altri mass media. Questa è la prima nostra nuova nazione amica, poi c’è l’Azerbaijan, una dittatura “emergente” che ha approfittato del covid per diminuire drasticamente le libertà degli azeri. Purtroppo noi occidentali dall’animo buono siamo costretti a trattare con feroci dittatori in nome della politica energetica, che disdetta! Le tante belle parole, i discorsi strappalacrime di aspiranti statisti vanno a farsi benedire in nome della real- politik. Quando ero piccolo a scuola mi hanno insegnato il significato di “fabbisogno nazionale”, cioè ogni cosa (grano, oli vegetali, acqua, energia ecc.) che il nostro paese produce in rapporto alla domanda degli italiani (appunto il suo fabbisogno), quando non sei in grado di soddisfare la domanda interna dipendi dagli stati stranieri e qui iniziano i problemi.

Compriamo quasi tutta l’energia dall’estero, la domanda energetica è la prima voce cioè quella più onerosa che pesa sulle nostre tasche, dal gas russo (fino a quando Putin chiuderà i rubinetti) al nucleare francese.

Non vogliamo sul nostro sacro suolo le centrali atomiche e i rigassificatori perché pericolose, le pale eoliche e i pannelli solari occupano troppo spazio e deturpano il paesaggio, meglio rincorrere al dittatore di turno, turarsi il naso e stringere accordi molto costosi. Nessuno ha spiegato agli italiani che la bella vita ha un risvolto della medaglia fatta di centrali per produrre e distribuire la cara corrente elettrica.  Inglesi, francesi, americani, svizzeri e tanti altri popoli lo sanno molto bene che il benessere è direttamente proporzionale al consumo di energia, altrimenti noi italiani dovremmo entrare nell’ottica di uno stile di vita fatto di risparmio e sobrietà…cosa che mi desta molti dubbi considerando il fatto che anche i campanilisti anti tutto a fine mese pagano le bollette tra cui quella elettrica, e per andare a manifestare si spostano con mezzi che consumano benzina o diesel. Sarebbe il caso di iniziare finalmente a soddisfare i nostri bisogni nazionali pensando in piena autonomia, senza dipendere da altri, ma ciò implica una politica energetica e industriale seria e fattibile che a sua volta implica una classe politico-dirigenziale di livello capace di decidere con intelligenza e lungimiranza anche a costo di perdere qualche voto, che a sua volta implica un popolo istruito, consapevole di come funzioni la vita quotidiana senza farsi abbindolare da ideali modaioli frutto di qualche drink consumato su un comodo divano.

Nicola Mongiardo

Comments


Lascia un commento