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Psychedelic del regista catanzarese Davide Cosco, film profetico che anticipa temi cari alla Chiesa che guarda al cambiamento, è in lizza per l’assegnazione del Premio Globo d’Oro

Il film per la regia del catanzarese Davide Cosco è stato segnalato alla Giuria del premio Globo d’Oro per l’edizione 2021. Il prestigioso riconoscimento patrocinato dalla Stampa Estera, ha ricevuto numerose richieste da parte del pubblico affinché questa opera abbia un riconoscimento ufficiale per la trattazione encomiabile dei tempi esposti e per l’ottima “manifattura” che propone sequenze suggestive e una storia realmente inedita quanto propositiva e costruttiva per il futuro della Chiesa Cattolica, del suo clero e di tutto il popolo dei fedeli.

By L'Italiano , in Cronaca Italiana Letteratura Rubriche Spettacolo , at 25 Maggio 2021 Tag: , , , , ,

di Dario Luzatto (dalla redazione romana)

Si parla molto in questi ultimi tempi di immensi cambiamenti e aperture verso un processo ecumenico e di secolarizzazione della sfera ecclesiastica. Le ordinazioni sacerdotali sono sempre di più ridotte e i dati in Italia e nel mondo sono preoccupanti in merito alle modalità di diffusione della fede e, soprattutto, al numero di coloro che garantiscono il proprio servizio di evangelizzazione. Papa Francesco sta molto favorendo un processo di cambiamento e innovazione dall’interno, di dialogo e di inclusione anche con visioni divergenti dal mondo cattolico, ponendo tematiche di interesse universale e mettendo in luce la figura della donna nel solco dell’esempio di Maria, la Madre che “nel suo cuore sistemava ogni cosa con amore”. Il Santo Padre ha di recente sottolineato l’importanza della figura femminile anche all’interno della dimensione ecclesiastica, facendo comprendere chiaramente che la donna dovrà essere valorizzata attivamente e da protagonista anche nei ruoli determinanti e decisionali. Enrico Letta ha proprio in questi giorni parlato positivamente del sacerdozio femminile, nell’ottica di un allargamento dei diritti sociali e umani. La politica ha tante volte manifestato la propria disponibilità, ma a memoria storica, a parte la revisione dei Patti Lateranensi del 1984, non ha saputo conciliare la nuova esigenza contemporanea e la crescente richiesta di dialogo che arriva da mondi variegati, mettendo in atto una serie di riforme e di provvedimenti concreti tesi a rendere la fede uno strumento di crescita laica, umana oltre che religiosa. Si è spesso riempita la bocca di intenzioni, di intendimenti, di promesse, senza riuscire ad interpretare una concreta istanza sociale di rinnovamento e di scambio costruttivo.

E tante volte è stata l’arte a doversi sostituire alla politica, l’arte del Novecento con tutte le sue rivoluzioni e mutamenti, la pittura con la sua energia creativa, la musica con le sue denunce, la letteratura con la sua visione e lungimiranza, a dover colmare dei vuoti e dei percorsi di larghe dubbianze e di emancipazione intellettuale. Il cinema in primis. Il cinema che ha saputo spesso prevedere dei cambiamenti, riuscendo a comprendere quella necessità dell’uomo moderno di mettere al centro l’esistenzialismo e un viaggio fatto di ricerca.

Restando nello specifico sul ruolo della donna all’interno della Chiesa è da evidenziare di recente l’uscita del film Psychedelic del giovane regista Davide Cosco, visibile su Amazon Prime Video, che pone proprio l’attenzione sul sacerdozio femminile. L’autore ha sottolineato la chiave di lettura non antidogmatica e la finzione cinematografica per giungere alla connotazione di una Chiesa Donna in quanto ad aperture, a capacità di saper leggere e accogliere le avversità, a propensione naturale all’amore e al donarsi. Il sacerdote magistralmente inquadrato dal regista nella sua opera prima è autenticamente una figura moderna della cristianità, capace di porsi domande, di scavare in profondità, di rappresentare uno scenario in cui la diversità, gli ultimi, anche le altre professioni di fede non vengono viste come un nemico, ma come una occasione. La cornice del film è quella della spiritualità, dello studio antropologico dell’uomo, del teatro, della numerologia, della filosofia, della simbologia, della propensione escatologica, di una fenomenologia della spiritualità. Ne esce un lavoro di grande forza emotiva e di grande ricchezza di contenuti. Differentemente ad una diffusa retorica omologante, Cosco ha avuto il coraggio e l’originalità di porre un tema prima di altri e con una consapevolezza non finita ma dialogante e collaborativa al percorso di crescita che è del singolo, in una idea di unità. Tutto questo è avvenuto nel cuore di una Basilica romana che ha accolto il suo lavoro e nel sostegno anche di una comunità ecclesiastica che ha guardato a questa scelta artistica come un motivo illuminante da cui trarre stimolo e materia di discussione. Sono fatti ed elementi non da poco e non certo ricorrenti nell’analisi di un lavoro cinematografico. Diversi teologi e vaticanisti, insieme a critici cinematografici hanno manifestato grande considerazione per il film Psychedelic, così come il pubblico, anche estero, che sta fruendo davvero numeroso il film. Differentemente ai buoni propositi e a quelli che somigliano molto a spot elettorali, dobbiamo registrare invece una certa ritrosia e poco coraggio a promuovere la bellezza e il messaggio profondo di questo film di chi dovrebbe essere deputato alla promozione cinematografica. In Italia c’è tante volte un distacco da temi complessi e che pongono grandi interrogativi. E’ più semplice premiare e riconoscersi, con tutto il rispetto, in film fotocopia leggeri e che non vanno oltre certi limiti borghesi e intrisi troppe volte di retorica e ipocrisia o che si autoproclamano a capolavori per spinte di parte. Siamo sicuri, come è già accaduto con altri grandi autori italiani, che un mondo della cultura libero, che non ragiona con i cliché efferatamente poco obiettivi, insieme alla stampa estera ed alla critica sapranno dare il giusto merito e la giusta visibilità ad un film davvero coinvolgente ed entusiasmante. Siamo certi che questo e i prossimi lavori sapranno rendere merito ad un giovane autore italiano di grande spessore e notevole coraggio creativo. E che ci saranno, come d’altronde sta avvenendo, tantissimi che sapranno inquadrarne il messaggio straordinario. 

Altri, probabilmente, proveranno un certo imbarazzo a non aver offerto il giusto riconoscimento ad una delle opere prime cinematografiche più belle degli ultimi anni e che ha saputo anticipare i tempi in maniera quasi profetica.

Il film per la regia del catanzarese Davide Cosco è stato segnalato alla Giuria del premio Globo d’Oro per l’edizione 2021. Il prestigioso riconoscimento patrocinato dalla Stampa Estera, ha ricevuto numerose richieste da parte del pubblico affinché questa opera abbia un riconoscimento ufficiale per la trattazione encomiabile dei tempi esposti e per l’ottima “manifattura” che propone sequenze suggestive e una storia realmente inedita quanto propositiva e costruttiva per il futuro della Chiesa Cattolica, del suo clero e di tutto il popolo dei fedeli.

Giunge infatti notizia che sia Sua Santità, il papa Emerito Benedetto XVI, che Papa Francesco, abbiano avuto modo di poterlo visionare privatamente nelle loro rispettive residenze abituali e che ne siano rimasti particolarmente colpiti.

Dario Luzatto

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