Tuesday, May 14, 2024
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Catanzaro: il Consigliere Comunale Riccio rivela: “Ombre grosse sulla gestione comunale”

Se davvero Fiorita non ha consultato la sua maggioranza prima di emanare un atto, magari erano “panni sporchi” da lavare in casa, perché nell’uno e nell’altro caso la figura del sindaco ne esce fortemente indebolita anche nell’esercizio delle sue prerogative.


di Pasquale Talarico per il Quotidiano l’Italiano (dalla Redazione Catanzarese)

CATANZARO – Il Consigliere Comunale Eugenio Riccio è instancabile nella sua opera demolitoria nei riguardi di un “sindaco” privo di maggioranza politica e preda di una maggioranza virtuale che lo sostiene. Metaforicamente portato a spasso al guinzaglio da chi e a chi non può dir di “no”, Fiorita, alias “il primo cittadino ridens” corre sempre di più verso il baratro delle nuove elezioni.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del consigliere Eugenio Riccio che dall’opposizione prova a spiegare quel che sta accadendo e ciò che accadrà nei prossimi giorni dopo la chiusura definitiva delle festività natalizie e di nuovo anno.

Conoscere i meccanismi della politica serve soprattutto a difendersi non dai “nemici” quali possono essere gli avversari che legittimamente fanno opposizione, ma dal fuoco amico di chi, nel momento in cui qualche interesse particolare viene toccato, è pronto a sparare un po’ di qua e un po’ di là facendo finta di mancare il vero obiettivo.

Non entro nel merito dell’ordinanza sulla Movida, perché un’ordinanza  scontenta sempre qualcuno o più di qualcuno, ma resta,  che, lo dico a vantaggio dei colleghi che hanno firmato i precedenti comunicati, un provvedimento restrittivo della sfera giuridica del destinatario con cui la pubblica amministrazione, a seguito di una scelta discrezionale o di un accertamento, impone nuovi obblighi giuridici al destinatari e Il sindaco, quale ufficiale del Governo, adotta, con atto motivato provvedimenti anche contingibili e urgenti nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento, al fine di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana.

Questo per dire che non c’è l’obbligo di alcuna concertazione con chicchessia affinché un sindaco emani un’ordinanza, salvo che, ma questo lo sanno le segrete di Palazzo De Nobili, Fiorita non sia un sindaco “commissariato” da una maggioranza che vuole fargli sentire il fiato sul collo ed è disposta a “barattare” il buon governo della città con mezz’ora in più o in meno.

Se davvero Fiorita non ha consultato la sua maggioranza prima di emanare un atto, magari erano “panni sporchi” da lavare in casa, perché nell’uno e nell’altro caso la figura del sindaco ne esce fortemente indebolita anche nell’esercizio delle sue prerogative.

Detto ciò però c’è una cosa che più di tutti mi preme sottolineare. la sicurezza non è una cosa che nasce dal nulla, è un processo condiviso di scelte, professionali, di vita e politiche appunto, che non ha orari come i turni di lavoro

Capisco che taluni consiglieri, per scelta o per mestiere, entrambe cose legittime, abbiano un concetto un po’ limitato e distorto della scurezza, poiché se non esistesse chi rende insicure le comunità non avrebbero motivo di esistere ad esempio gli avvocati. La sicurezza è una cosa che riguarda tutti, per la propria parte H24.

E allora mi chiedo, perché concentrarsi su una incolpevole dottoressa Marinella Giordano, data in pasto durante la campagna elettorale, come la svolta di un’amministrazione che sulla sicurezza ha saputo solo propagandare un sindaco della notte che forse, a causa del malfunzionamento dell’illuminazione pubblica, deve essersi confuso con il buio?

La dottoressa Giordano e il dottore Lazzaro sono stati, secondo Fiorita il passe-partout per aprire le porte del ballottaggio. Può essere e se ne è convinto lui, chi siamo noi per disilluderlo. Ma l’autorità di sicurezza in una città è il sindaco nessun altro. O forse pensava il buon Fiorita, che ancora raccoglie ciò che Abramo ha seminato, che essere primo cittadino significava solo  fare rappresentanza?

Temo, solo perché a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia mai che l’ipotesi iniziale, di chi spara alla cieca fingendo di non vedere il vero obiettivo, non sia così peregrina.

Ho come l’impressione, che da uomo prima che da politico, spero sia smentita nei fatti, che non avendo il coraggio di ammettere un fallimento politico, si metta all’angolo una Dirigente della Polizia di Stato che ha avuto la sola colpa di fidarsi e di farsi utilizzare come paravento da chi, salvo qualche iniziativa spot, ha pensato, fino a qualche mese fa a pranzi banchetti, senza avere neanche la più pallida idea di quali sarebbero state le sue prerogative, ma soprattutto i suoi obblighi, se fosse diventato sindaco.

Che poi, diciamolo pure, prima degli obblighi amministrativi ci sono quelli morali e non è moralmente corretto che il sindaco Fiorita permetta ai suoi consiglieri di spendere così e male il nome di una persona perbene che lo Stato lo ha servito, che sa perfettamente quali sono i meccanismi e come funziona la tutela della sicurezza, ma che evidentemente non ha trovato, nella sua stessa compagine, la possibilità di mettere a frutto la sua esperienza.

Intanto noi restiamo in fiduciosa attesa del prode sindaco della notte, sperando che utilizzi un mantello catarifrangente, perché fino ad ora si è proprio confuso con il buio”.

Da Catanzaro, come sempre, per il Quotidiano l’Italiano è tutto. Chi volesse aggiungere qualcosa al comunicato del consigliere Riccio ha tutta la nostra disponibilità e spazio!

Pasquale Talarico

Nick Fiorita colto nell’atteggiamento espressivo che più gli è congeniale
Il consigliere Eugenio Riccio sempre più perplesso sull’andamento gestionale del comune catanzarese
testatina

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