“Storia di un uomo magro” liberamente tratto da La Ghianda è una Ciliegia” di Giacomo Mameli, scritto, diretto e interpretato da Paolo Floris
racconta le vicende di Vittorio Palmas, contadino sardo e soldato reduce dalla seconda guerra mondiale. Vittorio è un uomo magro. Magro ma non troppo magro per imbracciare un fucile e partire per fare la guerra; non troppo magro per lavorare, da schiavo, in una fabbrica tedesca; magro, ma non troppo magro, perché la sua storia finisca nel forno crematorio di un campo di concentramento. Resterà vivo per due chili.
di Nicola Colao per il Quotidiano l’Italiano
ROMA – Sarà in scena domenica 29 gennaio al Teatro di Villa Lazzaroni lo spettacolo STORIA DI UN UOMO MAGRO scritto, diretto e interpretato da Paolo Floris e liberamente tratto da LA GHIANDA È UNA CILIEGIA di Giacomo Mameli.
Storia di un uomo magro racconta le vicende di Vittorio Palmas, contadino sardo e soldato reduce dalla seconda guerra mondiale. Vittorio è un uomo magro. Magro ma non troppo magro per imbracciare un fucile e partire per fare la guerra; non troppo magro per lavorare, da schiavo, in una fabbrica tedesca; magro, ma non troppo magro, perché la sua storia finisca nel forno crematorio di un campo di concentramento. Resterà vivo per due chili.
Tratto dal romanzo La ghianda è una ciliegia, il racconto di Paolo Floris, frutto del suo incontro con Ascanio Celestini e Giacomo Mameli, riporta alla luce i ricordi di Vittorio. Con una narrazione leggera, che non risparmia gli orrori del nazi-fascismo, la vita del soldato sardo diventa, sul palco, il simbolo di tanti uomini comuni che la violenza della guerra ha trasformato in eroi. La memoria rimane se viene raccontata: così ha fatto Vittorio Palmas, così ha fatto Giacomo Mameli attraverso il suo libro e così ha fatto, tramite il palcoscenico, Paolo Floris.
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