Milan Kundera lo scrittore della Primavera di Praga. “L’insostenibile leggerezza dell’essere” la sofferenza di una generazione”.
Il periodo storico è il 1968, il luogo è Praga. Assediata dagli aerei militari e dai carri armati russi, Praga non è più un luogo sicuro. Tomas, medico che lavora a Ginevra, incontra Tereza, una cameriera con ambizioni artistiche. Tomas è un uomo libero che instaura rapporti carnali con numerose donne. Si, Tereza cambierà il destino di Tomas al punto di condurlo ad una riflessione: “Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita sola e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future. E’ meglio stare con Tereza o rimanere solo?
di Giovanna Curone per il Quotidiano l’Italiano
“L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera (Praga 1 aprile 1929), è un libro introspettivo che analizza l’amore di Tomas e Tereza. Il periodo storico è il 1968, il luogo è Praga. Assediata dagli aerei militari e dai carri armati russi, Praga non è più un luogo sicuro. Tomas, medico che lavora a Ginevra, incontra Tereza, una cameriera con ambizioni artistiche. Tomas è un uomo libero che instaura rapporti carnali con numerose donne. Si, Tereza cambierà il destino di Tomas al punto di condurlo ad una riflessione: “Non si può mai sapere che cosa si deve volere perché si vive una vita sola e non si può né confrontarla con le proprie vite precedenti, né correggerla nelle vite future. E’ meglio stare con Tereza o rimanere solo?”. Tomas si accorge presto di essersi innamorato di Teresa al punto di divenirne geloso. Non vuole solo il suo corpo, desidera la sua anima. Forse è in questo il recondito significato del titolo: la leggerezza dell’essere in contrasto con la pesantezza a cui l’uomo non sa rinunciare. L’autore al riguardo parla della leggerezza a quanto scriveva Parmenide: “La pesantezza è il negativo, mentre la leggerezza è positiva”. Anche Tereza è gelosa e va a rovistare tra le carte di Tomas. In un cassetto trova le lettere delle sue amanti. Viene travolta dagli incubi a causa dei quali arriva a trafiggersi le unghie con degli spilli. Tra litigi causati dalla gelosia, Tereza ritorna da sola in una Praga ormai incatenata dalla repressione poliziesca. La donna, infatti, decide di fare la fotografa. Immortala gli invasori russi a piazza San Venceslao, consegna alla storia i volti dei giovani cecoslovacchi agitare le bandiere, mentre dalle torrette aperte dei blindati i soldati osservano arcigni quanto succede attorno a loro. Inevitabilmente Tereza viene arrestata e poi rilasciata, ma ormai è una persona schedata, spiata. I servizi segreti la pedinano. Tomas preoccupato per la sorte di Tereza decide di ritornare a Praga, dove viene interrogato dalla polizia a causa di una lettera inviata ad una rivista. La polizia lo consiglia di ritrattare ma lui rifiuta. Le conseguenze? Tomas non opererà più in ospedale, si dovrà accontentare di lavorare in un paese di campagna.
Ma la persecuzione continua e Tomas si vede costretto a firmare pezzi di elogio della Madre Russia. Tereza lo raggiunge mentre nel frattempo lui si adatta a volgere il lavoro di lavavetri. Nella quiete della campagna, lontani dalla tempesta che travolge la Cecoslovacchia, la coppia finisce per vivere in simbiosi con un grosso cane da pastore che chiamano Karenin in onore del libro di Leone Tolstoy. Karenin, come Tereza non ama i cambiamenti perché nella testa di un cane ogni cambiamento è un trauma. Karenin ama dormire con la coppia, esige la sua passeggiata, cosicché diviene l’orologio della loro vita. Relegato ad una vita rurale, Tomas, inguaribile donnaiolo non perde l’occasione di tradire Tereza. Di fronte alle rimostranze della compagna Tomas cerca di convincerla che l’amore e fare l’amore sono due cose diverse. Intanto, nel paese si è sparsa la voce che Tomas è un medico, così in barba alle autorità, lui riprende la sua professione. Tereza intanto si sente in colpa perché Tomas ha lasciato Zurigo, ma l’uomo la rassicura e dice di essere felice. Invitati ad una ballo Tereza balla con molti cavalieri, poi tutti rientrano nelle loro stanze. Tereza vede due letti accostati e una farfalla notturna che, spaventata comincia a girare per la camera. Il libro è una metafora sul disagio generazionale degli abitanti dell’Est Europa. Le loro paure come le loro incertezze dinnanzi ad una libertà che per molti anni ancora sarebbe rimasta una chimera. Tutt’ora, a distanza di molti anni, la figura di Milan Kundera risulta controversa. Nel 1975 lasciò Praga per stabilirsi a Parigi, dove tuttora risiede. Questa decisione fu accolta negativamente dai critici e dal governo cecoslovacco, che non solo proibì la pubblicazione dei suoi libri in patria ma gli tolse la cittadinanza. Solo di recente questi provvedimenti sono stati revocati.
Giovanna Curone
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