Sunday, April 28, 2024
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Il Calderoli va controcorrente…

Il Ministro Calderoli e la legge “porcata”…. Cioè quella legge elettorale, in tal modo definita dal suo autore, che ha inferto un colpo decisivo alla nostra democrazia partecipativa limitando la sovranità popolare di scelta, con la nomina dei membri del Parlamento già prima delle elezioni, sofisticando il potere dei partiti e dei capobastone, che grati ne hanno mantenuto i caratteri distintivi…. ma non è finita qui e le porcate hanno avuto un seguito…

By L'Italiano , in Cronaca Italiana Editoriali In Evidenza Politica Italiana Rubriche , at 3 Febbraio 2024 Tag: , , , , ,

L’Opinione di Francesco Chiucchiurlotto dalla Redazione Politica per il Quotidiano l’Italiano

VITERBO – Certo che le occasioni per indignarsi, tanto per usare un eufemismo, non mancano mai di questi tempi: dall’italiana in ceppi medievali nella democratura ungherese di Orbàn, per aver menato  a due “nazifascisti” difesi dalla Polizia; il 30 all’ora di Bologna, una sciocchezza che fa girare tutti i motori in seconda marcia per ottenere vantaggi di certo inferiori ai disagi provocati; il ritorno in campo periodico e puntuale degli antiabortisti; i luoghi comuni insultanti su donne e gay, che fanno fare un sacco di soldi, ecc.

Per non parlare di cose tremende e drammatiche come le guerre, le stragi, le rovine, gli esodi, la disperazione e la morte, in rapida accelerazione.

Poi però ci si concentra, almeno provo a farlo, su qualcosa che non ci doveva più indignare perché già avvenuto e quindi noto ed evitabile, eppure oggi in piena recidiva: mi riferisco alla legge PORCATA del Ministro Calderoli.

Cioè quella legge elettorale, in tal modo definita dal suo autore, che ha inferto un colpo decisivo alla nostra democrazia partecipativa limitando la sovranità popolare di scelta, con la nomina dei membri del Parlamento già prima delle elezioni, sofisticando il potere dei partiti e dei capobastone, che grati ne hanno mantenuto i caratteri distintivi.

Stavolta Calderoli si occupa di montagna presentando un Disegno di Legge, DDL, che dopo anni di gestazione, di Stati Generali, di elaborazioni e proposte, doveva finalmente dare attuazione all’art.44, II comma, della Costituzione, che indica la tutela e la promozione delle zone montane.

Il titolo del DDLDisposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane”, contiene già il veleno che nel testo sarà abbondantemente sparso, a scapito di cosa? Ma dei monti dell’Appennino, perché se paragonati alle montagne delle Alpi per altimetria e pendenza, sarà difficile riconoscerli.

Alcuni mesi fa ho partecipato con una delegazione UNCEM ad un incontro con Calderoli nel suo ministero, su questi argomenti: ho trovato un uomo malato e malandato, e di questo me ne dispiaccio, ma anche arcigno, superbo, sprezzante, nei confronti di chi avanzava richieste, proposte, aggiustamenti, per una situazione di degrado e spopolamento ormai evidente, e di questo non posso che provare indignazione.

Nel DDL non c’è prevenzione al dissesto, alla siccità, agli incendi; né un adeguamento normativo sulla materia, che è concorrente con le Regioni; tantomeno il profilo di un ente montano unico che le Regioni possano adottare ed adattare.

Non ci sono risorse significative, ma quelle già stanziate e si introduce il credito d’imposta.

Poi arriva la PORCATA VERA, attraverso il trucco procedimentale del decreto attuativo, cioè quel che la legge conferisce al Governo per dettagliare “tecnicamente” alcuni punti, che per la loro complessità richiederebbero ulteriore tempo.

Dall’approvazione del DDL ci saranno 90 gg. per fissare i parametri altimetrici e le pendenze, ed altri 90 gg. per stilare l’elenco dei Comuni “riconosciuti” montani.

Quindi mentre il Parlamento approva norme programmatiche e norme di principio, specificando quasi in ognuno dei 23 artt., che sono senza oneri aggiuntivi alla finanza pubblica, sarà proprio Calderoli a decidere con i suoi parametri e ad esercitare un potere discrezionale che, espropriando la volontà del Parlamento, determinerà il futuro delle montagne e dei monti della Nazione.

Come? Ce lo dice l’art.7 comma 7 “Scuole di montagna”: ci sarà un altro decreto che individuerà le “disposizioni relative ai controlli ed al recupero del beneficio indebitamente fruito”, cambiano i parametri, cambiano i diritti, addio scuole non più di montagna! Ed il resto?

Eppure ci sono voluti 4 anni e 5 ministeri per farne un altro di elenco, quello attuativo della legge sui Piccoli Comuni, la 158/2017, e per ciascuno dei circa 5000 Comuni sappiamo le condizioni di spopolamento, di dissesto idrogeologico, crisi economica, estensione delle terre incolte e abbandonate, ecc. non bastava per salvare le zone interne e montane?.

La PORCATA si completa senza neanche tentare una razionalizzazione delle cosiddette Strategie che generosamente e confusamente da più parti si sono messe in campo: SMI, SNAI, ZES, Forestale, Green Communities, PNRR.

Addio monti sorgenti dalle acque ed elevati al cielo …”

Francesco Chiucchiurlotto *

*Francesco Chiucchiurlotto, laureato in Giurisprudenza. È stato Sindaco del Comune di Castiglione in Teverina (Viterbo) – Consigliere Nazionale dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia A.N.C.I.

Calderoli (Lega)

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