Wednesday, May 15, 2024
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Eutanasia. Pro Vita & Famiglia: «Cinque Stelle vogliono negarci diritto di parola. Nostre affissioni legittime. Eutanasia non è un diritto».

Baldacci: “L’unica violenza è quella dell’eutanasia che vuole procurare la morte, andando di fatto a ledere le libertà altrui. In Parlamento si sta discutendo su questi temi ed è nostro diritto esprimere liberamente la nostra opinione e informare i cittadini! Non ci lasceremo imbavagliare da chi vuole imporre il proprio punto di vista come l’unico e il solo corretto”.


dalla Redazione Romana del Quotidiano l’Italiano

Santa Marinella – «Forse il Movimento 5 Stelle di Santa Marinella non sa che non esiste una legge sull’eutanasia, che è illegale in Italia. L’eutanasia, dunque, non è un diritto!» afferma Massimiliano Baldacci, referente del Circolo cittadino di Pro Vita & Famiglia.

«“Non eliminiamo il sofferente, alleviamo la sofferenza! #StopEutanasia #RestiamoUmani”. Le nostre affissioni, che riportano queste parole, sono state attaccate in modo pretestuoso e falso dal M5S che ci ha accusato di essere lesivi delle libertà individuali e aver affisso immagini violente, chiedendo alle autorità di intervenire. L’unica violenza è quella dell’eutanasia che vuole procurare la morte, andando di fatto a ledere le libertà altrui. In Parlamento si sta discutendo su questi temi ed è nostro diritto esprimere liberamente la nostra opinione e informare i cittadini! Non ci lasceremo imbavagliare da chi vuole imporre il proprio punto di vista come l’unico e il solo corretto», prosegue Baldacci.

I manifesti «che – aggiunge la nota – non violano nessuna legge e rispettano tutte le regole sulle pubbliche affissioni» mostrano una persona visibilmente malata e sofferente con sopra un pugno chiuso pronto a sopprimerla. «Abbiamo fatto vedere – precisa Baldacci – cosa succederebbe in caso di deriva dell’eutanasia nel nostro Paese. Rischiano di essere uccise come moscerini tantissime persone per le loro sofferenze, per l’età, la solitudine o la depressione. Non possiamo accettarlo – conclude la nota – e nelle affissioni proponiamo la nostra soluzione fatta di civiltà e umanità, ovvero “alleviare la sofferenza anziché eliminare il sofferente”».
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