Tuesday, March 19, 2024
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“i Catanzaresi” battono 2 a 0 Giovanni Petronio. Il GIP del Tribunale di Viterbo riconosce le ragioni e l’estraneità del giornalista e direttore Riccardo Colao. Gli episodi storici non sono suscettibili della protezione di nessun “copyright”

Quattro anni addietro sul numero di “novembre-dicembre 2019” della rivista “i Catanzaresi”, , in occasione della triste ricorrenza del tragico avvenimento del disastro ferroviario avvenuto il 23 dicembre del 1961 (deragliamento di una carrozza del treno delle Calabro-Lucane dal ponte della Fiumarella con più di 60 vittime), era stato pubblicato un servizio di “taglio giornalistico “(come confermato e riconosciuto nella sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Cialoni, del Tribunale di Viterbo), nel quale si ripercorrevano le tappe del triste evento. – Nulla a che vedere col fascicolo commemorativo del Petronio del tutto sconosciuto al direttore del periodico “i Catanzaresi” come alla redazione al vicedirettore Francesco Catania (anche lui inutilmente querelato ma estraneo “per Legge” alla vicenda poiché “non responsabile” del bimestrale) e al vastissimo pubblico che esula dai confini provinciali. Alla luce della decisione del GIP del Tribunale di Viterbo il Petronio (e chi lo ha assistito) non ha alcuna ragione di ritenere l’argomento “tragedia della Fiumarella del 23.12.1961” quale personale esclusiva riserva di analisti pubblicistica o di ricerca storica. La Storia e la rievocazione dei fatti (di qualsiasi fatto materialmente verificatosi) non è materia che possa sottostare al “copyright”; appartiene a chiunque voglia studiarla e renderla pubblica! Inoltre se in un contesto librario vengono pubblicati o ripresi “periodi letterari” a firma di altri autori nessuno può vietare ad altri di riprenderli e pubblicarli nelle stesse modalità. Il diritto d’autore tutela ciò che è frutto dell’ingegno dell’autore e non quello che l’autore stesso “a firma d’altri” inserisce nella sua pubblicazione.


di Furio Squartani – dalla Redazione Viterbese del Quotidiano l’Italiano

VITERBO – “i Catanzaresi” battono 2 a 0 il duo Petronio-Sacco. Archiviata la posizione del nostro direttore responsabile dall’ingiusta accusa di plagio nei riguardi di un’opera a lui del tutto sconosciuta. Duplice archiviazione delle denunce ipotizzate su fantasiose, inesistenti e improbabili accuse a firma del Giovanni Petronio assistito e rappresentato da Giuseppe Sacco. Accolte le tesi del collegio difensivo composto dagli avvocati Franco Orlando del Foro di Viterbo e Gian Paolo Stanizzi del Foro di Catanzaro.

La sentenza del Tribunale di Viterbo ribadendo quella già espressa al termine delle indagini con emissione del primo decreto di archiviazione disposto dalla Procura ha chiarito in maniera esemplare che non esistono i presupposti per quanto ipotizzato dalla parte presunta offesa.

I FATTI – Quattro anni addietro sul numero di “novembre-dicembre 2019” della rivista “i Catanzaresi”, in occasione della triste ricorrenza del tragico avvenimento del disastro ferroviario avvenuto il 23 dicembre del 1961 (deragliamento di una carrozza del treno delle Calabro-Lucane dal ponte della Fiumarella con più di 60 vittime), era stato pubblicato un servizio di “taglio giornalistico“ (come confermato e riconosciuto nella sentenza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari, dott.ssa Cialoni, del Tribunale di Viterbo), nel quale si ripercorrevano le tappe del triste evento.

Nel servizio, argomentato e completato grazie ai dati appurati dalla redazione del bimestrale “i Catanzaresi” consultando gli archivi dei quotidiani dell’epoca e con approfondimento nell’archivio elettronico realizzato nel 2011 (ove erano inseriti i risultati delle mostre pubbliche, del convegno e delle  iniziative culturali, atte a conservare la memoria dei fatti con testimonianza fornita da cittadini di Decollatura e documentate in più parti), grazie al consenso dello storico di Decollatura prof. Mario Gallo, già Preside, dirigente scolastico del locale Istituto d’Istruzione Superiore “Costanzo”, in occasione delle celebrazioni a ricordo del tragico evento.  

Nell’allestimento dell’articolo apparso su “i Catanzaresi” pertanto – come riconosciuto nel Primo e nel Secondo Decreto di archiviazione del GIP, che appone la parola fine alla pretesa del querelante soccombente per due volte si è ricorso, al fine di ricostruire, – con taglio giornalistico – la tragica vicenda, esclusivamente ai dati ed elementi e informazioni, immagini e testimonianze rintracciabili sia nel compact disk raccolto e fornito dal prof. Gallo che negli altri siti di ricerca storica.

Nulla a che vedere col fascicolo commemorativo del Petronio del tutto sconosciuto al direttore del periodico “i Catanzaresi” come alla redazione al vicedirettore Francesco Catania (anche lui inutilmente querelato ma estraneo “per Legge” alla vicenda poiché “non responsabile” del bimestrale) e al vastissimo pubblico che esula dai confini provinciali. Alla luce della decisione del GIP del Tribunale di Viterbo il Petronio (e chi lo ha assistito) non ha alcuna ragione di ritenere l’argomento “tragedia della Fiumarella del 23.12.1961” quale personale esclusiva riserva di analisti pubblicistica o di ricerca storica. La Storia e la rievocazione dei fatti (di qualsiasi fatto materialmente verificatosi) non è materia che possa sottostare al “copyright”; appartiene a chiunque voglia studiarla e renderla pubblica! Inoltre se in un contesto librario vengono pubblicati o ripresi “periodi letterari” a firma di altri autori nessuno può vietare a terzi ricercatori di riprenderli e pubblicarli nelle medesime modalità. Il diritto d’autore tutela ciò che è frutto dell’ingegno dell’autore e non quello che l’autore stesso “a firme altrui” inserisce – pur citandoli – nella propria ricerca.

Si chiude qui la surreale vicenda con la vittoria de “i Catanzaresi” e del suo direttore Riccardo Colao del tutto estranei alle accuse e alle pretese di risarcimenti del Petronio il quale ora avrà di che meditare.

Il GIP dott.ssa Rita Gialoni depositando le sue osservazioni ha stabilito l’estraneità da parte della rivista “i Catanzaresi” mentre sarà il Petronio a dover spiegare come mai pretende di avere ‘esclusiva su fatti documentati su più fonti e soprattutto come mai il suo testo è successivo alla pubblicazione dei dati storici riepilogati nell’archivio elettronico formatosi nel 2011 e cioé ben sei anni prima di aver consegnato alle stampe la sua ricerca.

ULTIMA RIFLESSIONE – Dato l’argomento sul quale è stata richiesta l’attenzione della Procura e il rispetto che si dovrebbe alle vittime di quella tragedia avvenuta nel lontano 23 dicembre del 1961, a sessant’anni dall’evento, ricondurre nelle aule di tribunale questioni che appartengono alla storia della Calabria e al dolore dei parenti, avrebbe dovuto far riflettere chi – senza motivo o ragione plausibile – ha portato la questione nelle aule di Giustizia con l’idea che avrebbe potuto suonare e che invece è tornato, – per ben due volte – con la coda tra le gambe, a casa… suonato.

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