Friday, April 19, 2024
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Peste suina, Capolei (FI): Perché a Roma controlli nella “zona rossa” solo ai cacciatori?

L’ordinanza diramata dal Ministero della Salute su indicazione del commissario straordinario Angelo Ferrari, e ripresa dalla Regione Lazio, specifica che, per motivi di salute pubblica, nell’area tracciata è vietata l’attività venatoria di qualsiasi tipologia e le attività all’aperto svolte nelle aree agricole e naturali, quali, per citarne alcune, il mountain biking, il trekking, la pesca, e la raccolta dei funghi.


di Gianfranco Simmaco per il Quotidiano l’Italiano

ROMA – Fabio Capolei, consigliere regionale del Lazio e vicepresidente della commissione Sanità non ha dubbi: “Da mesi è stata istituita a Roma una “zona rossa” dopo la scoperta di un caso di peste suina africana nel territorio Nord Ovest della città.

L’ordinanza diramata dal Ministero della Salute su indicazione del commissario straordinario Angelo Ferrari, e ripresa dalla Regione Lazio, specifica che, per motivi di salute pubblica, nell’area tracciata è vietata l’attività venatoria di qualsiasi tipologia e le attività all’aperto svolte nelle aree agricole e naturali, quali, per citarne alcune, il mountain biking, il trekking, la pesca, e la raccolta dei funghi.

Alcune associazioni, tra cui il ‘Circolo Beccolungo Anlc’, però ci segnalano da tempo che solo i cacciatori hanno cessato l’attività perché soggetti a controlli, mentre tutti gli altri continuano regolarmente a frequentare le aree della zona rossa, come se niente fosse.

Perché Zingaretti non fa i controlli? In questo modo vengono di fatto bloccati solo i cacciatori perché sono gli unici a rispettare le norme.

Se il tema è la salute pubblica, nessuno dovrebbe essere soggetto a trattamenti di favore, e dunque nessuno dovrebbe accedere nell’area indicata nell’ordinanza. Vigileremo meglio su questa questione”.

Ha così concluso Fabio Capolei, consigliere regionale del Lazio e vicepresidente della commissione Sanità

Fabio Capolei
Testatina rossa

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