Calcio – Serie B. Derby delle Isole, vince il Cagliari sul Palermo. Per colpa di “Valeri” e di La Padula
Il direttore di gara si rivela il solito “problema” dei rosanero. E quando si gioca in undici contro dodici è difficile poter sperare di uscire indenni dallo Unipolm Domus. Perdere a Cagliari ci sta, ma quel che ci rode è che a decidere sul risultato non sono le prodezze dei giocatori ma le cavolate dell’arbitro.
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano
CAGLIARI – Un bel Palermo bloccato all’Unipolm Domus più che dal Cagliari (e dal fortissimo Lapadula) dal “solito” Valeri che, ogni volta che dirige il Cagliari contro il Palermo ne combina di cotte e di crude.
Di precedenti “imbarazzanti” che confermano l’”astio” dell’arbitro romano nei confronti del Palermo sono diversi; ne cito solo due: il primo, un Cagliari-Palermo, allora allenato da Gasperini, in cui Valeri arbitra a senso unico, forse perché “Il Gasp” è troppo agitato in panchina e non gliele manda certo a dire. Il Palermo, che lotta disperatamente per la salvezza, è in vantaggio e il Cagliari non sembra in grado di agguantare il pareggio, finché non interviene (a sproposito) Valeri che inverte una rimessa laterale, assegnandola al Cagliari. Da lì parte l’azione, che consente al Cagliari di pareggiare e a Gasperini di… scatenarsi: “il Gasp” entra come un a furia in campo come volesse… picchiare l’arbitro. Risultato: rosso per Gasperini, Palermo in dieci e Cagliari che alla fine vince la partita.
Il secondo: finale Coppa Primavera Palermo-Juventus; il Palermo domina ma ad arbitrare c’è Valeri che si inventa letteralmente un calcio di rigore per i bianconeri e, poco dopo, chiude entrambi gli occhi su un fallo subito da Nino La Gumina, il bomber- goleador di quel torneo.
E sono due e, con la “prodezza, di oggi, tre, perché il Palermo fino all’ennesimo strafalcione di Valeri non dico che sta dominando la partita ma di certo la controlla egregiamente e dà mostra di potere accelerare e vincerla alla prima occasione utile. Che, ahimè, capita, invece, all’ineffabile fischietto romano, che, dopo avere ammonito a fine primo tempo Marconi per un banalissimo fallo di gioco, lo butta fuori a inizio ripresa (55’), anche se stavolta, sia pure più per sfortuna che per frenesia, il fallo c’è.
Palermo, in dieci e la partita che cambia; il Cagliari pressa e otto minuti dopo, passa in vantaggio (il pareggio rossoblù era nato dopo una fallo laterale e colossale dormita dell’intera difesa rosanero; tocco al centro di Nadez e Dejola solo soletto trafigge Pigliacelli) con una prodezza balistica di Lapadula (20° gol della stagione) che, pressato dall’acciaccato Nedelceauru, si gira come un ghepardo e dalla lunetta scocca un diagonale a filo d’erba, che si insacca nell’angolino alla sinistra di Pigliacelli.
Cagliari in vantaggio e Palermo che non si rassegna, ci prova pure ma lì davanti oggi non c’è il suo bomber Brunori (che sconta la sua giornata di squalifica) e il duo Soleri-Vido (subentrato al 72’ all’ottimo Verre) fa quel che può, si batte generosamente ma il Cagliari non cerca neppure il terzo gol, si accontenta e, così, la partita finisce là dove l’hanno indirizzata le “prodezze” in serie di Valeri. Il quale, poco dopo l’esplulsione di Marconi, ha… l’occasione di di mostrare che non è prevenuto nei confronti del Palermo perché Dossena, già ammonito, travolge da tergo Soleri: sarebbe doppia ammonizione e, quindi, rosso per Dossena, ma lui, l’arbitro romano, non batte ciglio
In panca, dalle parti del Cagliari, c’è un vecchio saggio che la sa lunga e riesce a risuscitare i morti: prima del suo avvento, il Cagliari era undicesimo e languiva più nella zona play out che in quella dei play off; oggi il Cagliari è quarto e se la giocherà fino all’ultimo per far sua quella terza ed ultima poltrona per sedere, l’anno prossimo, in Serie A. Ranieri, dopo il vantagggio dei suoi, predica calma e gesso, non fa sbilanciare la squadra, tant’è che la prima mossa è la sostituzione di Dossena, appena “risparmiato” da Valeri.
Perdere a Cagliari ci sta, ma quel che ci rode è che a decidere sul risultato non sono le prodezze dei giocatori ma le cavolate dell’arbitro.
Ma basta pensare negativo e occhi e cuore rivolti all’ultima di campionato, venerdì sera al “Barbera”, che registrerà di certo il nuovo record stagionale di presenze perché arriva il Brescia, che per non affogare e precipitare in Serie C “deve” far punti a Palermo. Da sportivi, ancor prima che da tifosi, ci auguriamo che almeno stavolta Rocchi designi un arbitro all’altezza e, soprattutto, senza “precedenti” imbarazzanti, né da una parte e neanche dall’altra. Il Brescia, tra l’altro, è l’ex squadra di Corini, l’allenatore che, quattro anni fa, lo riportò in Serie A, ma Cellino, per… ringraziarlo, a metà campionato lo licenziò. Salvo richiamarlo la stagione scorsa per tentare la risalita ai play off, persa in semifinale contro il Monza.
Tutto questo per spiegare come sarà rovente venerdì sera l’atmosfera nel fortino rosanero del “Barbera”: si prevede l’ennesimo sold out dello Stadio e contiamo pure sulla sacrosanta voglia di rivalsa di Corini nei confronti dell’ingrato, vulcanico presidente bresciano.
IL TABELLINO
CAGLIARI (3-4-1-2): Radunovic; Dossena (67′ Obert), Deiola (75′ Kourfalidis), Goldaniga; Zappa (67′ Di Pardo), Makoumbou, Nandez (75′ Rog), Azzi; Mancosu (83′ Lella); Pavoletti, Lapadula. A disp.: Aresti, Lolic, Viola, Millico, Barreca, Luvumbo. All. Ranieri.
PALERMO (3-5-2): Pigliacelli; Mateju (72′ Valente), Nedelcearu, Marconi; Buttaro, Segre, Gomes (82′ Damiani), Verre (72′ Vido), Sala (72′ Aurelio); Soleri, Tutino (59′ Bettella). A disp.: Massolo, Grotta, Graves, Orihuela, Stulac, Saric, Broh. All. Corini.
ARBITRO: Valeri di Roma 2 (Vivenzi-Galetto)
MARCATORI: 15′ Segre, 24′ Deiola, 64′ Lapadula
NOTE: Ammoniti: Zappa, Dossena, Lella (C), Mateju, Marconi (P). Espulsi: al 56′ Marconi (P) per doppia ammonizione.
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