Thursday, May 16, 2024
Quotidiano Nazionale Indipendente


71° edizione del Ravello Festival, diretto da Alessio Vlad. I due pianisti fra le stelle più lucenti del firmamento jazzistico: virtuosi ma dall’anima fortemente melodica, entrambi attingono ai vividi bagliori dell’immaginazione, al rigore della costruzione, alla meraviglia di uno stile esecutivo memore della lezione di grandi Maestri dello strumento come Jaki Byard, Martial Solal, Bebo Valdès e McCoy Tyner.

di Vittorio Pio per il Quotidiano l’Italiano RAVELLO – Esiti ragguardevoli per l’incontro di cartello fra Stefano Bollani e Gonzalo…


di Vittorio Pio per il Quotidiano l’Italiano

RAVELLO – Esiti ragguardevoli per l’incontro di cartello fra Stefano Bollani e Gonzalo Rubalcaba, primizia della settimana del Jazz in corso di svolgimento alla 71° edizione del Ravello Festival, diretto da Alessio Vlad. I due pianisti sono due fra le stelle più lucenti del firmamento jazzistico: virtuosi ma dall’anima fortemente melodica, entrambi attingono ai vividi bagliori dell’immaginazione, al rigore della costruzione, alla meraviglia di uno stile esecutivo memore della lezione di grandi Maestri dello strumento come Jaki Byard, Martial Solal, Bebo Valdès e McCoy Tyner.

Ma una delle matrici che li accomuna in maniera oggettiva e è quella monkiana, con la poesia obliqua, distillata e notturna delle linee melodiche reinventate alla radice, l’inappagato scandaglio armonico, il senso geometrico dello spazio, la pienezza del connubio suono-silenzio. Il loro programma è stato molto stimolante: all’inizio due recuperi dal loro ben assortito repertorio (“Joan” e “Il Barbone di Siviglia”ognuno da i titoli che gli sono possibili- ha chiosato scherzosamente il nostro), sottolineando quel clima leggero e frizzante in cui poco dopo, Bollani annunciava una possibile sorpresa rispetto ai temi personali, ovvero qualcosa scritto insieme: l’aria è stata sferzata dall’inconfondibile melodia di “Reginella”, resa in forma di soave ballad, seguita da spot in solitario alternati a una cartolina dal prediletto Sudamerica (“Samba de Uma Nota So” di Tom Jobim e Lagrimas Negras, un classico bolero-son reso celebre negli anni dalle versioni di Omara Portuondo, Compay Segundo e lo stesso Valdès), preludio al gran finale con il titanico omaggio a Duke Ellington nel denso e percussivo “Caravan”, co-firmato dal portoricano Juan Tizol, ed infine come secondo bis di un pubblico ai limiti dell’estasi il sofisticato “Blue Bossa”, uno dei pezzi forti del repertorio del mai troppo lodato sassofonista Joe Henderson, esaltato dalla naturale acustica perfetta del belvedere di Villa Rufolo, scenario di incomparabile bellezza per questo esaltante rendez-vous in costiera amalfitana.

Da segnalare nel prosieguo dell’estate dei due artisti le date calabresi che vedranno protagonisti ancora in duo dapprima Bollani con l’indiano Trilok Gurtu, tra i massimi rappresentanti nella storia delle percussioni in un incontro senza rete, (per Armonie d’Arte Festival, il 19 Agosto presso il Parco Scolacium a Roccelletta di Borgia) e poi Rubalcaba in un inedito per quanto stimolante incontro con il sassofonista francese Pierrick Pedron (8 settembre a Catanzaro, Chiostro dell’Osservanza), a supporto dell’entusiasmante album omonimo, pubblicato da poche settimane.

Vittorio Pio

Bollani & Rubalcaba – ph Kidea 13
Bollani & Rubalcaba – ph Kidea 13
Bollani & Rubalcaba – ph Kidea 13

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