Calcio – Serie B. Le Aquile Palermitane ghermiscono il parmigiano reggiano e tornano in Trinacria col tris di punti!
Grande impresa della compagine allenata da mister Corini che travolge la Reggiana e s’invola nel gruppo di testa
di Benvenuto Caminiti per il Quotidiano l’Italiano
REGGIO EMILIA – Il Palermo si riscatta alla grande al “Città del Tricolore” di Reggio Emilia contro una Reggiana battagliera, che debutta in casa e vuol fare la sua figura anche davanti ad una papabile candidata alla promozione in A come i rosanero.
Una partita avvincente perchè i ragazzi di Nesta sono aggressivi e giocano con spavalderia e trame di attacco tutt’altro che scontate, solo che di fronte hanno un Palermo riveduto e corretto rispetto a quello abulico e senza la necessaria rabbia agonistica, indispensabile, specie in serie B, se si vuol vincere qualsiasi partita contro qualsiasi avversario.
Corini, reduce da una rovente conferenza prepartita, nella quale è sbottato contro certi giornalisti che sanno solo estremizzare, anzi sanno solo “rompere le scatole”, ha inserito subito nella fatidica fascia sinistra, rimasta “orfana” da quando Sala è salpato per altri lidi, il neo acquisto Lund, che si è subito mostrato a suo agio, come se su quella fascia … ci fosse nato.
Ed è stato , infatti, lui, il danesino che da meno di una settimana veste di rosa, che con un suo improvviso inserimento, al 7’ di gioco, ha raccollto un invito rasoterra dalla bandierina di Insigne e ha colpito al volo di sinistro. Nella mischia, che gli si era formata davanti, Bardi si è visto arrivare un autentico proiettile. Si è buttato e ha respinto corto come ha potuto: sul suo rinvio, il tap-in di Lucioni e palla che oltrepassa la linea fatale, malgrado il disperato tentativo di respinta di Pettinari. Palla chiaramente in rete ( anche se c’è voluta la conferma del Var) e vantaggio rosanero.
Meritato?
E chi può dirlo, se è passato così poco tempo dal fischio d’inizio.
Dirò solo che la Reggiana di Nesta ha reagito come morsa da tarantola, ha attaccato con furia ma anche con schemi belli a vedersi ed efficaci, che l’hanno portata un paio di volte al tiro con Girma (diagonale sinistro deviato in angolo da Pigliacelli e, dopo corner, colpo di testa di Rozzio, appena sopra la traversa). Ma, attaccando furiosamente, fatale che si sbilanciasse e, così, a fine primo tempo, su una verticalizzazione del generoso e mai domo Di Mariano, Segre, che è un incursionista per vocazione, si trovasse solo davanti a Bardi pronto a trafiggerlo per il radddoppio rosanero… Solo che, al limite dell’area di rigore, lo falciava, da ultimo uomo, Marcandalli, e il bravo e sempre lucido Tremolada di Monza, non poteva esimersi dal mostrargli il cartellino rosso..
Palermo in vantaggio di un gol e con un uomo in più, all’intervallo. E cosa mai di meglio, alla vigilia, noi tifosi o semplici simpatizzanti dei colori rosanero, potevamo augurarci?
Ma il calcio, però, come tutti sanno, è un prisma dalle mille facce e, ogni volta, te ne mostra una che non è mai quella giusta. E al Palermo, ieri sera, appena iniziata la ripresa, ha mostrato la faccia di chi i giochi ormai li aveva fatti e, quindi, poteva vivere di rendita.
Insomma, rientrava in campo un Palermo molle, distratto e svogliato, che lasciava il pallino del gioco ai furibondi granata di Nesta, che , pur rischiando ancor di più di sbilanciarsi e beccare il secondo gol in ripartenza, attaccavano a tutto spiano… Come se in vantaggio numerico ci fossero loro e non i rosanero… E al 63’ il subentrato Lanini (vecchio pallino rosanero sempre cercato negli anni passati ma mai trovato) ribatteva di destro in rete un cross a rientrare di Nardi… ed era l’incredibile ( e inaccettabile) pareggio granata.
Che durava solo otto minuti perché, sulla spinta rabbiosa di Lucioni, il Palermo si scuoteva, riacciuffava le redini del gioco e mostrava finalmente quella “cazzimma” che mister Corini, sin dalla prima parita sulla panchina rosanero, cerca di trasmettere alla sua squadra.
Ed è ancora una volta il guerriero di questa squadra, ovvero il palermitanissimo Di Mariano, a crossare per la testa dell’irrompente Segre la palla del nuovo vantaggio: un bel gol, una trama fitta e avvolgente, una di quelle che, se fosse stata possibile al San Nicola di Bari, anche quellla partita l’avremmo vinta.
Reggiana al tappeto, anche se mai doma, perché ci provava ancora, ma ormai gli ormeggi erano stati tirati a mille e il Palermo era in pieno controllo e , con i cambi nel frattempo operati da Corini, anche in completo domminio territoriale della partita. Con l’ingresso in campo di Aurelio, al posto di Lund, che aveva bisogno di tirare il fiato dopo aver sprintato per oltre settanta minuti, e del nuovo acquisto, lo scozzese, ringhiante Henderson, al posto del “vorrei ma non posso”, il giovanissimo, talentuoso ma poco incisivo Vasic, il Palermo ritrovava gambe e vigore e si impadroniva della metacampo granata, non consentendo più ai ragazzi di Nesta il minimo affondo in contropiede. Anzi, era il Palermo che poteva triplicare prima con Brunori (alta e goffa la sua conlusione da due passi) e poi con Mateju, che si era sganciato e si era trovata quasi spalancata la porta difesa da Bardi.. Solo che lui è un difensore e la freddezza del tiro semplice e dritto non rientra nelle sue competenze. Così sparava alto sulla traversa e poi si metteva le mani in faccia per la… vergogna.
Se ieri c’è stata una nota stonata, quella è la prestazione incolore (eufemismo) di capitan Brunori, che, oltre a sbagliare in modo balordo le occasionei avute, è sembrato avulso dal gioco, come non stesse bene, come non avesse voglia, lui che per il Palermo darebbe anche l’ultima goccia di sangue. Certo è che, a furia di sprecare occasioni, per la legge non scritta del calcio, se ne sbagli troppi, alla fine il gol lo becchi tu. E così, in pieno recupero – era il 91’- Corini si è finalmente deciso di sostituire il capitano, che è uscito a testa bassa e non lo abbiamo visto ( ma possiamo sbagliarci), uscendo, salutare il mister. Gli è subentrato Soleri, ovvero colui che da due anni subentra a Brunori e da due anni segna il gol decisivo : di solito gli bastano pochi minuti, e ieri gliene sono serviti appena quattro, e di testa, avvitandosi come un cobra, su cross di Valente (anch’egli dall’80’ subentrato a Di Mariano) ha trafitto Bardi nell’angolino basso alla sua sinistra. Era il 3-1 per il Palermo e la pagina del suo pronto riscatto scritta a chiare e forti lettere: il Palermo c’è, il Palermo è vivo, il Palermo si è ulteriormente rafforzato con Henderson e , da domani, con Di Francesco e, quindi, ogni ambizione, anche la massima (quella di vincere il campionato) non è un’utopia ma la realizzazione di un traguardo saggiamente programmato.
Il prossimo impegno – il primo tra le mura amiche – contro il già in grandi difficoltà (zero punti, zero gol in due partite) e per la prima volta nella sua storia in B, Feralpisalò, non sarà da prendere sottogamba: di solito queste squadre con poco appeal arrivano al Barbera e fanno la partita della vita. Quindi, ragazzi, attenzione: seguite tutti l’esempio di Lucioni… E prendetevi i tre punti!
IL TABELLINO DI REGGIANA – PALERMO
REGGIANA (4-3-1-2): Bardi; Libutti, Rozzio, Marcandalli, Pieragnolo (80′ Nardi); Portanova (61′ Lanini), Kabashi, Bianco; Girma (61′ Varela), Vergara (44′ Romagna); Pettinari (80′ Fiamozzi). A disp.: Satalino, Sposito, Sampirisi, Cavalini, Cigarini, Shaibu. All. Nesta.
PALERMO (4-3-3): Pigliacelli; Mateju, Lucioni, Ceccaroni, Lund (72′ Aurelio); Vasic (72′ Henderson), Gomes, Segre (91′ Stulac); Insigne, Brunori (91′ Soleri), Di Mariano (80′ Valente). A disp.: Desplanches, Nespola, Graves, Nedelcearu, Marconi, Damiani, Mancuso. All. Corini.
ARBITRO: Tremolada di Monza (Dei Giudici-F. Longo)
MARCATORI: 7′ Lucioni, 63′ Lanini, 71′ Segre, 95′ Soleri
NOTE: Ammoniti: Rozzio, Romagna, Kabashi (R). Espulsi: al 42′ Marcandalli (R) per fallo da ultimo uomo
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